«Credo che l'emendamento alla manovra presentato dal ministro Giancarlo Galan vada nella direzione giusta. Salvare gli Enti che operano nella salvaguardia e nella tutela della cultura deve essere al centro della discussione sulle modifiche al decreto legge licenziato dal Governo», questo il parere del deputato Bruno Murgia in merito alla proposta di modifica depositata presso il Dipartimento per i rapporti con il Parlamento dal Ministro per i Beni e le Attività culturali. L'articolo 1 della variazione di bilancio prevede infatti l'immediata chiusura degli enti pubblici non economici con meno di settanta dipendenti in organico.
«Si deve difendere l'operato dei soggetti attivi nel comparto culturale – spiega il componente della Commissione cultura – Il disimpegno dello Stato avrebbe effetti negativi sia nel breve che nel lungo periodo. Per esaltare le potenzialità del settore occorre studiare nuovi modelli di collaborazione tra pubblico e privato. Sinergie fondamentali in un momento di crisi come questo».
«Dopo l'approvazione della manovra – conclude Murgia – il lavoro della Commissione cultura della Camera si dovrà incentrare sull'approvazione di una normativa che introduca crediti d'imposta e detrazioni a favore delle società disposte a finanziare attività culturali. Un nuovo approccio che potrebbe non riguardare solo musei e monumenti ma anche fondazioni liriche ed associazioni». Red-com