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Il premier manda un messaggio alle testate controllate da lui e scrive: non mollo.

In origine era una lettera indirizzata al direttore del Foglio Giuliano Ferrara, con il quale Silvio Berlusconi interloquisce per spiegare la sua posizione, per negare di aver avuto un comportamento "scandaloso" e di fatto per annunciare la sua controffensiva politico-giudiziaria. 

Ma probabilmente per la prima volta nella storia, la missiva di un leader politico al direttore di un giornale (di proprietà della famiglia Berlusconi) è diventata un messaggio a 'testate unificate', un po' come i messaggi solenni a reti unificate dei capi di Stato e di Governo nei momenti drammatici di una nazione.

La firma del presidente del Consiglio e l'incipit "Caro direttore" indirizzato appunto a Ferrara campeggiano infatti in prima pagina anche su Libero, Il Giornale (altra testata di famiglia) e sul Tempo.

"Io non mollo": non ho fatto nulla di cui "debba vergognarmi". Lo ha detto il presidente del Consiglio nella lettera al 'Foglio'. "Caro direttore, è vero, come lei scrive - è l'esordio della lunga lettera - che il mio comportamento, così come descritto dai giornali in questi giorni, appare scandaloso. Ma il mio comportamento non è stato assolutamente quello che viene descritto ed io le confermo, come ho già avuto modo di dirle, che non ho fatto mai nulla di cui io debba vergognarmi". 

"Io - ha garantito Berlusconi - non mollo, caro direttore. Per quanto lo spionaggio sistematico e l`accanimento fazioso mi abbiano preso di mira, e con me vogliano arrivare a pregiudicare l`autonomia e la sovranità del Parlamento e del popolo elettore, c`è ancora in questo Paese, in questa Italia che amo e che è stata divisa da una partigianeria senza principi, un`opinione pubblica, un insieme di persone e di gruppi leali allo spirito repubblicano, una maggioranza di italiani che non sono disponibili ad avventure e a nuovi ribaltoni decisi nei salotti, nelle redazioni e in certi ambienti giudiziari".