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Bersani: “Il Governo finora non ha detto niente”

Spero in proposte su cui si possa verificare una convergenza. Ma temo che non ci sia un governo in grado di fare una proposta equa e se non è equa non possono chiederci di dire che va bene". Il segretario del Pd Pierluigi Bersani ribadisce la posizione del Pd a Unomattina, prima dell'audizione del ministro dell'Economia davanti alle commissioni Affari costituzionali e Bilancio riunite di Camera e Senato.

"Spero di ascoltare dal governo cosa ha intenzione di fare e dirò alcune delle nostre proposte - ha detto Bersani - Il ritardo e' molto serio. Io non posso tacere che non c'era nessuna ragione per cui l'Italia dovesse essere in questa situazione, al fronte, sul pari della Spagna, se non l'abbiamo sorpassata. Abbiamo più problemi degli altri e non c'era ragione perché i nostri fondamentali sono buoni. Il debito era in calo, la spesa corrente era sotto controllo e avevamo un avanzo primario del 4%; con qualche riforma e il controllo dei conti pubblici saremmo stati in una posizione di sicurezza. Con una cura equa questa volta ci possiamo mettere in posizione di sicurezza".

Bersani ha lamentato che il governo "ieri non ha detto niente alle parti sociali, questo crea incertezza". "Vengano in Parlamento con uno straccio di pezzo di carta su cui c'è scritto cosa vogliono fare. Noi parleremo dal lato della responsabilità ma anche dell'alternativa. Abbiamo un governo che non è in grado di chiedere a tutti".

Se servisse incontrerebbe Berlusconi? "Si', intanto segnalo che c'e' il Parlamento, poi non mi piacciono le ritualità” se dobbiamo fare un teatrino di comunicazione non e' il mio mestiere, se dobbiamo discutere di merito ci sono".

"Noi abbiamo quattro punti", spiega Bersani. Bisogna, afferma, "partire per i risparmi non tanto dal sociale, ma dalla pubblica amministrazione, le istituzioni, i costi della politica, a partire da una norma capofila che e' il dimezzamento immediato dei parlamentari. Se su questo sono d'accordo, li sfidiamo a fare in tre mesi il dimezzamento e da li' in giu' procedere su altri dieci punti, che presenteremo oggi".

Il secondo punto che Bersani illustrerà questa mattina in commissione alla Camera è quello delle "liberalizzazioni, sul serio. Sono pronto a fare un pacchetto di misure - spiega il segretario Pd - i farmaci, le professioni, l'rc auto, la filiera petrolifera sulla benzina. Abbiamo otto proposte che presenteremo".

Al terzo punto tra le proposte Pd c'è la lotta alla "evasione fiscale". "Abbiamo norme di efficacia immediata: non si dica che non si può - afferma Bersani - si può con norme ispirate a trasparenza e tracciabilità. A noi non trema il polso su questa materia, se a loro trema, se ne prendano la responsabilità'”

Infine, il quarto punto, che è anche un principio generale: "Chi ha di più deve dare di più è il nostro slogan", dichiara il segretario Pd. "La cosa può avere cinque o sei sottotitoli, ma voglio prima vedere se la manovra del governo si presenta equa o se si presenta unidirezionale sui soliti. Noi abbiamo pronte quattro proposte per dire che chi ha possibilità economiche largamente superiori alla media deve dar qualcosa, perché la cosa intollerabile di questo Paese è l'egoismo sociale di alcuni strati sociali"

Commentando l'appello del Capo dello Stato, Bersani ha affermato: "Per noi quel che dice il Presidente è Vangelo e siamo qui a dire le nostre proposte". Tornando al governo, il segretario Pd lo ha incalzato a compiere delle scelte: "Se al governo trema il polso e dice 'non si può disturbare Tizio o Sempronio' perché Berlusconi teme di perdere, l'Italia va nei guai, al governo non deve tremare il polso, un governo deve decidere". E conferma l'atteggiamento responsabile del Pd, già dimostrato per l'approvazione rapida della manovra, ma nota: "se c'è da velocizzare.... Ma io mi aspettavo già ci fosse un decreto".

Quanto al governo tecnico, il leader Pd spiega: "non ho mai pensato a un governo tecnico ma a un governo in cui la politica si assume le proprie responsabilità offrendo personalità di spessore. Non sto parlando per il Pd ma per l'Itali: mi si spieghi perché Portogallo e Spagna cambiano governo, solo l'Italia è ok? Questo governo è in grado di fare quello che gli chiede Bonanni?".