Nel dibattito che si è sviluppato in questi giorni relativamente all'applicazione dei provvedimenti di contenimento della spesa previsti dai Decreti Ministeriali di luglio e agosto, con particolare riferimento al paventato accorpamento dei comuni al di sotto dei mille abitanti, è utile fissare alcuni punti su cui la Giunta regionale ha già definito il percorso di attuazione.
Anche recentemente il Presidente Cappellacci ha ribadito che non è pensabile cancellare enti in cui il cittadino si identifica pienamente, che rappresentano l'identità e la storia delle comunità locali che hanno le proprie radici nel territorio e che per il territorio sono una salvaguardia ed un riferimento.
Questi enti, tenuto conto degli irrisori costi di gestione che potrebbero essere ulteriormente ottimizzati anche attraverso una diversa configurazione degli organi assembleari ed esecutivi, non possono essere certo identificati come le centrali dello sperpero e il vero costo della politica; si deve invece compiere un processo che, attraverso la riduzione delle province e l'eliminazione degli sprechi a tutti i livelli istituzionali, a partire da quelli più alti, restituisca il ruolo centrale a quelli che sono i primi protagonisti del governo del territorio.
Su questo punto la Giunta ha inteso applicare il principio autonomistico riconosciuto alla nostra regione attraverso la predisposizione, per la prima volta dopo sessanta anni, di un disegno di legge per un Testo Unico sull'ordinamento degli Enti Locali da portare all'approvazione del Consiglio regionale. Su tale testo è stata da tempo avviata anche la concertazione con le rappresentanze delle Autonomie Locali che hanno partecipato a diversi incontri in cui sono state definite, anche nel dettaglio, le norme sulla riorganizzazione degli Enti Locali. Il testo predisposto prevede, in linea con la volontà di salvaguardare le realtà dei piccoli Comuni, un alleggerimento della composizione degli organi assembleari ed esecutivi, con la riduzione del numero dei consiglieri e degli assessori, per una ulteriore riduzione dei costi, peraltro estremamente contenuti, della rappresentanza democratica che deve essere garantita nella gestione del territorio.
Infatti, si deve tenere conto che allo stato attuale, per la gestione politica dei centodiciotto comuni al di sotto dei mille abitanti, la spesa complessiva annuale non arriva ai 200.000 euro, cifra che comunque attraverso l'approvazione del Testo Unico sarebbe ulteriormente ridotta. Peraltro il disegno di legge prevede anche la riduzione del numero delle Provincie e la soppressione di alcuni altri organismi pletorici che duplicando i procedimenti assembleari senza nulla aggiungere al livello di rappresentanza democratica dei territori, moltiplicano i costi a carico della collettività. Il disegno di legge, elaborato dai competenti servizi dell'assessorato degli Enti Locali, è prossimo all'approvazione in Giunta, al termine della conclusione della fase di concertazione con le rappresentanze delle Autonomie Locali prevista entro la prima settimana di settembre. A quel punto sarà trasmesso alla competente Commissione Consiliare per l'avvio dell'iter di approvazione da parte del Consiglio Regionale. Red