La presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo, ha aperto la seduta alle 10. All'ordine del giorno la mozione 136 (Capelli e più) "sulla necessità di adottare misure straordinarie ed urgenti per fronteggiare i gravi ritardi nelle erogazioni delle risorse in agricoltura e sulle anomalie nei rapporti fra Agea, Argea e gli operatori agricoli, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento".
In apertura di seduta Luciano Uras (capogruppo Sel – Comunisti – Indipendentistas) è intervenuto sull'ordine dei lavori, chiedendo di programmare entro la giornata di oggi una conferenza dei capigruppo sulla paralisi dell'attività riformatrice della Regione: "Bisogna capire se quell'ordine del giorno, approvato, ha ancora valore per questo Consiglio regionale". La presidente, Claudia Lombardo, ha annunciato che aveva già deciso di convocare una conferenza dei capigruppo prima dell'inizio dei lavori pomeridiani di oggi.
La Presidente ha poi dato la parola a Roberto Capelli (Gruppo Misto), primo firmatario della mozione 136, per l'illustrazione del testo. "Come tutti sappiano gli Stati membri gestiscono l'erogazione delle risorse, legate alle misure previste dal Piano di sviluppo rurale (Psr) attraverso gli organismi pagatori, istituiti ai sensi dei regolamento Ce del Consiglio europeo". L'esponente del Gruppo Misto ha evidenziato, poi, come il problema siano i rapporti tra Agea nazionale (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) e l'Argea, l'Agenzia regionale per la gestione e l'erogazione degli aiuti in agricoltura, la quale svolge le funzioni di organismo gestore, pagatore e di controllo in materia di finanziamento della politica agricola comunitaria. In particolare l'agenzia provvede – ha spiegato - alla ricezione, autorizzazione, liquidazione e controllo delle domande di aiuto inoltrate dalle imprese agricole in ambito regionale, esercita inoltre funzioni ispettive e di controllo in materia agricola e fitosanitaria, gestisce l'anagrafe delle aziende agricole, il registro degli aiuti e altri elenchi, albi, registri e banche dati relative ai potenziali di produzione.
Nei rapporti tra le due Agenzie sussistono gravi anomalie e disservizi che causano intollerabili ritardi, anche di diversi mesi e a volte anni, nelle erogazioni dei finanziamenti comunitari, con grave pregiudizio per i nostri agricoltori". Attualmente Agea – è scritto nella mozione - sta liquidando ai beneficiari delle diverse misure solo anticipazioni pari al 75 per cento dell'importo spettante, a causa del mal funzionamento del portale Sistema informativo agricolo nazionale (Sian) e, a seguito di detto mal funzionamento, e nonostante le sollecitazioni inoltrate dall'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale all'Agea, i tecnici isolani dell'Argea, dalla fine dell'ottobre 2010 non hanno la possibilità di procedere nella normale istruttoria delle domande PSR e, pertanto, i cosiddetti pagamenti "veloci", oltre a non essere tali, non godono del necessario riscontro tecnico assicurato dai funzionari Argea dei diversi servizi e impedisce, sul portale Sian-Agea, la corretta liquidazione delle domande sia di benessere animale che di indennità compensativa, agricoltura biologica e produzione integrata, difesa del suolo, tutela delle razze minacciate di abbandono e misure forestali oltre alla liquidazione delle misure del PSR 112, 121 e 12. "Il problema – ha quindi sottolineato Capelli - è, però, che il pagatore resta l'Agea nazionale. Questo sistema abbastanza farraginoso crea dei ritardi nel settore agropastorale in un momento delicatissimo in cui i nostri agricoltori hanno maggior bisogno di sostegno. Parliamo di ritardi che, a volte, sono di anni. A oggi, infatti, restano da liquidare il 5 per cento delle richieste di liquidazione relative a 2008-2009, ad agosto sono ancora in pagamento le pratiche 2010. Stiamo così rendendo la vita dei nostri agricoltori insostenibile. Parliamo di 300 milioni di euro che vengono a mancare nella liquidazione aziendale dei nostri agricoltura". Il primo firmatario della mozione ha poi aggiunto che è necessario un sistema di riforma agraria. "Altre regioni hanno già provveduto per quanto riguarda il sistema informatico, la preparazione e formazione, il dialogo migliore tra Agea e Argea. Alcune non hanno ottenuto risultati, altre sono in grado di liquidare le pratiche in 60 giorni".
