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Casini – Berlusconi è il problema e può diventare la soluzione solo se lascia

"Rivolgo un appello alle donne e agli uomini di buona volontà della maggioranza, perché evitino di aprire una pagina nera per l'Italia. Dobbiamo evitare lo spettro della Grecia perché altrimenti tutta la politica ne sarà travolta". Il leader Udc, Pier Ferdinando Casini, rifiuta l'abbraccio mortale con Silvio Berlusconi, che invita a "fare un passo indietro". Perché così "può essere parte della soluzione dei problemi".
In caso contrario "aumenterà le sue responsabilità".

"L'Udc non sarà la crocerossina di questo Governo - è la risposta di Casini -  Non ha la volontà e nemmeno la tentazione, e anche se l'avesse è un governo inaiutabile".

"Se l'Italia non ha subito giorni peggiori da questa crisi - è la tesi di Casini - ed ha mantenuto un minimo di credibilità internazionale è stato per l'azione del Capo dello Stato che è stata sempre di terzietà e supplenza" e questo perché Napolitano "non è nella posizione - per Costituzione - di fare quello che tutti vorremmo facesse, ma ha svolto un'azione di supplenza richiamando alla sua responsabilità precisa il Governo anche in questa manovra".

E comunque "il silenzio del Capo dello Stato è semplicemente una delle dimostrazioni più forti del rischio che il Paese sta correndo. Non è un silenzio inoperoso, anzi se noi sapessimo tutto quello che lui probabilmente sta facendo gli saremmo ancora più grati".

Ora, ha spiegato Casini, serve "un armistizio tra i partiti" che porti a "un nuovo governo con personalità che vengono dalla politica e hanno dato buona prova di sé a livello europeo e internazionale".

In caso non si arrivi a un esecutivo di emergenza, per Casini allora sarebbero ineluttabili elezioni anticipate. "Tutto quello che si muove è meglio della melma", ha chiarito, "se non ci sono le condizioni di un governo di ampia convergenza, meglio le elezioni. Mi auguro però che la politica abbia la capacità di capire ciò di cui il Paese ha bisogno".