Due persone, presunte responsabili dell'aggressione avvenuta alle ore 5 del mattino il 20 agosto scorso contro un pensionato di Capoterra, Ennio Contu, di 79 anni, raggiunto da calci, pugni e bastonate. I due, in quella occasione si erano introdotti nel terreno dell'uomo per rubargli l'auto e scoperti dalla vittima l'hanno prima picchiata e poi dopo averla portata in casa dove hanno rovistato ma trovando solo pochi soldi. La prova che inchioderebbe alle sue responsabilità uno dei responsabili sono state le lesioni riportate nello scontro con l'anziano che gli aveva stretto i genitali. Le indagini dei carabinieri del Comando provinciale di Cagliari hanno permesso di identificare gli aggressori fermati nei giorni scorsi ma solo oggi ne è stata data notizia durante una conferenza stampa dove il Ten. Col. Franco Amabile. Ad essere sottoposti a fermo sono Andrea Carrus, 40 anni, e Damiano Farigu, 31, entrambi di Capoterra.
Uno dei due rapinatori è stato rintracciato grazie alle voci nel paese. L'anziano, prima di essere legato a una sedia, era riuscito ad afferrare i genitali di un aggressore, stringendoli, e provocando una lesione. La voce del "problema" si è sparsa in alcuni locali e bar di Capoterra ed è stato intercettato dagli investigatori. In poco tempo Farigu e Carrus sono stati identificati e arrestati.
I due avevano fatto troppo rumore mentre tentavano di rubare la Ford Focus station wagon parcheggiata nel cortile di casa dell'anziano. L'uomo li ha scoperti ed è stato aggredito, tempestato di calci e pugni e colpito violentemente con un bastone alla testa, sul corpo. Con una mano fratturata e un avambraccio lacerato, Contu, in passato operaio alla Saras, vedovo e padre di due figlie (una vive a Capoterra), è stato trascinato all'interno dell'abitazione, legato a una sedia con del nastro adesivo. I due hanno poi iniziato a frugare ogni camera, ogni angolo della casa, mettendo a soqquadro le stanze del piano terra e di quello superiore. Alla fine sono fuggiti con un bottino piuttosto povero: un biglietto da cinquanta euro e un telefono cellulare, portato via più per evitare che l'uomo potesse chiudere aiuto troppo in fretta, interferendo con la loro fuga, che per il suo reale valore. I rapinatori hanno anche cercato di mettere fuoco ad una scrivania, al primo piano della casa, dando fuoco a un mucchio di carta. L'anziano si era poi liberato dando l'allarme.