In conclusione del suo intervento, l'on. Capelli ha affermato: "La mozione chiede, sulla base delle indicazioni della Giunta, che l'Argea istituisca un servizio che svolga il ruolo di organismo pagatore locale in sostituzione di quello nazionale affinché si raggiunga l'obiettivo di snellire le procedure e arrivare alle erogazioni degli aiuti in tempi rapidi". L'on. Capelli ha ricordato che tale soluzione era stata già prevista dall'allora assessore dell'Agricoltura, Andrea Prato, nel 2010, ribadita dall'assessore. "La situazione è ferma. Andando avanti in questo percorso – ha concluso - si favorisce il risparmio e razionalizzazione della spesa pubblica e si danno risposte agli agricoltori. Auspico che Giunta e Consiglio prendano i necessari provvedimenti".
Daniele Cocco (Idv) ha sottolineato che la mozione è di estrema attualità, data la situazione gravissima del comparto agricolo regionale. Troppe volte, ha continuato, "si è parlato di semplificazione ma niente è stato fatto". Ha poi auspicato un largo consenso sulla mozione e la sollecita attuazione degli impegni in essa contenuti da parte della giunta regionale, perchè "l'agricoltura sarda ha un disperato bisogno di provvedimenti in tempi rapidissimi".
Efisio Planetta (Psd'Az) ha affermato di condividere in pieno la mozione di Capelli, ma ha sottolineato che "si continua a parlare di crisi delle aziende agro – pastorali della Sardegna, alla quale però si risponde con misure frammentarie e contraddittorie. I ritardi nei pagamenti evidenziano ancora una volta l'iter farraginoso della politica agricola comunitaria, gestita da una pletora di enti che spesso non comunicano fra loro". Il dibattito di oggi, quindi, "non deve essere l'ennesima occasione perduta: dobbiamo concludere e risolvere il problema definitivamente. Molti agricoltori sardi, penalizzati fortemente da questo tipo di burocrazia, sono finiti sul lastrico. Il consiglio regionale, a suo avviso, "deve perciò orientarsi sulle soluzioni concrete e possibili. E'condivisibile in particolare la regionalizzazione, attraverso Argea, dei pagamenti relativi ai finanziamenti comunitari, riducendo al massimo i tempi delle erogazioni".
Luigi Lotto (Pd) ha evidenziato i contenuti positivi della mozione Capelli. Tuttavia, ha rilevato che "il settore agricolo regionale ha anche altri problemi che la regione non sembra in grado di affrontare, anche perché le risorse comunitarie, di fatto, garantiscono la sopravvivenza delle nostre aziende". Non si riesce ad operare in tempi ragionevoli, ha sottolineato Lotto; "in particolare, si è parlato per almeno tre anni di portare in capo alla regione il flusso dei pagamenti destinato alle aziende agricole, eppure è un intervento a costo zero per la regione. Lo stesso consiglio regionale ha approvato all'unanimità, su questo specifico aspetto, un ordine del giorno". Secondo l'esponente del Pd "non si può andare avanti così, il bilancio di questa parte della legislatura è fortemente negativo. I problemi dell'agricoltura, purtroppo, non sono solo quelli della legge 44 e della mancata attuazione della legge 15; il settore sta letteralmente affondando e non possiamo correre il rischio di arrivare tardi. Dobbiamo creare le condizioni per farlo ripartire."
