“L’area prospiciente l’azienda Agrolip, che comprende il nuovo penitenziario di Cagliari, nelle campagne di Uta, deve essere sottoposta a un’urgente bonifica per scongiurare rischi per la salute di tutti coloro che opereranno all’interno dell’Istituto di Pena. Dopo la chiusura dello stabilimento di smaltimento dei residui di lavorazione delle carni è evidente che non c’è solo un problema di salubrità dell’aria. Le infiltrazioni di liquami nel terreno richiedono ben altro”. Lo sostiene Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, avendo verificato con alcuni tecnici, fin dall’aprile dello scorso anno, che era ineludibile garantire un ambiente adeguato per non compromettere la salute dei cittadini privati della libertà, degli operatori penitenziari, del personale amministrativo e degli agenti di Polizia Penitenziaria costretti a lavorare nella mega struttura detentiva che dovrebbe sostituire lo storico Buoncammino
“Nelle scorse settimane – sottolinea Caligaris – avevamo messo l’accento sull’aggravarsi della situazione per lo sgradevole, nauseabondo odore che investe la costruzione del penitenziario destinato ad accogliere non meno di 750 detenuti. Davanti a un evidente segnale di forte preoccupazione dei cittadini, l’amministrazione penitenziaria ha inteso fare chiarezza sulle emissioni maleodoranti. L’inchiesta è infatti il risultato della lettera che Enrico Ragosa, direttore generale Risorse Materiali, Beni e Servizi del DAP ha inviato al Prefetto di Cagliari, e per conoscenza, tra gli altri, al Provveditore regionale e al Direttore della Casa Circondariale di Buoncammino, con l’intento di conoscere la fondatezza delle segnalazioni. Il responsabile nazionale dei Servizi in particolare ha sollecitato “un intervento nei confronti degli organi e degli enti competenti preposti al controllo della qualità ambientale sul territorio”..
“La questione fondamentale – precisa Caligaris – riguarda il rispetto del regolamento dell’Unione Europea risalente al 2002 sulla ‘raccolta, trasporto, magazzinaggio, manipolazione, trasformazione e uso o eliminazione dei sottoprodotti di origine animale’”. In base al disciplinare vigente nel territorio europeo infatti i problemi relativi alle emissioni di fumi o gas inquinanti dovrebbero essere completamente superati così come quelli che riguardano i miasmi. La norma prevede che il trasporto avvenga con camion chiusi e adeguatamente refrigerati e impone una serie di processi di lavorazione per garantire in ogni fase condizioni ideali”.
“I recenti sviluppi che hanno coinvolto l’Agrolip rinviano ulteriormente – conclude l’esponente di SDR – l’apertura del carcere e rendono improcrastinabile una conferenza dei servizi per dotare l’area del Penitenziario di Uta delle infrastrutture indispensabili ad accogliere i familiari dei detenuti e gli operatori, essendo attualmente ancora totalmente isolato e slegato dalla rete del trasporto pubblico”. Red