Chiusura in forte ribasso per Piazza Affari, in linea con l'andamento delle piazze europee e di Wall Street. A Milano il Ftse Mib ha lasciato sul terreno il 3,17% a 14.086 punti.
Chiudono in profondo rosso anche Londra, -2,03% a 5.259 punti, Francoforte -2,83% a 5.415, Parigi -3% a 2.940 e Amsterdam -2,52% a 273,63.
Pioggia di vendite in Borsa oggi su Finmeccanica. All'interno di un listino in profondo rosso, le azioni del gruppo romano hanno messo a segno la peggior performance tra le blue chip, chiudendo in calo dell'8,63% a 5,185 euro, dopo essere anche stato sospese dalle contrattazioni per eccesso di ribasso. Sul titolo Finmeccanica hanno pesato sia la nuova tornata di rivelazioni sullo scandalo giudiziario che coinvolge alcuni dirigenti della società sia le prese di beneficio dopo la corsa del titolo della scorsa settimana.
Venerdì si è dimesso Salvatore Metrangolo, consigliere di amministrazione della Seicos e presidente della Sistemi di software integrati (Ssi) del gruppo Finmeccanica, dopo essere rimasto coinvolto nell'indagine di Bari su un giro di escort che coinvolge anche il premier Silvio Berlusconi. Le dimissioni di Metrangolo sono giunte 24 ore dopo quelle del direttore commerciale del gruppo, Paolo Pozzessere.
Ancora un lunedì nero per la Borsa di Milano. Infatti, già dalle prime battute della seduta di oggi, il differenziale di rendimento tra titoli italiani e tedeschi a dieci anni, tratta a 382 punti base in allargamento rispetto ai 363 punti base della chiusura di venerdì.
Martedì scorso lo spread aveva toccato un nuovo massimo storico a 407 pb, appena sotto il massimo di 416 pb dello scorso 5 agosto prima dell'inizio degli acquisti da parte della Bce di titoli italiani l'8 agosto scorso. Il rendimento del decennale italiano stamane quota 5,63% in rialzo dal 5,52% della chiusura di venerdì.
I responsabili europei delle finanze, che si sono riuniti nel corso del fine settimana, secondo gli operatori, non hanno sposato una linea comune, non hanno fornito indicazioni concrete per una risoluzione della crisi e hanno inoltre espresso forti critiche nei confronti della Grecia. Le Borse sono seriamente preoccupate per la situazione della Grecia, a dispetto del fatto che domenica il governo ellenico abbia convocato una seduta straordinaria e abbia annunciato che procederà a varare nuove misure straordinarie per il budget 2012. In tal modo l'esecutivo greco spera di ottenere la tranche di aiuti da 8 miliardi di euro ad ottobre.
Lunedì pomeriggio qualche novità emergerà dalla teleconferenza che si terrà tra il ministro greco delle Finanze, Evangelos Venizelos, e i rappresentanti della «Troika», ovvero della Bce, dell'Unione europea e del Fondo Monetario Internazionale. Intanto anche in Germania sono evidenti le spaccature: il ministro delle Finanze ha ripreso il collega dell'Economia, che nei giorni scorsi aveva evocato un fallimento della Grecia. Quanto all'Italia, Moody's ha annunciato nei giorni scorsi di continuare a mantenere sotto osservazione il Belpaese, confermando per adesso il giudizio di Aa2. A Milano sono deboli le azioni delle banche, anche se hanno recuperato punti rispetto alle prime battute, sostenendo così un lieve recupero del listino (adesso il Ftse Mib cede lo 0,99%).
Così Banco Popolare cede l'1%, Mps lo 0,34% e Intesa Sanpaolo lo 0,4%. Ubi arretra dello 0,4%, mentre Bper cede il 2,7% nel suo primo giorno nel paniere Ftse Mib, al posto di Ansaldo (-2%). Hanno invece repentinamente imboccato la strada del rialzo le Bpm (+0,38%) e le Unicredit (+2%). Finmeccanica cede oltre il 3%, dopo le fiammate della scorsa settimana innescate dall'ipotesi che la società ceda Ansaldo Breda e Ansaldo Sts. Fiat sta tentando di arginare le perdite (-0,8%), dopo un avvio rovinoso, così come Pirelli (-0,9%). Tra le azioni fuori dal paniere principale volano le Neurosoft (+12%), mentre vanno giù le Juventus (-8,9%). La squadra di calcio, che domenica ha vinto a Siena con un gol di scarto, non ha convinto i propri fan. Nel resto d'Europa BnpParibas (-4,3%) continua a perdere punti, in buona compagnia con Socgen che accusa un ribasso di oltre il 6%
I mercati, che la scorsa settimana avevano festeggiato l'intervento delle principali banche centrali mondiali a sostegno della liquidità sui sistemi finanziari, lunedì mattina mostrano una evidente delusione per la riunione dei ministri finanziari dell'Eurozona del fine settimana: il vertice non solamente non ha prodotto soluzioni concrete contro la crisi, ma ha fatto emergere una divisione netta di posizioni tra i vari stati. Intanto salgono le preoccupazioni per la Grecia: i ministri europei hanno lanciato l'allarme che in assenza di azioni decisive rifiuteranno di versare a ottobre una nuova tranche al paese ellenico da 8 miliardi di euro. Il primo ministro, George Papandreou, ha cancellato un viaggio istituzionale in America per seguire da vicino la crisi. Mentre oggi i mercati giapponesi sono chiusi per festività, l'attenzione degli investitori è rivolta alla Federal Reserve, di cui si riunirà il comitato esecutivo domani e dopo domani. Sempre domani, a Washington, si incontreranno anche i capi di stato dei paesi Brics (Brasile, Russia, India e Cina) per valutare un eventuale intervento a favore dell'Europa.