Renato Soru (Pd) ha evidenziato l'utilità della mozione in discussione e ha contestato l'ipotesi di portare avanti una nuova riforma in agricoltura ("sembrerebbe per certi aspetti un ritorno al passato") quando, nella passata legislatura, si fece il riordino degli enti agricoli (da nove a tre agenzie specializzate). L'esponente del Partito Democratico ha rilevato il limite degli amministratori che, quando subentrano, pensano di buttare via il lavoro fatto dai predecessori. Tra le attività svolte quando lui era presidente della Regione, Soru ha citato l'avvio del processo di informatizzazione (il catasto dei terreni e delle coltivazioni, dei mezzi agricoli, della storia e dell'attività di ogni azienda): "Tutto questo è stato fatto e non andrebbe sciupato come, invece, si è fatto nella sanità". Ha poi ricordato che il sistema sardo era già interfacciato con quello nazionale. Infine, Soru ha dichiarato di concordare con il contenuto della mozione perché vengano valorizzati gli investimenti già fatti e si renda effettivamente l'Argea un organismo pagatore: "A ottobre 2009 si sarebbe fatto tutto se qualcuno, con umiltà e buonsenso, avesse proseguito i lavori avviati".
Paolo Maninchedda (Psd'Az) ha evidenziato quanto la Regione abbia colpe e piene responsabilità, senza attenuanti, per non aver attuato la legge 13 del 2006 che istituiva l'Argea e le affidava la funzione di organismo pagatore. Per di più, il percorso si è bloccato nonostante due delibere di Giunta che intendevano superare alcune difficoltà attuative con la modifica dello statuto dell'agenzia e nonostante il via libera della Commissione competente del Consiglio regionale. Maninchedda ha contestato il rapporto tra la Regione e l'Agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura: "Agea è stata cacciata dalle regioni del Nord ed è stata accolta in Sardegna con le feste" nonostante fosse "nell'occhio della magistratura". Con uno Stato che si relaziona con una "Regione di burro", il consigliere sardista ha sollecitato la Giunta a modificare il Psr, il Programma di sviluppo rurale, togliendo funzioni all'Agea per attribuirli all'Argea, finora fortemente limitata "per la resistenza di un pezzo della struttura dell'Assessorato dell'Agricoltura".
Il vicepresidente del Consiglio regionale, Michele Cossa, ha poi dato la parola a Claudia Zuncheddu (Sel – Comunisti – Indipendentistas): "E' tempo di atti di concretezza e non di perdite di tempo in sedute sterili. E' tempo di dare risposte pratiche. Si sta manifestando ormai la disperazione degli agricoltori e dei pastori dovuta alla crisi e alla tassazione del governo nazionale". L'esponente dell'opposizione ha evidenziato anche che la manovra di Berlusconi annuncia nuovi tagli per la Sardegna, "che avranno ricadute pesanti su questo settore. Bisogna individuare le responsabilità di questa Regione e di questa Giunta in questa crisi che rischia di spazzare via un intero settore, spazzando via, così, la nostra identità". L'on. Zuncheddu ha poi mosso critiche forti alla maggioranza e alla Giunta definita "una Giunta che sa solo prendere ordini". "Dobbiamo mettere al centro delle nostre azioni – ha concluso - i bisogni della nostra gente". Zuncheddu ha poi ribadito l'importanza di approvare tutti i punti della mozione per snellire le procedure con tempi celeri e certi.
E' poi intervenuto l'on. Silvestro Ladu (Pdl): "Sono favorevole alla discussione della mozione, di cui sono anche firmatario, perché credo che sia uno degli argomenti più importanti che questo Consiglio debba affrontare. Siamo anche in grave ritardo. Serve una soluzione immediata – ha proseguito l'on. Ladu - vista la crisi devastante del mondo agropastorale che non si è mai vista in precedenza. E i ritardi incidono fortissimamente su questa crisi". L'esponente della maggioranza ha poi evidenziato all'assessore e a tutti i colleghi: "Oggi c'è una situazione che fa spavento: gli agricoltori e i pastori non riescono a pagare i concimi e i mangimi e quindi i fornitori non fanno più credito a queste attività. Il settore sta morendo, tante aziende stanno chiudendo. Non possiamo continuare a parlarci addosso, così uccideremo l'agricoltura e a non spenderemo i finanziamenti europei in agricoltura. Serve anche un'adeguata programmazione".
