Emergenze in Gallura, dopo i comuni del territorio anche le parti sociali delegheranno il Presidente della Provincia Fedele Sanciu a rappresentarle nel delicato lavoro di mediazione con il Governo , in particolare sulla problematiche relative al San Raffaele, ospedale privato in costruzione alla periferia di Olbia i cui lavori rischiano lo stop a causa del buco in bilancio della fondazione Monte Tabor.
E’ quanto è emerso dall’incontro in Provincia ieri, tra il Presidente Sanciu e i rappresentanti di associazioni e sindacati.
Partendo dall’esame delle varie problematiche come ad esempio la situazione della giustizia in Gallura, la crisi della compagnia aerea Meridiana, la stagione turistica compromessa dall’aumento delle tariffe dei biglietti praticato dagli armatori, il confronto si è subito focalizzato sulla questione del nuovo polo sanitario privato olbiese travolto dalla crisi economica del gruppo finanziario di Don Verzè.
“Il Piano Sanitario Regionale – ha detto Sanciu in premessa - prevede nella Provincia di Olbia Tempio una sinergia pubblico/privato anche per la ripartizione di competenze e reparti specialistici. La mancata apertura del San Raffaele comporterebbe il fallimento di una politica sanitaria rispondente ai bisogni dei cittadini”.
“E’ opportuno essere tutti uniti– ha continuato il Presidente – a tal fine saranno coinvolti i parlamentari della Provincia ed il Sindaco di Olbia in modo che il nostro territorio si presenti compatto e abbia una maggiore efficacia nelle rivendicazioni nei confronti della Presidenza del Consiglio, del Ministero della Sanità, dell’amministrazione Regionale e del nuovo CdA del San Raffaele, ma solo dopo il 15 settembre, quando si concluderà l’analisi dello stato finanziario della fondazione di Don Verzè”.
Per Mirko Idili della Cisl “qualora il San Raffaele non apra, si deve attivare un percorso comune che garantisca un’azione unitaria contro il rischio di un’offerta sanitaria incompleta e contro il pericolo di una conversione della struttura già costruita. La proposta di un’azione congiunta promossa dalla Provincia che chiami a raccolta sindacati e associazioni di categoria deve essere valutata positivamente perché costruisce una governance efficace tra tutti coloro che possono essere utili alla causa, rendendola anche più efficace”.
“La CISL - ha detto il sindacalista - insisterà con forza per l’apertura del San Raffaele come polo di eccellenza sul territorio. L’iniziativa può anche svilupparsi su un tavolo politico che coinvolga le parti sociali nel quale il Presidente della Provincia sostenga le ragioni del territorio”.
“Sul San Raffaele – ha aggiunto Salvatorico Valleri della Uil – si discute da troppi anni. Il confronto con il CdA della Fondazione andrà fatto solo dopo il termine della verifica di bilancio e a quell’appuntamento si deve arrivare uniti nelle rivendicazioni”.
Sull’argomento è intervenuto anche il Direttore generale della Provincia Giovanni Antoio Appeddu che ha esposto i rischi ai quali si potrebbe andare incontro se l’ospedale non dovesse aprire come previsto: “Si deve sollecitare il rispetto degli impegni già assunti dalla Fondazione, ossia la costruzione di un ospedale convenzionato e complementare alla sanità pubblica. Anche il Comune deve fare la sua parte garantendo il mantenimento della destinazione d’uso dell’immobile”.
Per GianDomenico Masia della Confindustria è opportuno dare “il pieno sostegno ad un’azione unitaria delle forze politiche e sociali anche attraverso una manifestazione formale che preveda che il Presidente della Provincia si faccia portavoce della vertenza”.
Sulla stessa linea Fabio Spano della CGIL che ha espresso “forte preoccupazione in considerazione del lasso di tempo intercorso per la costruzione del complesso, ben 20 anni” e ha sostenuto l’idea di dare spazio ad un’azione congiunta che potrebbe “ridare fiducia all’opinione pubblica” .
Spano ha anche fatto un passaggio sul caro-traghetti, l’altro argomento forte all’ordine del giorno dell’incontro proponendo “un incontro congiunto anche con la Regione che possa fungere da veicolo di comunicazione del malessere del territorio”.
Federico Fadda della Confartigianato in proposito ha illustrato “le preoccupazioni dell’Associazione per i piccoli autotrasportatori che non riescono a far fronte ai nuovi costi” e ha sollecitato “la ricerca di una soluzione che non sia il semplice abbattimento dei costi delle tariffe”. Sul San Raffaele Fadda ha evidenziato i problemi delle piccole imprese subappaltatrici dei lavori che ancora non sono state pagate. “Confartigianato – ha aggiunto - si impegnerà a favore dell’apertura dell’ospedale che migliorerà l’assistenza sanitaria e per la difesa degli auspicati posti di lavoro”.
Sui trasporti Sanciu ha spiegato che “la soluzione al caro – traghetti non può sicuramente comportare un sovraccarico dei costi in capo ai soli armatori privati. Tuttavia, gli aumenti praticati al 100-120 % non trovano un’adeguata giustificazione. Pur difendendo il diritto di ciascuna impresa ad operare liberamente in un libero mercato – ha ribadito - la costituzione di cartelli e di posizioni dominanti è vietata dalla legge ed in questo caso specifico va a danno degli interessi dei sardi. L’operazione CIN- Tirrenia è stata valutata positivamente per le ripercussioni positive sul bacino di lavoratori dell’ex Tirrenia, salvati in parte, e di Fincantieri, ma sono state perse di vista le problematiche connesse alla mobilità dei sardi. Per questo continueremo la nostra mobilitazione fino alla soluzione del problema”.
L’incontro si è concluso con l’impegno della Provincia a completare la sottoscrizione del documento unitario dei sindaci, e di procedere contemporaneamente alla sottoscrizione di un analogo documento con le associazioni di categoria e sindacati presenti e non. Red-com