Luciano Uras, Presidente Gruppo Sinistra Ecologia Libertà – Comunisti – Indipendentistas in Consiglio regionale, in relazione alla questione riforme istituzionali, ha affermato: "Lunedì si riunisce in sede politica la Conferenza dei presidenti di Gruppo per verificare le condizioni politiche minime per procedere – con la verità e concretezza che la situazione richiede – a porre in essere le necessarie riforme istituzionali, economiche e sociali in funzione della rinascita della Sardegna".
"L’incontro - ha proseguito il capogruppo - si svolge in un momento particolarmente difficile anche nei rapporti politico istituzionali, tra Giunta e Consiglio, tra maggioranza e minoranze. Vale la pena ricordare in proposito che la vertenza entrate, che per i sardi vale già 4,5 miliardi di euro, rischia ormai di essere definitivamente pregiudicata dall’atteggiamento genuflesso del Presidente e dell’ Assessore del Bilancio nei confronti di Roma; che la continuità territoriale, altra grande questione, rimane aperta e senza soluzione definitiva; che la cessione di Tirrenia, realizzata con procedure di dubbia legittimità, ha colpito i diritti di mobilità dei sardi senza una efficace reazione legale, e politico-istituzionale; che Enti, Agenzie e Società e l’insieme dell’apparato amministrativo regionale non funziona, non è all’altezza della crisi da affrontare, anzi diventa sistematico terreno di scorribande clientelari e partitocratriche. Le leggi sono violate e disattese, non solo dagli esecutivi ma anche da dirigenti e funzionari di uffici centrali e periferici, con grave danno per i cittadini, l’economia e il lavoro, così come risulta dalla relazione della competente commissione d’inchiesta. In più, oggi, si aggiunge l’ennesima manovra finanziaria del Governo particolarmente iniqua nei confronti della Sardegna".
"Tutto ciò va rammentato - ha sottolineato Uras - perché per noi le "Riforme" sono necessarie, servono a sviluppare i diritti della nostra comunità, quelli delle persone che la costituiscono, a difendere la nostra democrazia cancellando privilegi e affermando nuovo rigore morale. Una vera attività riformatrice richiede una ampia e decisiva partecipazione popolare, delle autonomie territoriali e locali, delle organizzazioni del lavoro e dell’economia, della cultura e della solidarietà. In questo senso può assumere un nuovo significato l’istituzione di una Assemblea costituente".
"Pensiamo che non si debba perdere tempo, far finta di fare le cose. Perciò già domani misureremo la qualità dell’impegno e la possibilità di procedere. La Giunta e la maggioranza devono cambiare regime, alzare i toni dello scontro istituzionale con il Governo che maltratta la Sardegna. Diversamente - ha poi concluso il consigliere Sel - tutto diventerà difficile e allora la migliore delle soluzioni rimarrebbe la conclusione anticipata di una legislatura che rischia di essere ricordata tra le peggiori della storia della Autonomia". Red.