C'è un clima "pericoloso" in cui anche una sola scintilla può trasformarsi in "ribellismi". Per questo serve un nuovo governo, perché quello in carica "non ha la credibilità per chiedere sacrifici". Il segretario del Pd Pierluigi Bersani delinea in un'intervista alMessaggero uno scenario allarmante per l'Italia, paventa reazioni come quelle recenti in Gran Bretagna e invoca la soluzione agognata: via Berlusconi subito, poi si vedrà.
"C'è chi pensa che il Pd chieda un nuovo governo come se fosse un ritornello di chi sta all'opposizione. Invece no, no e tre volte no. La nostra -sottolinea Bersani- è un'analisi, altrimenti da qui a cinque mesi siamo da capo. Queste due condizioni oggi mancano: non c'è il volto giusto a guidarci fuori dalla crisi e chi c'è non sta chiamando i cittadini affinché chi ha di piu' dia di piu', ma schiaccia l'occhio ancora una volta a chi non vuol contribuire in niente alla salvezza comune".
Il premier non ha chiuso alla tassa sui patrimoni scudati proposta dal Pd. "Dopo due nanosecondi che hanno approvato all'unanimita' la manovra -ribatte Bersani- si sono messi a brancolare afferrando un pezzo di proposta di qua e un pezzo di la'. Ma la nostra proposta è all'interno di un pacchetto".
L'una tantum sui patrimoni scudati il Pd la vorrebbe "considerevole", spiega Bersani, perché va usata "per lo sviluppo, per mettere in giro cinque-sei miliardi di pagamenti della pubblica amministrazione alle piccole imprese e almeno altrettanti per
fare un piano di piccole opere nei Comuni che partano in sei mesi e generino lavoro. Non mi vangano a dire che aggiungono l'1 o 2%. In una situazione di emergenza come questa sarebbe solo l'ennesimo condono".
Dopo il vertice franco-tedesco, il segretario del Pd insiste sulla necessita' di una Maastricht due "che dia finalmente una dimensione politica all'Europa. Non ci arrivano perché tutte quelle formazioni sono trattenute da spinte conservatrici e populiste. Solo una piattaforma progressista può far partire un programma comune di
costruzione europea. Non capiscono che se andiamo avanti cosi', a vertici piu' o meno inconcludenti, i mercati ci ammazzano uno ad uno".
"Siamo qua -risponde Bersani- a far da spettatori all'ultimo banco. Prima di ogni altra considerazione, provo un'amarezza profonda. Siamo il secondo Paese industriale d'Europa, un Paese fondatore, non è possibile che ci siamo ridotti in questi termini. Quando parliamo dell'Europa che vorremmo parliamo dell'Europa
di Delors e di Prodi, adesso siamo sullo strapuntino e non so quanto
tempo ci vorrà per rimontare".