Intesa Pdl-Lega per cambiare la manovra: l'anzianità sarà calcolata solo sugli anni effettivi di lavoro. L'Iva non aumenta, meno tagli agli enti locali, ridotte le agevolazioni alle coop. Ddl costituzionale per dimezzare i parlamentari e abolire tutte le province.
E' quanto è stato deciso dal vertice di maggioranza ad Arcore.
Il comunicato finale del vertice di Arcore
La riunione di maggioranza presieduta dal Presidente Silvio Berlusconi si è conclusa con le seguenti unanimi determinazioni: Interventi di natura costituzionale; dimezzamento del numero dei parlamentari; soppressione delle province quali enti statali e conferimento alle regioni delle relative competenze ordinamentali.
Il decreto dovrà essere approvato nei tempi previsti e a saldi invariati con le seguenti principali modifiche: sostituzione dell'articolo della manovra relativo ai piccoli comuni con un nuovo testo che preveda l'obbligo dello svolgimento in forma di unione di tutte le funzioni fondamentali a partire dall'anno 2013 nonché il mantenimento dei consigli comunali con riduzione dei loro componenti senza indennità o gettone alcuno per i loro membri; riduzione dell'impatto della manovra per comuni, province, regioni e regioni a statuto speciale. Attribuzione agli enti territoriali di maggiori poteri e responsabilità nel contrasto all'evasione fiscale con vincolo di destinazione agli stessi del ricavato delle conseguenti maggiori entrate; sostituzione del contributo di solidarietà con nuove misure fiscali finalizzate a eliminare l'abuso di intestazioni e interposizioni patrimoniali elusive nonché riduzione delle misure di vantaggio fiscale alle società cooperative; contributo di solidarietà a carico dei membri del parlamento; mantenimento dell'attuale regime previdenziale già previsto per coloro che abbiano maturato quarant'anni di contributi con esclusione dei periodi relativi al percorso di laurea e al servizio militare che rimangono comunque utili ai fini del calcolo della pensione.
Il governo e il relatore presenteranno le relative proposte emendative, aperti al confronto con l'opposizione nelle sedi parlamentari.
Il vertice è iniziato alle 11 di mattina con Silvio Berlusconi che ha abbozzato un sorriso accogliendo i suoi ospiti: ho messo da parte le bottiglie di champagne, festeggeremo così l'accordo. Alla fine dell'incontro-fiume (oltre a Berlusconi, presenti Alfano, Tremonti, Bossi, Maroni, Calderoli, Cicchitto, Gasparri, Moffa e il presidente della commissione Bilancio del Senato Azzollini) nessuno ha bevuto un goccio, ma l'intesa sulle modifiche da apportare alla manovra - assicurano i partecipanti - è stata trovata.
"E' andata molto bene", dice ora Giulio Tremonti che inizialmente - riferisce uno dei presenti all'incontro ad Arcore - aveva ribadito la sua posizione: non si deve cambiare nulla, non voglio certo andare contro la maggioranza ma tutelare il Paese e il governo, ha esordito il responsabile di via XX Settembre. Poi il confronto con il premier che - spiega un'altra fonte - ha sottolineato subito la necessità di eliminare qualsiasi segnale 'depressivo' dalla manovra.
Non possiamo colpire le famiglie, un governo di centrodestra non metterà mai le mani nelle tasche degli italiani altrimenti prepariamoci a perdere le elezioni, il ragionamento del Cavaliere. Discussione serrata sull'Iva e sul contributo di solidarietà, con la decisione presa di eliminare entrambe le misure. Per dimezzare i tagli agli enti locali si interverrà sulle pensioni, ci sarà la 'Robin tax', una stretta alle società di comodo e l'eliminazione delle agevolazioni fiscali delle cooperative.
Il presidente del Consiglio alla fine, racconta chi era presente all'incontro, si è mostrato soddisfatto: un grande risultato, ora avanti con la delega fiscale e la riforma dell'architettura dello Stato, ha spiegato, andremo avanti fino al 2013.