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V Festival delle arti del Gerrei: Al via con il teatro di strada di Adoliere e L’Aquilone di Viviana “Bisu de una noti de mesu estadi 2011” Ballao, 20 agosto Piazzale della Biblioteca

Spettacoli di burattini e marionette, monologhi teatrali, incontri culturali sulle promesse del cinema e della letteratura sarda, laboratori di scrittura creativa e tanto Teatro di Strada.

Si presenta come un variegato programma di appuntamenti il calendario della V Edizione del Festival delle arti del Gerrei  “Bisu de una noti de mesu estadi 2011” che si snoda per quasi un mese dal 20 agosto al 23 settembre nel territorio dei comuni di Ballao, Armungia, Silius, San Basilio, Villasalto e Sant’Andrea Frius.

Organizzata dall’associazione culturale L’Aquilone di Viviana con il patrocinio della Provincia di Cagliari e la collaborazione delle Amministrazioni Comunali coinvolte nel progetto, la manifestazione, anche in questo quinto anno di vita mette in evidenza il suo carattere itinerante e l’appartenenza al territorio. Tra le principali finalità c’è, infatti, il desiderio di superare qualsiasi forma di campanilismo tra le Amministrazioni e soprattutto favorire l’incontro delle diverse comunità.  Allo stesso tempo “Bisu de una noti de mesu estadi” è un tentativo per affinare i gusti del pubblico, educarlo ai differenti generi teatrali e soprattutto incentivare la collaborazione dei comuni. Un altro obbiettivo artistico della rassegna è quello di portare un valido contributo per valorizzare il Gerrei, cioè inserire in una possibile circuitazione turistico culturale un territorio potenzialmente ricco di risorse, ma privo di spazi teatrali e adeguati ad ospitare quelle compagnie professionistiche di tutta la Sardegna normalmente assenti nei cartelloni ufficiali.

Il sipario su questa quinta edizione del Festival delle arti del Gerrei “Bisu de una noti de mesu estadi 2011” si apre in forma ufficiale con un doppio appuntamento con il Teatro di Strada. Il via alla rassegna è sabato 20 agosto alle ore 22 al Piazzale della Biblioteca di Ballao con lo spettacolo di giocoleria, equilibrismo e manipolazione di oggetti, adatto ad un pubblico di adulti e bambini “Able la scimmia spaziale” di e con Adoliere.

Scritto su testi di Ado Sanna in arte Adoliere, Daniel Dwerryhouse, Erri de Luca, Dante Alighieri Able, ”La Scimmia Spaziale”, ci racconta le tappe fondamentali evolutive dell’uomo e rappresentando alcuni momenti salienti del percorso che ci ha differenziato dal nostro cugino primate: l’abbandono dell’uso dei piedi, la costruzione e l’utilizzo degli utensili. La scrittura ha fatto sì che si potessero narrare le gesta di persone e animali che sono vissute prima di noi. Ma la guerra l’hanno fatta le scimmie e continua sempre meno umanamente a farla l’uomo, bloccando cosi la sua fortunata e interessante evoluzione.

A seguire sempre al Piazzale della Biblioteca di Ballao, i padroni di casa della compagnia L’aquilone di Viviana portano in scena lo spettacolo di Teatro di Strada e musica “Tangoblanco”. Scritto e diretto da Ilaria Nina Zedda “Tangoblanco” è interpretato dalle attrici Emanuela Mancosu e Gulia Ledda ed il pupazzo Blanco.

Satira pungente e melodrammatica sulla crisi economica, lo spettacolo, una sorta di parodia delle soap opera sudamericane, è un intreccio dove si accavallano e ripetono storie di furti, insperati baci della dea bendata, tradimenti e inganni il tutto narrato con estremo pathos. Il tango argentino e la musica d’autore latino-americana cantata ed eseguita dal vivo fanno da colonna sonora ad esilaranti quadretti di passioni tragicomiche, folli serenate e interazioni esplosive che coinvolgono lo spettatore. Il protagonista è Blanco, pupazzo a grandezza umana, irresistibile, tanghero, cinico ladruncolo e sempre in caccia di fanciulle da conquistare. Suo fedele alleato, l’altrettanto impudente musicista gitano Gesus. Amante e preda ignara in un turbinare di situazioni, la giovane donna Violeta, la quale se in principio subisce le angherie dei due uomini, in un secondo momento si trasforma in una cinica vendicatrice. Tra colpi di scena, pistole e gratta e vinci, diventa sempre più difficile riconoscere la vittima dal carnefice, gli onesti dai malfattori. La panchina di una parco diventa così un palcoscenico di balera argentina, dove l’intensità dei testi e la passionalità del tango si trasformano in parodia che sottolinea la debolezza e il ridicolo dell’avidità umana.