L'Aula della Camera ha approvato la fiducia al governo sulla manovra, con 316 voti favorevoli e 302 contrari. La seduta dell'assemblea di Montecitorio riprenderà alle
15. A partire dalle 18,30 sono previste le dichiarazioni di voto sul provvedimento in diretta televisiva e a seguire il voto finale sulla manovra.
Serve un "nuovo governo con una ampia base parlamentare", guidato da una personalità che abbia "credibilità in Europa", in grado di varare le riforme necessarie al Paese; altrimenti si piomberà in una "spirale di altre manovre" che però non raggiungeranno i loro obiettivi. Così Walter Veltroni, in aula alla Camera, annunciando il "no" del Pd alla fiducia sulla manovra.
Tra i contestatori che dalla tribuna di Montecitorio riservata al pubblico hanno sventolato lo striscione 'Basta Lega, basta Roma, basta tasse', c'era anche un ex deputato del Carroccio, Francesco Formenti, parlamentare leghista nella undicesima legislatura. Fini ha sospeso la seduta per alcuni minuti.
La manovra economica sulla quale il governo chiede la fiducia, "è una medicina amara, pesante, ma i cittadini devono sapere che non potevamo fare altrimenti", ha sottolineato in aula durante le dichiarazioni di voto, il capogruppo della Lega Nord alla Camera, Marco Reguzzoni, che ha attaccato l'opposizione per il suo "atteggiamento opportunista e irresponsabile che non si preoccupa del futuro del Paese ma solo a far cadere il governo".
L'esponente della Lega Nord ha poi duramente contestato l'ipotesi che la Cina possa acquistare una quota aggiuntiva di titoli di Stato italiani. "Preoccupa molto -ha dichiarato - il probabile aumento della partecipazione della Cina alla copertura del debito pubblico italiano. Questo non ci piace, non permetteremo che, dopo aver permesso loro di invadere il nostro mercato con prodotti falsi e a volte nocivi per la salute, adesso ci tengono in pugno mettendo le mani sui nostri risparmi. I cinesi ci hanno portato via le aziende e i posti di lavoro, ora si vogliono impadronirsi di tutto il Paese".