Un'altra seduta di passione per Piazza Affari, partita male, con un tentativo di recupero nel pomeriggio assieme a Wall street e un nuovo peggioramento nell'ultima parte di giornata, che l'ha portata al calo più pesante tra le principali Borse d'Europa. L'indice Ftse Mib ha segnato una perdita finale del 2,46% a 14.602 punti, l'Ftse All
Share un ribasso del 2,12% a quota 15.414, che equivale tra l'altro a 7,3 miliardi di euro di capitalizzazione bruciati.
Tra i titoli a maggiore capitalizzazione i peggiori sono stati Fiat Industrial (-6,40%) e Tod's (-6,36%), ma ad appesantire il listino milanese sono soprattutto Unicredit e Intesa San Paolo, che hanno ceduto rispettivamente il 5,81% e il 5,35%. Nel credito male anche Ubi (-4,29%) e debole Mps (-2,31%), mentre ha tenuto Mediobanca (+0,16%). La Banca popolare di Milano è invece stato il titolo migliore del paniere principale, con uno scatto nel finale che ha permesso una crescita del 3,20%.
A trascinare al ribasso la Borsa di Milano, la peggiore della giornata in Europa, ha contribuito ancora tutto il gruppo Fiat, con la società dell'auto in calo del 4,30% e la controllante Exor in perdita del 3,72%. Molto deboli anche Telecom Italia (-3,37%), Eni ed Enel, che hanno ceduto rispettivamente il 2,50% e il 2,16%. Tra i marchi in positivo spicca Finmeccanica (cresciuto del 2,79%), Fondiaria Sai (+2,57%) e Mediaset (+2,23%). Bene inoltre Terna e Generali, saliti rispettivamente dell'1,49% e dello 0,77%.
Le Borse europee chiudono la settimana con un'altra giornata difficile: l'indice Stxe 600, che fotografa l'andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, ha ceduto l'1,57%, che equivale a 94 miliardi di euro di capitalizzazione bruciati in una sola seduta. La Borsa di Milano, con un calo del 2,12% dell'indice Ftse All share, manda in fumo da sola 7,3 miliardi.
Dall'Europa a Wall Street, da Francoforte a News York, l'ondata di vendite raggiunge le piazze finanziarie asiatiche che stamattina chiudono in forte ribasso: lo spettro, è ormai chiaro a tutti, è quello di una recessione globale. A Tokyo ha peraltro inciso anche la notizia, giunta proprio sul finire della sessione, di un nuovo terremoto nel nord-est del Giappone. Al termine delle contrattazioni l'indice Nikkei dei 225 titoli principali è piombato a quota 8.719,24 dopo aver bruciato 224,52 punti pari a ben il 2,51%.
Non va meglio la Borsa di Seul, che accusa un tonfo in chiusura del 6,2%: l'indice di riferimento Kospi, accumulando una perdita del 22% dai massimi registrati a maggio, crolla a quota 1.744,88, con una perdita di 115,70 punti.
La febbre da vendite continua in Europa: apertura in calo per i principali mercati azionari: a londra l'indice Ftse registra una flessione dello 0,75% a 5054 punti, mentre il Cac40 di Parigi lascia sul terreno oltre 1 punto percentuale a 3041 punti. A Francoforte il Dax segna una perdita dello 0,70% a 5563 punti.