Adriano Salis, capogruppo dell'Idv, ha ripreso alcune argomentazioni di Ladu, soffermandosi sulla inefficienza dell'apparato amministrativo regionale che opera nell'agricoltura, di cui si è parlato più volte da due anni a questa parte. "E' necessario accelerare il passo, ha detto, "per recuperare i gravi i ritardi e dare finalmente alle aziende agricole sarde soluzioni concrete. Le rivendicazioni più recenti del movimento pastori hanno puntato l'indice non contro il consiglio regionale ma contro gli uffici dell'assessorato, questo è un fatto nuovo ed importante che sarebbe sbagliato mettere fra parentesi". Ora, ha aggiunto, "bisogna cominciare a dare segnale importanti. La struttura amministrativa deve essere profondamente riformata, eliminando le sacche di ingerenza e di incapacità e scrivendo la parola fine alla gestione opaca dell'agricoltura in Sardegna. I ritardi nel settore sono tali e tanti che tutta la politica rischia di essere spazzata via, a prescindere dai demeriti e dalle responsabilità".
Luciano Uras (Sel-Comunisti-Indipendentistas), nel ribadire la sua convinzione che la mozione ha messo a nudo una realtà gravissima ha ricordato la relazione di inchiesta sulla mancata attuazione delle leggi regionali che ha recentemente approvato una relazione approvata dal consiglio all'unanimità. In quel documento c'è una pesante censura sull'operato della struttura amministrativa, "purtroppo sottovalutata dai componenti dell'esecutivo che maturano nei confronti del consiglio un atteggiamento di contrasto pregiudiziale. Il caso di Argea, attraverso la quale, la regione ha deciso di subentrare allo Stato nella gestione dei contributi in agricoltura, è emblematico di un contesto deviato che vede la complicità del governo regionale e del vertice amministrativo e consente la sistematica violazione delle leggi regionali. Se non si cambia questa situazione, il consiglio regionale sarà travolto".
Il capogruppo del Pdl Mario Diana ha ricordato che per affrontare tutti i gravissimi problemi dell'agricoltura sarda occorrerebbero più sedute e che, quindi, è opportuno concentrarsi sulla questione Argea. Rilevando che non è sufficiente lo statuto dell'agenzia per renderla organismo pagatore, ha spiegato che la certificazione deve arrivare da Agea sulla base di disposizioni europee. Si è chiesto allora come mai, da parte dei vari assessori che si sono succeduti, non ci sia stato un forte impegno in tal senso, così come invece hanno fatto sei Regioni italiane e le Province autonome di Trento e Bolzano. Diana, però, ha espresso parecchi dubbi sulla capacità di Argea di svolgere la funzione al centro del dibattito a causa del carico di personale. A suo avviso, il compito dovrebbe essere affidato ad un ufficio snello che superi le attuali procedure farraginose, quelle che ritardano parecchio il riconoscimento delle legittime aspettative degli imprenditori agricoli sardi.
Il capogruppo del Pd on. Mario Bruno ha definito opportuna la mozione perché la legge va attuata nel senso che la Giunta deve subito rendere l'Argea organismo pagatore. Sulla proposta dell'assessore alle Riforme Mario Floris di costituire un solo ente per l'agricoltura, dopo la semplificazione fatta nella passata legislatura, Bruno ha criticato il fatto che in due anni e mezzo ci si sia impegnati solo a parole. L'esponente del Partito Democratico ha ampliato il campo di intervento sollecitando la complessiva razionalizzazione della macchina amministrativa regionale. Davanti alla crisi e al fatto che il sistema si sia mantenuto ben al di sopra delle possibilità, Bruno ha sollecitato la classe politica ad affrontare i temi prioritari come i costi della politica, la riduzione del numero dei consiglieri regionali, la legge elettorale, le norme statutarie, l'organizzazione degli uffici, il ruolo degli enti locali. E' quanto, ha concluso, i cittadini si aspettano.
