Press "Enter" to skip to content

Le intercettazioni tra Lavitola e la segretaria del premier

Per parlare di denaro usavano un "linguaggio criptico, convenzionale". In particolare nelle conversazioni intercettate dagli inquirenti di Napoli nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta estorsione a Berlusconi si faceva riferimento alla "stampa di fotografia". E' quanto emerge dall'ordinanza emessa dal gip di Napoli Amalia Primavera su richiesta del Pm Vincenzo Piscitelli.

A usare il codice cifrato era in particolare il direttore e editore dell'Avanti Valter Lavitola, destinatario di uno dei provvedimenti restrittivi, il quale per telefonare adoperava solitamente una scheda sim panamense.

Nell'ordinanza sono riportate varie intercettazioni, come quella tra Lavitola e Marinella Brambilla, della segreteria di Berlusconi. 

Berlusconi mettiamolo in ginocchio - "Appaiono incontrovertibili ed univoche le lunghe conversazioni telefoniche intercettate tra Lavitola e Tarantini dalle quali si evince chiaramente come in particolare il Lavitola si prefigga di tenere sulla corda il presidente Berlusconi fino a metterlo "con le spalle al muro", o di metterlo "in ginocchio, "andargli addosso", "tenerlo sulla corda" - "tenerlo sotto pressione". 

E' quanto si legge nell'ordinanza del gip di Napoli sulla presunta estorsione al premier. Secondo il giudice "il tenore e il significato" delle "espressioni letteralmente utilizzate da Lavitola nel corso delle conversazioni", risultano "inequivocabili e sintomatici della logica e della prospettiva ricattatoria che muove Lavitola e i coniugi Tarantini". 

Lo stralcio di una telefonata intercorsa tra i due il 23 giugno scorso

Brambilla: ok, allora riusciamo a stampare dieci foto, mandami...chi mi mandi il solito Juannino li' il tuo?

Lavitola: ok

Marinella: quando lo mandi? perche' io esco alle undici col dottore, mandamelo immediatamente..

In un'altra telefonata del 28 giugno si torna a parlare di "foto", quando Marinella dice a Lavitola: "le 20 foto sono pronte, mandami...quando?".