Le borse europee chiudono in forte calo sulla scia degli accresciuti timori di un default della Grecia.
Le vendite interessano soprattutto il comparto creditizio e a registrare le perdite maggiori è Parigi, sulla scia dei rumor di un downgrade da parte di Moody's delle banche francesi, fortemente esposte al debito di Atene. L'indice Cac 40 cede il 4,03% a 2.854,81 punti.
Pesanti anche Madrid, dove l'Ibex scivola del 3,41% a 7.640,7 punti. Limitano i danni Francoforte, con il Dax giu' del 2,27% a 5.072,33 punti, e Londra, dove l'Ftse 100 lascia sul terreno l'1,63% a 5.129,62 punti.
Il Ftse Mib cede il 3,89% a 13.474 punti. Sotto pressione Unicredit che cede il 9,87% a 0,69 finendo su livelli che non toccava da due anni e mezzo a questa parte. Vendite a piene mani anche su Intesa SanPaolo (-9%). Pesanti FonSai (-7,6%) e Telecom (-5,3%).
Riduce il calo al 2,69% il Ftse Mib di Piazza Affari, che dopo quasi due ore di contrattazioni si porta sopra quota 13.600 punti.
Londra subisce un -2,49%, Parigi un vistoso -4,79%, Francoforte -3,57%. A pesare sono una molteplicità di fattori, che vanno dai persistenti allarmismi sui
rischi di solvibilità dei debiti pubblici nell'area euro, mentre tornano forti scetticismi sulla Grecia e sul meccanismo di aiuti Ue-Fmi che da mesi tiene a galla il paese, a nuove tensioni che prendono di mira il settore bancario, tra indiscrezioni di stampa di possibili declassamenti di rating a carico di istituti della Francia che zavorrano pesantemente i relativi titoli.
Di fondo si fa sentire anche il generalizzato timore di pesanti rallentamenti della ripresa economica nei paesi avanzati, con lo spauracchio di una ricaduta in recessione.
Netto rialzo per i rendimenti dei Bot a un anno: nell'asta odierna il Tesoro ha collocato titoli a 3 mesi e a un anno per complessivi 11,5 miliardi ma ha dovuto offrire rendimenti più elevati.
Per la tranche a 1 anno (da 7,5 miliardi) il tasso medio è balzato al 4,153% dal 2,959% dell'emissione di agosto. Per la tranche a 3 mesi (da 4 miliardi) il tasso medio è salito all'1,907% dall'1,034% dell'asta di marzo.
Borse - Si profila oltre che un lunedì nero anche una settimana grigia per i mercati.
Per le piazze europee si prospetta un'altra giornata di passione sulla scia delle voci di un possibile default greco. Piazza Affari apre in forte calo con l'indice Ftse-Mib a quota -3,08%. Male anche le altre principali Borse europee: Parigi cede in avvio il 3,29%, Francoforte il 2,51%, Londra l'1,75%. Successivamente le borse europee accelerano al ribasso, trascinate al ribasso dal crollo dei bancari. Parigi è la peggiore e cede il 4,56% con Societe Generale, Credit Agricole a Bnp Paribas che lasciano sul terreno tra il 9 e l'11% circa, penalizzate dal possibile declassamento da parte di Moody's. A Milano il Ftse Mib segna -4,00%. Francoforte arretra del 3,29%, Londra del 2,36% .
Giornata negativa anche per le Borse asiatiche. Al termine delle contrattazioni della prima seduta settimanale il Nikkei, l'indice dei 225 titoli guida della Borsa di Tokyo, ha registrato una flessione del 2,31% a 8.535,67 punti, 201,99 in meno rispetto a venerdì.
Il governo greco annuncia di avere liquidità a sufficienza per finanziare le attività dello Stato solo fino a ottobre. L'allarme, lanciato dal viceministro dell'Economia, Filippos Sachinidis, punta a sbloccare l'arrivo della nuova tranche dei finanziamenti internazionali. «Abbiamo spazio di manovra fino a ottobre» dice il viceministro. «Stiamo cercando di fare in modo che lo Stato possa operare senza problemi», aggiunge, lasciando però anche intendere che i soldi per pagare stipendi pubblici e pensioni basteranno solo per un altro mese. Ieri Atene ha annunciato una nuova tassa sulle proprietà immobiliari per consentire al governo di centrare gli obiettivi di bilancio di quest'anno.
«In ultima analisi non si può escludere che la Grecia dovrà o potrebbe volere lasciare l'eurozona». Lo ha detto il segretario generale del partito liberaldemocratico tedesco (Fdp), Christian Lindner, in un'intervista all'emittente televisiva Zdf. I liberaldemocratici fanno parte della coalizione di governo del cancelliere Angela Merkel. Secondo Lindner, tuttavia, l'obiettivo è quello di mantenere la Grecia nell'eurozona e se Atene continuerà con le misure di austerità il denaro del fondo di salvataggio europeo continuerà ad arrivare
Sul fronte valutario l'euro apre debole sotto 1,36 dollari e ai minimi da dieci anni sulle yen. Pesano anche in questo caso i timori per la crisi del debito nell'Eurozona. La moneta europea passa di mano a 1,3560 dollari, dopo aver toccato un minimo da febbraio di 1,3499 dolari e a 104,64 dollari, dopo aver raggiunto un minimo di 104,09 yen.
Sale ancora la tensione sui titoli di stato italiani: lo spread Btp-Bund supera i 380 punti e raggiunge quota 381,3 punti. Migliore la situazione per i Bonos spagnoli, fermi a 353 punti.
Intanto la produzione industriale a luglio è scesa dello 0,7% (dato destagionalizzato) rispetto a giugno e ha registrato una diminuzione dell'1,6% su base annua, considerando il dato corretto per gli effetti di calendario. Si tratta del primo calo tendenziale dal dicembre del 2009. Lo rileva l'Istat.