Il vicepresidente Cossa ha quindi dato la parola all'assessore dell'Agricoltura, Oscar Cherchi, per la replica della Giunta regionale. "Credo – ha affermato - che la mozione presenti un obiettivo comune: porta la firma di quasi tutto il Consiglio e ha un indirizzo chiaro che quindi dovrà essere attuato dall'Esecutivo regionale". L'assessore ha illustrato la legge istitutiva dell'Argea, elencando tutti i compiti che dovrebbe avere l'ente, tra cui anche quello di pagatore. "Il problema è che effettivamente il Psr prevede che sia Agea l'organismo pagatore". "Ed è per questo – ha proseguito l'on. Cherchi - che la Giunta regionale, grazie anche ai colleghi mi hanno preceduto, nella delibera del luglio 2011 su Argea autorizza a stipulare una convenzione con Agea perché Argea crei sportelli Agea sul territorio". L'assessore ha ribadito che "il problema è stato affrontato da subito per accelerare i processi di erogazione dei fondi con un dialogo quotidiano tra Agea e Argea". Cherchi ha però evidenziato i limiti del sistema di interfacciamento informatico, illustrando però gli importanti passi avanti fatti dall'agenzia regionale per il controllo dei dati delle aziende richiedenti, grazie alla possibilità di accedere alle banche dati di Inps, Camera di commercio e Agenzia del Territorio. L'assessore ha concluso sostenendo la necessità di proseguire con un'azione di riforma forte, ritenendo non sbagliata l'idea dell'accorpamento delle tre agenzie.
Il vicepresidente Cossa ha dato, quindi, la parola a Roberto Capelli (Misto) per la controreplica: "Credo che ci sia stato un proficuo dibattito sulla mozione presentata. E ritengo soddisfacente la replica dell'assessore Cherchi. L'intento della mozione – ha poi proseguito - era porre all'attenzione della Giunta "uno" dei problemi dell'agricoltura". Per Capelli "manca una seria riforma agraria, ma anche indirizzi e programmazione. Si è intervenuti con sistema a spot senza arrivare alla risoluzione del problema dei problemi". Il primo firmatario della mozione 136 ha aggiunto: "Il sistema politico non funziona e non è un problema di costi della politica. Oggi ci sono persone, che hanno bocciato interventi proposti precedentemente per la riduzione della spesa, che oggi fanno propri quelle stesse proposte. E' una farsa. Non dovevamo aspettare la rivolta della piazza prestando troppo orecchio ai sussurri romani e poca attenzione alle voci della nostra gente. Noi abbiamo la necessità – ha concluso - di far arrivare ai nostri agricoltori i fondi. A loro della burocrazia non interessa niente. Pensate che sono stati, addirittura, erogati fondi a società già morte".
Paolo Maninchedda (Psd'Az) ha chiesto una breve sospensione della seduta per poter verificare la possibilità di riformulare alcune parti della mozione. La richiesta è stata accolta.
Alla ripresa dei lavori Roberto Capelli (Misto), primo firmatario della mozione, ha informato l'aula che sono state concordate due modifiche: al punto 2 del dispositivo, in cui si parla di "riattivare procedure presso il Ministero delle politiche agricole per il riconoscimento di Argea", e al punto 3, in cui si impegna la giunta regionale "ad affidare ad Argea il ruolo di organismo pagatore e di controllo in materia di contributi agricoli."
