Da Luna monta a Badruffa, da Biccus a Cadiredda santa, da Su giogu de su fusti a Brillias (in pratica gli antenati del baseball e del bowling) da Broccas e brocchittus a Cuaddu proceddu. Sono solo alcuni delle sfide in programma nella settima Olimpiade del gioco tradizionale che si svolgerà a ottobre a Setzu e Baradili (l'1 e il 2 ottobre) nell'ambito di Marmilla Mille Emozioni. In questi giorni c'è un particolare fermento perchè si stanno svolgendo i laboratori di preparazione al gioco: le otto squadre divise per appartenenza territoriale, si stanno preparando alle competizioni con grande slancio.
Grazie alla collaborazione con i servizi sociali dei paesi coinvolti sono stati individuati i bambini e ragazzi poi, in base alle caratteristiche di destrezza e abilità sono state iscritti alle varie discipline di gioco.
Il tutto preceduto (proprio come il format del progetto prevede) dalle interviste con gli anziani condotte nei nuovi comuni aderenti al progetto: l’azione di studio infatti si basa sul recupero della memoria, delle radici, della cultura del luogo attraverso la loro preziosa testimonianza.
L'Olimpiade è uno degli appuntamenti più attesi di Marmilla Mille Emozioni, la manifestazione estiva di musica e cultura organizzata dal Consorzio Due Giare.
La manifestazione coinvolge i più piccoli ma emoziona e diverte anche i più grandi e appassiona di anno in anno sempre più persone. Lo confermano i numeri, davvero impressionanti di quest'anno: 400 bambini e ragazzini coinvolti (l'età va da 5 a 18 anni), 33 paesi (hanno aderito i Comuni del Consorzio Due Giare, quelli di Sa Corona Arrubia e poi Gavoi, Simaxis e Bidonì), 22 tipi di giochi.
L'Olimpiade del gioco tradizionale della Sardegna è un progetto di ricerca ideato e coordinato da Roberta Muscas e promosso dal Conzorzio Due Giare a partire dall’anno 2003 e sostenuto, successivamente, anche dal Consorzio Sa Corona Arrubia.
Il progetto mira al recupero di uno specifico ambito del patrimonio culturale immateriale della Sardegna, che condivide con i piccoli comuni il rischio di scomparire.
“Il progetto di studio – dice Roberta Muscas - ha come obiettivo ultimo il ripristino della tradizione e che di anno in anno estende i propri confini coinvolgendo sempre nuovi comuni della Sardegna, nei quali si attua un catalogazione dei giochi locali e si trasferisce questa conoscenza ai giovani”. Red