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La manovra pesa per 33 miliardi sulle famiglie

"Gli interventi diretti e indiretti della manovra graveranno sulle famiglie per 33 miliardi dei 54 complessivi". Lo ha detto il presidente della Confesercenti, Marco Venturi, aprendo il meeting annuale di San Martino in Campo, a Perugia. 

"Se a questo scenario aggiungiamo il dramma di migliaia di chiusure di imprese commerciali e del turismo il quadro è assai preoccupante", ha poi sottolineato Venturi, secondo il quale la situazione sta peggiorando.

"Se il saldo negativo fra aperture e chiusure prima della recessione, nel triennio 2005-2007, era stato di 80 mila imprese in meno - ha proseguito - , nel solo biennio di congiuntura negativa 2008-2009 era salito a meno 110 mila. In soli 24 mesi insomma hanno chiuso 30 mila imprese in più rispetto ai tre anni che precedono la crisi".

Sulla crescita economica i conti, dopo la approvazione della manovra, non tornano: dalle previsioni aggiornate Confesercenti-Ref risulta che "le speranze di ripresa nel 2012 svaniscono con un Pil che crescerà solo dello 0,1% e con i consumi delle famiglie bloccati su una allarmante crescita zero rispetto al 2011 (dopo aver registrato nel 2010 l'1% e quest'anno solo lo 0,5%)".

L'aumento dell'Iva stabilito dalla manovra economica si tradurrà in 140 euro di aumento medio annuo per ciascuna famiglia. Lo sostiene una proiezione della Confesercenti, secondo cui l'aumento di un punto dal 20 al 21% graverà per il 70% sulle famiglie. L'aumento - sostiene lo studio diffuso nel corso del meeting annuale in corso a Perugia - sarà più marcato al Nord-est (166 euro a famiglia ogni anno), seguito dal Nord-ovest (158), dal Centro (138), Sud (113) e Isole (102). Guardando alle professioni, la crescita sarà di 220 euro per imprenditori e professionisti, 170 per i lavoratori in proprio, 189 per impiegati e dirigenti, 149 per operai e assimilati, 104 per i pensionati e 95 per altra condizione (cassintegrati, disoccupati).

La manovra sull'Iva, inoltre, unicamente per la parte riguardante i consumi delle famiglie, sempre secondo lo studio inciderà dello 0,48% sull'inflazione e porterà un gettito annuo aggiuntivo di 3,4 miliardi di euro. Confesercenti sottolinea poi alcune incongruenze dell'aumento dell'Iva. "Appaiono anacronistiche - viene sottolineato - due aliquote molto diverse (4 e 10%) gravanti su beni alimentari le cui differenze sono demandate a complesse definizioni e a scarsa o nulla logica". Inoltre, viene evidenziato, "si paga il 20 per cento di Iva se si acquista il caffè da preparare in casa, mentre se lo si consuma al bar viene gravato del 10%".