L’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Nuoro ha recentemente provveduto, attraverso l’incarico ad un tassidermista autorizzato, alla realizzazione delle preparazioni tassidermiche (operazione che di solito viene impropriamente definita “imbalsamazione”) degli esemplari di fauna selvatica sequestrata o rinvenuta morta per varie cause e successivamente consegnata alla Provincia dal Corpo Forestale o da altri soggetti.
In particolare sono state realizzate le preparazioni delle due aquile reali trovate morte per avvelenamento qualche tempo fa in territorio di Desulo. L’intervento ha inoltre interessato, oltre che altri esemplari di fauna selvatica sarda (sparviere, civetta, martora etc.), anche un esemplare di visone, presente in natura allo stato selvatico, rinvenuto investito in territorio di Orgosolo.
Le preparazioni realizzate andranno ad incrementare la pregevole collezione di fauna selvatica impagliata della Provincia, costituita da pezzi di elevata qualità e con la presenza di numerosi soggetti appartenenti a specie rare o comunque particolarmente interessanti, utilizzata nell’espletamento degli esami per l’abilitazione venatoria, oltre che per scopi di studio, ricerca e didattica.
“Il nostro obiettivo è quello di valorizzare e rendere fruibile la collezione” – ha dichiarato l’Assessore all’Ambiente Franco Corosu che lancia un appello affinché, in caso di rinvenimento di spoglie di animali appartenenti a specie particolarmente interessanti e deceduti per cause naturali o accidentali, oppure sequestrate dal Corpo Forestale, ci si adoperi perché non vadano perdute ma possano, nel rispetto delle leggi vigenti, essere sottoposte a preparazione tassidermica e utilizzate a scopi scientifici e didattici. Questa sorte toccherà presumibilmente anche all’aquila reale rinvenuta morta per avvelenamento nei giorni scorsi nei pressi di Jacu Piu.
“Auspico che possa essere risolta quanto prima la deplorevole pratica dell’utilizzo dei bocconi avvelenati, che spesso colpisce anche esemplari di fauna selvatica particolarmente protetta – ha sottolineato l’assessore Corosu - A tale riguardo siamo in attesa che la Regione Sardegna adotti una specifica direttiva volta a combattere in maniera efficace il fenomeno”.
La collezione sarà visitabile presso la sede di Viale Trieste 66 (ex Comunità Montana), dal prossimo autunno. Com