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Via alla manovra da 45 miliardi

Una manovra sostanzialmente raddoppiata quella che ha ricevuto il via libera dal Consiglio dei Ministri in - esattamente - 87 minuti di esame e con voto 'unanime'. Una super-manovra che somma all'intervento di luglio di circa 47 miliardi altri 45 miliardi per un impatto complessivo da qui al 2013 che supera i 90 miliardi.

 

Non è ancora nota la cifra al centesimo ma lo stesso ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha spiegato che i nuovi interventi sono in gran parte "aggiuntivi" rispetto a quelli varati a luglio. E si tratta - ha spiegato il premier, Silvio Berlusconi - di "una somma importante: 20 miliardi di euro per il 2012 e 25,5 per il 2013". Insomma - dice Berlusconi - "siamo addolorati ma soddisfatti". Il menù è più o meno quello emerso dalle indiscrezioni della vigilia, tranne l'intervento sulle pensioni d'anzianità che sarebbe saltato durante la riunione del Governo.

 

Arriva il temuto aumento delle accise sul tabacco, e, a sorpresa, la 'Robin Hood tax sul settore energetico. Privatizzazioni e liberalizzazioni. Si 'svela' anche il capitolo dei costi della politica. Una vera 'mannaia' che colpirà (ma dopo le prossime elezioni amministrative) oltre 50.000 'poltrone' di comuni, province e regioni. E tagli ci sono anche per 'la casta', partendo dagli stipendi. Ma bisognerà vedere quanto su questa parte si interverrà durante il percorso parlamentare.

Ci sono anche interventi che fanno 'soffrire' il premier, che non li cita ma sono probabilmente i contributi di solidarietà: "il nostro cuore gronda sangue, - dice - era un vanto del governo non avere mai messo le mani nelle tasche degli italiani ma la situazione mondiale è cambiata". Un'analisi che lo accomuna al ministro Tremonti che spiega: "abbiamo fatto in 7 giorni la manovra: se c'e' un caso di necessità e urgenza per un decreto è questo, data l'emergenza manifestata da fuori sull'Italia. Dobbiamo fare il necessario per il bene comune". Questo anche perché - aggiunge Tremonti - senza questa manovra "ci sono effetti che impattano sulla vita del paese. Poi vedremo di compensare ma non abbiamo alternative a questo modello".

Cioè sacrifici ora. Poi vedremo. Sull'entità complessiva Tremonti spiega che vengono aggiunti "20 miliardi di euro sul 2012 e 25,5 miliardi sul 2013. Alcuni elementi rafforzano il bilancio anche per il 2011". Così la manovra "ci porta all'1,4" nel rapporto deficit-Pil "alla fine del 2012" per poi arrivare a zero nel 2013. E questo grazie a 45,5 miliardi quasi tutti addizionali: "è un esercizio un po' complicato: - risponde Tremonti ad una domanda specifica - sono tutti in più, una gran parte è addizionale. Quanto serve per fare 1,4 e zero" di deficit.

Insomma ora il più è fatto: e una volta firmata del Capo dello Stato e pubblicata in Gazzetta Ufficiale la manovra arriverebbe già dalla prossima settimana in Senato. E probabilmente - anticipa Berlusconi - senza fiducia perché anche le opposizioni si rendono conto della gravità del momento. Ma molti sono i mal di pancia, anche, ad esempio, all'interno del Pdl e degli amministratori locali, il percorso potrebbe dunque non essere necessariamente in discesa. Poi da martedì la prova più impegnativa: quella dei mercati.

 

Il presidente del Senato Renato Schifani, dopo il varo della manovra aggiuntiva in consiglio dei ministri, ha subito consultato i capigruppo di Palazzo Madama per stabilire un calendario di massima dell'esame del decreto. Il decreto, secondo le prime intese, dovrebbe arrivare in commissione il 22 agosto, per poi approdare all'esame dell'aula tra il 5 e il 6 settembre. Il calendario sarà ufficializzato non appena la presentazione del decreto sarà formalmente annunciata nell'aula di palazzo Madama