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Oristano e la sua festa più importante Santa Croce

La festa di Santa Croce, che cade proprio a metà Settembre, da sempre ha avuto un enorme significato per gli oristanesi: si rinnovavano i contratti agrari, si vendeva e si acquistava il bestiame, si festeggiava e si gozzovigliava per almeno una settimana, anche se i giorni più importanti era quelli a cavallo con la fatidica data del 14. Per alcuni anni è stata quasi dimenticata, quando nel 2003 un gruppo di volenterosi decide di fondare un’associazione per rilanciare l’antica festa.

Si riuniscono davanti al notaio Edoardo Mulas Pellerano e stilano l’atto costitutivo dell’Associazione Culturale Festeggiamenti Santa Croce: presidente, Carlo Spanu, vicepresidente Giovanni Satta, segretaria, Ersilia Tola, tesoriere, Franco Tola, soci fondatori, Salvatore Allegretti, Piero Atzori, Feanca Catapano, Bastianina Contis, Beppe Meloni, Gianfranco Vacca. La sagra, però, aveva già preso piede nel Duemila, mentre nel 2002, i soci decisero di stampare anche una pubblicazione riferita alla rinnovata festa di Santa Croce, intitolata proprio “Diario di Santa Croce”, diventata anche un oggetto da collezione e atteso per molti oristanesi. “Alla sua riuscita e al suo successo – dice Beppe Meloni, che ne è uno dei principali autori – hanno contribuito attivamente tutte le migliori espressioni dell’arte e della cultura di casa nostra, dal compianto scrittore e artista Giorgio Farris, che ha raccontato con accenti di viva commozione la “sua Oristano”, la Sagra di Santa Croce e il suo cenobio francescano, Paolo Gaviano, collaboratore attivo e instancabile, Piero Ortu, Gianfilippo Uda, Antioco Patta, Antonio Marchi, Mauro Solinas, Enrico Fiori, Rafaele Sanna, Bruno Brovelli, Luigi Chiesa, Antonella Lo Presti, Gian Piero Pinna, Emilio Matta, gli operatori di Gianni Pinna,Ignazio Miscali, Piero Atzori, Gabriele Cabras, Franca Catapano, Giovanni Satta, i Padri Conventuali, Salvatore Sanna, Alfio Pusceddu, Umberto Zucca, Antonio Piras, preziosi custodi di una tradizione religiosa che si rinnova puntualmente nella chiesa di San Francesco e che hanno il merito di aver ripristinato la processione del Santo Cristo, per le strade del centro storico cittadino, dopo oltre mezzo secolo di oblio”

Ma la festa era ed è tante altre cose come ricorda il presidente dell’Amministrazione provinciale, Massimiliano De Seneen, che dice che Santa Croce era “uno spaccato di storia antica, quando era la sede di un imponente fiera regionale del bestiame e luogo di scambi commerciali intensi, coincidenti con l’avvio del nuovo anno agrario, ma anche momento di incontro per fedeli e pellegrini che ancora si ritrovano nella storica chiesa di San Francesco”. Di tutto rispetto i programmi civili anche quest’anno, che oltre alle rassegne di artigianato, agricoltura e piccolo commercio nelle tre giornate del 12, 13 e 14 Settembre prossimi, prevede per il primo giorno una cerimonia d’apertura con la premiazione dei soci fondatori che diedero origine alla festa e alle dieci edizioni del numero speciale “Diario di Santa Croce”, quindi Torneo di Morra sarda, incontro conviviale dei nati nell’anno 1961 e una serata di ballo liscio con Sabrina.

Il 13 Settembre, sempre nello spiazzo dell’ex Foro Boario, Sagra delle carni, finali regionali di Morra sarda, e rassegna letteraria a premio “Scritta”, a cui seguirà una gara di poesia sarda in ottava rima. Per la conclusione della festa, il 14 Settembre, “Sagra tradizionale del muggine arrosto”, serata di folclore, con musica del gruppo “Is sonadores” e con la partecipazione del Gruppo folck “Città di Oristano” e quello de “Is Currulleris de su Brugu”. Com