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Le linee programmatiche della provincia di Oristano in discussione nella seduta di consiglio di ieri

Presentate nell’ottobre dello scorso anno, le linee programmatiche della Provincia di Oristano, dopo la discussione avvenuta il 29 agosto scorso in Consiglio provinciale e la replica dello stesso presidente, Massimilano De Seneen, sono politicamente operative. In sede di replica, infatti, Massimiliano De Seneen, oltre agli impegni già assunti, ha fatto intravvedere anche delle aperture, ma ha precisato i limiti istituzionali delle Province: “Non facciano leggi, suggeriamo, proponiamo e occorre essere ascoltati.”

Questo il senso della risposta agli emendamenti suggeriti, e in parte accolti, dalla Commissione programmazione e dal suo presidente Roberto Scema. In risposta al consigliere, Salvatore Crobu, il presidente ha ribadito anche l’impegno per una più attenta e coerente valutazione delle possibilità di sviluppo dell’area del Lago Omodeo. In tema di viabilità, invece, a Mario Olla, presidente della Commissione lavori pubblici, ha detto che le linee programmatiche, definiscono per grandi somme quelli che sono gli assi viari più importanti e strategici. Attenzione anche al sistema portuale, posto da Mario Tendas, ricordando al consigliere le competenze in capo allo Stato e quindi alla Capitaneria di Porto, impegnata in un progetto di ampliamento della struttura per uno scalo passeggeri. Per quanto riguarda il nucleare, ha ribadito un secco no e agli impianti eolici ovunque allocati. Si al sostegno della lingua e della cultura, con particolare riferimento alla storia del Giudicato d’Arborea.

Assenso, infine, anche ad un’ipotesi di marchio della Provincia, sostenuto dal consigliere Battista Ghisu, mentre ove tecnicamente possibile resta l’impegno di affrontare nei territori un confronto sui problemi che vi sussistono. Nel dibattito sono intervenuti anche i consiglieri: Efisio Trincas, che ha sostenuto che la Provincia di Oristano deve attrezzarsi perché gli sia riconosciuto un ruolo istituzionale;  Enzo Saba, che ha sollecitato maggiore attenzione verso i piccoli comuni dell’interno e Peppino Marras, che ha lamentato il ritardo della discussione sul documento e il fatto che questo sia stato redatto senza un contributo dell’Assemblea. Red-com

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