I sei presunti scafisti del barcone soccorso domenica notte a Lampedusa con 25 profughi morti nella stiva sono stati fermati su disposizione della Procura della Repubblica di Agrigento. Tutti devono rispondere di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di morte come conseguenza di altro delitto, e per due di loro si aggiunge anche l'accusa di omicidio.
Sarebbero i picchiatori che hanno colpito due dei migranti, sui cui cadaveri l'autopsia ha riscontrato segni di brutali percosse. Uno dei fermati è marocchino, gli altri siriani e somali. Il fermo e' stato eseguito a Lampedusa, dove i sei indagati erano ospiti del centro di accoglienza. Saranno ora trasferiti a Porto Empedocle con il traghetto di linea e da qui ad Agrigento per l'udienza di convalida del fermo.
La Procura ha emesso il provvedimento restrittivo poche ore dopo aver ricevuto dal ministro della Giustizia il nulla osta che autorizza gli uffici giudiziari a procedere nell'inchiesta. Un 'permesso' che era stato notificato ieri pomeriggio alla Procura, che lo aveva richiesto in quanto i reati contestati sono stati commessi in acque internazionali.
Il Ministro degli Esteri Frattini ha dato istruzioni al Rappresentante Permanente italiano presso la Nato di chiedere un'inchiesta formale per l'accertamento della dinamica di quanto accaduto, in relazione alle polemiche circa il presunto mancato soccorso a battelli con clandestini a bordo in fuga dalla Libia. Lo ha comunicato la Farnesina.