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I ribelli nella residenza di Gheddafi

Un funzionario russo ha detto di aver parlato al telefono con il leader libico Muammar
Gheddafi che - ha riferito - gli ha detto di essere a Tripoli e che combattera' fino alla fine. 

Sono qui e non mi arrendo, continuerò a combattere. Lo avrebbe detto Geddafi al presidente russo della Federazione internazionale degli scacchi (Fide), Kirsan Ilyumzhinov, ha riferito di aver avuto un breve colloquio telefonico con il rais. 

"Sono vivo e sto bene. Sono a Tripoli e non ho nessuna intenzione di lasciare la Libia", ha dichiarato Gheddafi a Ilyumzhinov, secondo quanto riferito dallo scacchista. Il presidente della Fide ando' a Tripoli in giugno e gioco' a scacchi con Gheddafi una partita che durò circa due ore e che venne ripresa e trasmessa dalla tv di stato libica lo scorso 13 giugno.

I ribelli sono entrati nella residenza di Muammar Gheddafi dopo essere penetrati nella roccaforte di Bab al Aziziya. 

Secondo la France Presse i ribelli hanno preso il quartiere generale del colonnello.
Dopo che i ribelli sono penetrati nel quartiere fortificato c'e' stato un tentativo iniziale di difesa da parte delle forze lealiste di Gheddafi ma poi la resistenza si e'
interrotta. 

E' quanto hanno constatato i due cronisti della Reuters sul posto. 

I ribelli libici entrati nel compound sono stati visti anche sparare in aria per festeggiare

"La pressione della Nato", ha aggiunto, "continua per liberare il Paese da sacche da violenza" e ora che il popolo libico "si è sollevato, al dittatore restano solo mercenari e cecchini".

Mentre i jet Nato continuano sorvolare Tripoli risuonano le esplosioni nella zona orientale della città. In una delle basi dei ribelli regna una quiete irreale: gli shabab stanno caricando a bordo dei pick up le armi e le case di munizioni arrivate in mattinata. Intanto prosegue il black out nelle zone della capitale sotto completo controllo dei ribelli, iniziato oltre 12 ore fa. 

"Non abbiamo idea di dove sia Gheddafi, ma non siamo sicuri che sia cosi' importante". Lo ha detto un portavoce della Nato, il colonnello Roland Lavoie in un briefing rispondendo alle domande dei giornalisti.

Pensanti combattimenti sono in corso nei pressi dell'Hotel Rixos, l'albergo dei giornalisti stranieri, non lontano dal compund di Gheddafi a Bab al Aziziya. Lo riferisce il corrispondente della Reuters sul posto. 

Mentre i jet Nato continuano sorvolare Tripoli risuonano le esplosioni nella zona orientale della citta'. In una delle basi dei ribelli regna una quiete irreale: gli shabab stanno caricando a bordo dei pick up le armi e le case di munizioni arrivate in mattinata. Intanto prosegue il black out nelle zone della capitale sotto completo controllo dei ribelli, iniziato oltre 12 ore fa. 

Gheddafi e i suoi figli "saranno certamente catturati, è questione di poco tempo. La mia opinione è che debbano certamente essere processati all'Aja". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, a Radioanchio.

"Mi auguro che il Consiglio nazionale transitorio di Bengasi li consegni al tribunale dell'Aja", ha aggiunto il ministro, sottolineando che "questo non esclude che per altri capi di imputazione nazionali vi siano processi nelle mani di tribunali libici".

Ibrahim Dabbashi, rappresentante dei ribelli libici alle Nazioni Unite, ha assicurato che il compound di Bab al Aziziya di Muammar Gheddafi, a Tripoli, "e' totalmente nelle mani dei rivoluzionari" e che "nel giro di 72 ore" gli insorti avranno il controllo dell'intero Paese, il quale "sara' libero".

Diverse esplosioni si sono verificate nell'area di Bab al Aziziya, dove sorge il bunker di Muammar Gheddafi. Altri combattimenti, riferisce al Jazira, sono in corso a Mansoura. Inoltre, le milizie ribelli si stanno radunando nella piazza Verde.

A Tripoli dunque la battaglia continua. "Vi sono scontri in alcune parti della città", ha spiegato, "e soprattutto intorno alla cittadella fortificata del dittatore, che evidentemente secondo alcuni è ancora a Tripoli".

"La pressione della Nato", ha aggiunto, "continua per liberare il Paese da sacche da violenza" e ora che il popolo libico "si è sollevato, al dittatore restano solo mercenari e cecchini".

Mentre i jet Nato continuano sorvolare Tripoli risuonano le esplosioni nella zona orientale della città. In una delle basi dei ribelli regna una quiete irreale: gli shabab stanno caricando a bordo dei pick up le armi e le case di munizioni arrivate in mattinata. Intanto prosegue il black out nelle zone della capitale sotto completo controllo dei ribelli, iniziato oltre 12 ore fa. 

Mentre i jet Nato continuano sorvolare Tripoli risuonano le esplosioni nella zona orientale della citta'. In una delle basi dei ribelli regna una quiete irreale: gli shabab stanno caricando a bordo dei pick up le armi e le case di munizioni arrivate in mattinata. Intanto prosegue il black out nelle zone della capitale sotto completo controllo dei ribelli, iniziato oltre 12 ore fa. 

Gheddafi e i suoi figli "saranno certamente catturati, è questione di poco tempo. La mia opinione è che debbano certamente essere processati all'Aja". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, a Radioanchio.

"Mi auguro che il Consiglio nazionale transitorio di Bengasi li consegni al tribunale dell'Aja", ha aggiunto il ministro, sottolineando che "questo non esclude che per altri capi di imputazione nazionali vi siano processi nelle mani di tribunali libici".