Elio Corda (Pd), intervenendo per dichiarazione di voto, ha chiesto di aggiungere la sua firma alla mozione, che affronta uno degli annosi problemi che affliggono l'agricoltura sarda, colpita profondamente dalla crisi e dall'inefficienza della burocrazia. Nello stesso tempo, ha voluto sottolineare la grave situazione dell'agenzia Agris dove a suo giudizio è stata "mortificata la ricerca in agricoltura". In base alla legge, ha ricordato, "l'agenzia deve avere direttore generale di provata competenza mentre ed è ancora commissariata. L'attuale commissario, peraltro, si è distinto per metodi non certo coerenti con i principi di una sana e corretta gestione, come dimostrano le sentenze con cui sono state censurate alcune decisioni in materia di personale."
Ben Amara (Sel-Comunisti-Indipendentistas) si è dimostrato scettico sull'attuazione della mozione e, di conseguenza, sulla possibilità di incidere sui gravi problemi dell'agricoltura sarda. Ha poi criticato il dispositivo rituale che recita: "il consiglio regionale impegna la giunta a fare", perché questo stesso principio è stato costantemente violato.
Adriano Salis, capogruppo dell'Idv, ha espresso il suo assenso alle modifiche apportate, che qualificano ulteriormente il dispositivo della mozione.
Renato Soru (Pd) ha ribadito che voterà a favore, anche perché ritiene migliorative le specificazioni apportate al testo. Ha sottolineato, tuttavia, che la riforma "non è stata attuata perché l'esecutivo ha voluto bloccare la procedura già avviata nella precedente legislatura".
Uras, capogruppo di Sel-Comunisti-Indipendentistas ha annunciato il suo voto favorevole "all'ennesima mozione del consiglio regionale che si affida all'attuazione della giunta degli impegni in essa contenuti". Ma ha annunciato che non accetterà più "la mancata attuazione, per responsabilità di chiunque, di un provvedimento del consiglio; questo comportamento, oltretutto, configura un reato contabile perseguibile dalla magistratura contabile. A parte il fatto che è arrivato il momento di perseguire le responsabilità".
Luigi Lotto (Pd) si è detto favorevole alla mozione, "con l'auspicio che di questo problema non se ne parli più. Fuori dal palazzo ci sono tanti altri problemi che attendono da troppo tempo una soluzione. L'Assessore ha l'obbligo morale di trovare una soluzione in tempi rapidi".
Efisio Planetta (Psd'Az), pur con qualche perplessità, ha confermato il suo voto favorevole. Permangono però, ha osservato, "una serie di preoccupazioni che è auspicabile vengano smentite a breve termine."
Paolo Maninchedda (Psd'Az) ha ricorda all'Assessore due cose. "Primo. La procedura di attivazione di riconoscimento di Argea venne affidata nell'estate 2010, ma poi ci fu una scelta politica di interrompere quella procedura. Secondo. Dal 2009 ho contato 17 provvedimenti del consiglio non attuati dalla giunta, gli ultimi in materia di lotta ai residui, e di nomina da parte degli Assessori di commissari ad acta per verificare gli obiettivi. Se si firma una nuova convenzione con Agea vado alla Corte dei Conti".
Carlo Sechi (Sel-Comunisti-Indipendentistas), pur dichiarando il voto a favore, ha evidenziato la classica contraddizione dei due pesi e due misure. "Da una parte i contributi previsti dalle leggi non vengono pagati e mettono in ginocchio le imprese alimentando un meccanismo perverso, in agricoltura come in questo caso ma anche nel settore della cultura e spettacolo e sport. Dall'altra si seguono vie privilegiate finanziando sfilate, premio di vario genere, regate, meeting Cl ed altro. Ha regione Capelli: tagliamo le spese discrezionali e dirottiamo le risorse dove la legge mette tutti nelle stesse condizioni."
Non essendoci più iscritti a parlare, la Presidente ha messo in votazione la mozione con il seguente esito: favorevoli 67, contrari nessuno, astenuti 1. Il consiglio approva. Successivamente è stata convocata la conferenza dei capigruppo. I lavori dell'assemblea riprenderanno nel pomeriggio alle ore 16.00. Com