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Miss Italia 2011 – I sogni di tutta una provincia e di una ragazza di Sini

La ragazza  che con la fascia di Miss Sardegna, parteciperà alle prossime finali per l'elezione di Miss Italia, che si terranno a Montecatini Terme il prossimo 18 e 19 settembre, vive in un piccolissimo paese della provincia di Oristano, Sini, si chiama Daniela Cau, ha 23 anni e una  recentissima laurea in Scienze politiche, che vuole sfruttare entrando a far parte di un'ambasciata. Sarà una delle sessanta finaliste del concorso di Miss Italia, presentato da Fabrizio Frizzi e trasmesso in diretta su Rai 1  da Montecatini Terme.


Dopo dure e agguerrite selezioni, alla quale hanno partecipato 300 ragazze, che si sono ridotte a sedici nella selezione di Bosa, ha prevalso Daniela Cau. Il
sindaco di Sini, Biagino Atzori, è testimone del grande fermento che stava vivendo il piccolo paese della Marmilla, per l'avventura  di una loro compaesana nel prestigioso concorso di Miss Italia. "Il Comune e la Pro Loco di Sini, stanno predisponendo uno schermo gigante nella piazza centrale del paese – ha detto il primo cittadino del paese - per assistere a quello che per noi, sarà sicuramente  l'evento dell'anno, in quanto la provincia di Oristano, questa volta può davvero ambire a conquistare il titolo di Miss Italia. Ci stiamo attrezzando anche per sostenerla con il televoto – conclude - ma si spera che facciano la stessa cosa in tutta la provincia e non solo". In una delle varie giurie, che si sono alternate durante le selezioni, è stato presente anche l'assessore allo Spettacolo della Provincia di Oristano, Serafino Corrias, che colpito dalla maturità dimostrata dalla ragazza di Sini, ha affermato che  "Daniela non tradirà le attese e sono certo che saprà rappresentare al meglio la Sardegna ed in particolare la provincia di Oristano, al di là di quello che sarà il risultato finale – ha commentato ancora l'assessore Corrias -  ho avuto modo di conoscere personalmente l'attuale Miss Sardegna a Bosa e in qualità di giurato mi è stata data la possibilità di porgerle una domanda che mi ha fatto capire quanto sia una  persona preparata e soprattutto con i piedi per terra. Le ho domandato cosa ne pensasse della possibile cancellazione dei Comuni sotto i mille abitanti e ha risposto con determinazione che" i piccoli Comuni devono continuare ad esistere perché sono il simbolo dell'appartenenza ad una comunità che vuole mantenere in vita  la sua identità, storia, cultura e tradizioni". Quanti avrebbero dato una risposta così sensata? Con queste premesse, non seguo allora il facile ed ironico giudizio che danno in molti, abbastanza frettolosamente, di questo concorso tacciandolo di leggerezza e inutilità. Ritengo invece che come ogni cosa della vita – conclude l'Assessore - se presa nel senso e nel modo giusto, può arricchire e dare una opportunità."