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Stintino racconta la storia dei rais delle tonnare: Incontri Stintinesi, presentati tre libri e assegnati due titoli di “Stintinese doc”.

Tre libri che tracciano la storia di un paese, che scavano all'interno della memoria e nell'identità di una comunità che tiene alle sue origini, che va fiera dei suoi uomini che con i loro mestieri hanno lasciato una traccia profonda. Una comunità pronta a tributare il titolo di "Stintinese doc" anche a chi del paese non è ma con Stintino ha un profondo legame. Il riconoscimento ieri è andato a Beppe Anfossi, erede dei proprietari della tonnara Saline e a Giaocchino Cataldo, ultimo rais della tonnara di Favignana.

Incontri Stintinesi allora, organizzati dal Centro Studi sulla Civiltà del Mare e dal Comune di Stintino, è stato proprio questo, un'occasione per valorizzare il territorio, il suo patrimonio materiale e immateriale, la sua identità. Al centro tre libri: Stintino tra terra e mare, atti del convegno omonimo svolto a Stintino un anno fa; L'ultimo rais della tonnara Saline, la storia di Agostino Diana pescatore di Stintino e Il pescatore di tonni. Al centro quindi un territorio e due persone, Agostino Diana e Gioacchino Cataldo.

E ieri sera alla presentazione dei volumi, nella sala consiliare del Comune di Stintino, c'era emozione e tanta commozione nelle parole e nei volti di chi era coinvolto in prima persona. A cominciare dal primo cittadino stintinese, Antonio Diana, nipote, figlioccio e compagno di pesca di Agostino Diana, l'ultimo rais della Tonnara Saline. Proprio a lui è dedicato uno dei tre libri fulcro della serata.

Di quest'ultimo hanno parlato Elisabetta Addis e Bernardino Fantini docenti dell'Università di Sassari. La prima ricordando con affetto il rapporto familiare che la legava al rais stintinese. Il libro racconta la vita di Agostino Diana che va in barca a lavorare con il padre «perché allora c'era bisogno, quindi il suo ingresso in tonnara e la scalata sino a diventare rais».

Il volume di circa 100 pagine, edito da Edes con all'interno numerose fotografie del rais, è stato scritto da Esmeralda Ughi, Ninni Ravazza, Salvatore Rubino, con la collaborazione di Gabriella Mondardini Morelli. Una prima parte è dedicata agli «interventi d'affetto», come li ha definiti Elisabetta Addis che ne ha scritto uno, quindi quello di Antonio Diana e di Beppe Anfossi. Segue quindi la storia di Agostino e un'intervista che lo stesso rilasciò a Gabriella Mondardini Morelli sulla Cooperativa dei pescatori, della quale Agostino Diana fu presidente negli anni Novanta. Nella seconda parte è Salvatore Rubino a raccontare la storia della Tonnara e dei suoi rais, mentre Ninni Ravazza sottolinea come il ruolo del rais, amato e rispettato, porti però ad essere soli, soli davanti al padrone della tonnara al quale si deve rendere conto degli insuccessi nella pesca. Ma i nomi dei rais risuonano in tutto il Mediterraneo, nomi da leggenda di uomini che sono diventati leggenda. Persone capaci di seguire i movimenti della superficie del mare - ha aggiunto Bernardino Fantini - per conoscere il movimento delle correnti sottomarine.

Emozione ha suscitato poi la presentazione del libro di Raffaele Mangano, Il pescatore di tonni, e ancor di più commozione la testimonianza dell'ultimo rais della tonnara di Favignana, Gioacchino Cataldo. "Il lungo", "Nettuno", il "gigante buono" capace di trasmettere a chi lo ascolta il fervore dei tonnarotti, l'emozione di chi il mare lo porta dentro perché è nato rais, la commozione e la disperazione di chi, padre di famiglia, non può neanche comprare un uovo di Pasqua ai propri figli perché la pesca è andata male e non ci sono incassi. Un uomo che i tonni li rispetta e li pesca perché sono vita, la sua e della comunità. Dall'alto dei suoi 2 metri d'altezza per 140 chili di peso, Gioacchino Cataldo affascina e piace alla platea stintinese. Al collo, come ciondolo incastonato all'interno di un cuore d'oro, il dente di uno squalo di oltre 5 metri di lunghezza e 2 tonnellate di peso da lui stesso catturato. Con la sua semplicità conquista il pubblico che lo applaude al termine del suo breve ma intenso intervento. E il suo è un sorriso sincero, di gioia che prorompe dietro la folta barba.

A presentare gli atti del convegno Stintino tra terra e mare invece ci hanno pensato invece gli storici Mauro Sanna ed Eugenia Tognotti. Com