Fallito il tentativo di rimbalzo di Piazza Affari, che ha aperto la seduta in rialzo ma ha poi chiuso la settimana con un'altra seduta negativa e con un nuovo blocco nel calcolo degli indici nel finale di giornata. Dopo un'ora rispetto all'orario consueto,è stata comunicata la chiusura ufficiale dell'indice Ftse Mib in perdita dello 0,70% a 16.015 punti, un ribasso comunque nettamente inferiore a quello accusato dalla maggioranza delle altre piazze finanziarie europee, che hanno risentito più nettamente dell'incertezza di Wall street e delle prospettive di ripresa mondiale.
Tra i titoli principali il peggiore è stato Pirelli, che ha ceduto il 6,18%, seguito da Tenaris (-6,13%) ed Exor (-5,76%). Debole Generali, che ha ceduto il 3,50% dopo la semestrale. Male anche i gruppi dell'energia, in linea con il settore a livello mondiale: Eni ha ceduto il 3,47%, Enel green power il 3,07%, Enel il 2,84%. Bene invece Fiat, cresciuta del 2,60%, cosi' come Mediaset, in rialzo finale del 3,86%. Tra le banche ottimo recupero per Intesa SanPaolo, il migliore dei titoli a elevata capitalizzazione della Borsa di Milano e salito del 5,61% a 1,29 euro con i dati della semestrale, nella quale avrebbe mostrato utili record senza la svalutazione sui titoli di Stato greci. Acquisti comunque anche su Banco popolare (+3,91%) e Unicredit (+2,21%) mentre Mediobanca si e' mossa piu' cautamente con un rialzo finale dello 0,98%.
Molto forte Telecom Italia: il titolo e' rimbalzato del 5,30% a 0,845 euro dopo aver toccato punte di aumento superiori al 10%. Il gruppo Tlc ha svalutato le attivita' domestiche per 3.182 milioni di euro ma ha mantenuto inalterati gli obiettivi finanziari gia' annunciati, con report positivi di Banca Akros e di Deutsche bank: quest'ultima in particolare ha alzato il prezzo obiettivo a 1,30 euro con raccomandazione 'buy'.
Con andamenti diversificati e con Piazza Affari che ha contenuto le perdite, è stata un'altra seduta molto negativa per le Borse europee. Con il calo dell'1,66% dell'indice Dj stoxx 600 le piazze finanziarie del Vecchio continente hanno 'bruciato' 80 miliardi di euro di capitalizzazione, chiudendo la peggior settimana dal novembre 2008.
Un'altra chiusura in rosso per le borse europee, sotto pressione per i timori legati alla crescita globale e ai conti pubblici di alcuni paesi membri. Limita i danni Madrid, che chiude con l'Ibex a 8.687,3 in calo dello 0,18%. Maglia nera a Francoforte, dove il Dax cede il 2,78% a 6.236,16 punti. Pesante anche Londra, con il 'footsie' sotto del 2,71% a 5.246,99 punti. Perde l'1,26% a 3.278,56 punti il Cac40 di Parigi. L'Ase di Atene lascia sul terreno il 2,35% a 459,09 punti.
Chiusura contrastata a Wall Street, dove il Dow Jones sale dello 0,53 per cento a 11444.30 punti, mentre il Nasdaq scende dello 0,94 per cento a 2532.41 punti e lo S&P perde lo 0.06 per cento a 1199.26 punti.