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Manovra – In polvere l’accordo di Arcore: salta la norma sulle pensioni

La norma che prevede l'intervento sulle pensioni dunque sarebbe saltata. E' quanto avrebbe deciso il governo al lavoro sul testo della manovra.

In particolare, si apprende da fonti di maggioranza, si starebbe valutando la costituzionalità del provvedimento che riguarda il mancato computo ai fini del calcolo dell'anzianità degli anni università e del servizio militare.

Sempre secondo quanto si apprende, la questione potrebbe essere affrontata "collegialmente", domani, probabilmente a margine della riunione del Consiglio dei Ministri

La perdita del gettito di circa 1,5 miliardi derivante dalla non adozione della norma sulle pensioni, verrà compensata da un aumento della lotta all'evasione fiscale, con provvedimenti già allo studio che dovrebbero prevedere anche un inasprimento delle norme ed un coinvolgimento dei Comuni. E' quanto si apprende da fonti di maggioranza.

Nel Pdl ora si spinge sulla necessità di allungare l'età lavorativa, c'è chi parla di rielaborare la 'riforma Dini' e chi insiste sull'aumento dell'Iva di un punto. La soluzione, caldeggiata da tempo anche dal presidente del Consiglio, per il momento non trova aperture al ministero dell'Economia ne nella Lega. Sul tavolo rispunta anche l'ipotesi di estendere il contributo di solidarietà non solo ai dipendenti pubblici, ovvero ai dirigenti di Stato, ma anche ai privati. Il premier tuttavia continua ad insistere di non voler alcun super prelievo.

 Nell'analizzare i contenuti della manovra italiana, la Commissione europea dedicherà "particolare attenzione" alle "misure strutturali" destinate "ad agevolare e sostenere" la crescita per verificare che esse
rispettino i "parametri" fissati nelle raccomandazioni rivolte dall'Ue all'Italia lo scorso giugno. Lo ha sottolineato oggi Amadeu Altafaj, portavoce del commissario europeo per gli affari economici e monetari Olli Rehn precisando che Bruxelles "segue con attenzione" il dibattito in corso sulla composizione della manovra