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Cairo, assalto all’ambasciata israeliana

L'ambasciata israeliana al Cairo è stata assaltata questa notte da circa duemila manifestanti. Dopo aver abbattuto un muro di protezione all'esterno dell'edificio i manifestanti sono entrati nella sede dell'ambasciata, hanno sottratto migliaia di documenti e li hanno gettati dalla finestra.

L'episodio si è verificato dopo la manifestazione di ieri in Piazza Tahrir dove migliaia di persone hanno manifestato chiedendo un governo civile, a sette mesi dalla destituzione di Hosni Mubarak e dalla presa del potere da parte di militari.

L'ambasciatore israeliano in Egitto, i suoi familiari e i membri dello staff hanno lasciato il Cairo durante la notte. Sono rientrati nella capitale israeliana a bordo di un aereo dell'esercito israeliano. Resta invece al Cairo a rappresentare il Paese il console israeliano in Egitto.

Il ministro degli Interni egiziano ha dichiarato lo stato di emergenza e nella notte è stato convocato il gabinetto di crisi per discutere della situazione.

Questa mattina è in corso una sparatoria davanti all'Università del Cairo, a circa 500 metri dall'ambasciata di Israele. Decine di mezzi blindati dell'esercito e della polizia sono confluiti nell'area, subito dopo gli spari.  Tutta la zona attorno all'ambasciata di Israele appare stamattina come un vero campo di battaglia, le strade sono lastricate di pietre e si vedono vari resti di automobili bruciate. L'area e' ancora densa di lacrimogeni sparati duranti gli scontri della notte scorsa, e tutta la zona e' presidiata da decine di cellulari della polizia e di agenti e di soldati. Si continuano a sentire le sirene delle ambulanze.

Il presidente Usa Barack Obama si è detto preoccupato per l'accaduto e ha assicurato al premier Benjamin Netanyahu che gli Stati Uniti si adopereranno risolvere la tensione senza ulteriori violenze; Obama ha invitato anche l'Egitto a "onorare i suoi obblighi internazionali di salvaguardia della sicurezza dell'ambasciata israeliana".