La presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo, nella lettera inviata al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a seguito della mozione n. 139 approvata dal Consiglio regionale, ha affermato: “La Sardegna si trova ad attraversare uno dei momenti più drammatici della sua storia autonomistica”.
“Il sintomi evidente di tale malessere – spiega nella lettera la Lombardo - è costituito dal susseguirsi di numerosissime manifestazioni di piazza, che di volta in volta hanno visto la partecipazione di tutte le categorie produttive dell’Isola, in sequenza che sembra non avere mai fine. A fronte di queste numerose emergenze quotidiane che richiederebbero il riconoscimento dello stato di crisi, dato il momento drammatico per le condizioni socio-economiche in cui versa l’Isola, non sembrano più essere sufficienti misure di governo che non rivestano carattere di eccezionalità. La ricerca da parte delle Istituzioni regionali di soluzioni idonee per superare questa fase di gravissima difficoltà appare compromessa dagli atteggiamenti assunti in più occasione dal Governo centrale. Anche le decisioni adottate del Parlamento col recente provvedimento in materia di stabilizzazione finanziaria, tendono a penalizzare con un maggiore gravame le regioni ad autonomia differenziata come la Sardegna”.
“Il Consiglio regionale – ha sottolineato la Presidente - con l’approvazione della mozione 139, adottata nella seduta del 2 agosto 2011, ha ritenuto di elevare una vibrata protesta nei confronti del Governo Nazionale. In particolare si è voluta evidenziare la necessità di intervenire a difesa dei diritti imprescrittibili del Popolo sardo per una effettiva e illimitata continuità territoriale. La vicenda della privatizzazione della Tirrenia assume il tono di una ennesima lesione del diritto dei sardi alla mobilità a pari condizioni con tutti gli altri cittadini della Repubblica. Nei collegamenti da e per la Sardegna ricaschiamo di passare da un monopolio pubblico ad uno privato rimanendo ostaggi della nostra Isola.”
“L’Assemblea regionale – si legge - ha inoltre espressamente denunciato la palese violazione del principio di leale collaborazione da arte del governo, in ordine alla mancata emanazione del decreto legislativo da adottare al fine di recepire lo schema di norma di attuazione elaborato dalla competente Commissione Paritetica con riferimento alle entrate fiscali. La vertenza entrate ha assunto un aspetto perfino paradossale, in quanto il Governo ha impugnato, eccependone l’illegittimità, la norma adottata dalla Regione che disciplina l’accertamento delle compartecipazioni regionali ai tributi erariali, di cui all’art. 8 dello Statuto Speciale, nelle more dell’emanazione delle norme di attuazione”.
“La mozione, inoltre, ha dato mandato alla Presidente dell’Assemblea di rivolgere una pressante richiesta affinché Ella, in qualità di Supremo Garante dell’Unità della Repubblica, voglia ricevere in udienza il Consiglio Regionale, per riferirLe sulla gravità della questione sarda nel suo complesso. La prego di valutare in alternativa l’opportunità che l’incontro tra il Consiglio e la S.V. possa avvenire nella sede della nostra Assemblea. Una decisione in tal senso, - ha concluso la Presidente - oltre che costituire per noi motivo di legittimo orgoglio, sarebbe una manifestazione tangibile della Sua vicinanza al Popolo Sardo e alle Istituzioni regionali in un momento di particolare difficoltà”. Red.