Sono stati individuati i sei presunti scafisti e beceri assassini che avrebbero condotto, nella notte tra domenica e lunedì, il barcone con a bordo quasi 300 profughi partito dalla Libia e approdato a Lampedusa, nella cui stiva sono stati rinvenuti 25 cadaveri. I sei presunti scafisti, che sono al momento guardati a vista ma nei cui confronti non è ancora stato emesso un provvedimento di arresto, sono di nazionalità siriana, somala e c'è anche un marocchino.
Non tutti i 25 profughi trovati morti nella stiva del peschereccio approdato a Lampedusa sarebbero deceduti a causa di asfissia. E' una delle ipotesi emerse a seguito della ispezione cadaverica. La Procura di Agrigento ha disposto l'autopsia su due corpi sui quali sono evidenti contusioni ed ecchimosi, segno forse di una colluttazione avvenuta a bordo. L'esame verrà effettuato nelle prossime ore presumibilmente ad Agrigento.
La Procura di Agrigento continua a procedere contro ignoti nell'inchiesta aperta per la morte dei 25 giovani. I poliziotti della Squadra mobile in queste ore stanno sentendo 271 profughi sopravvissuti allo scopo di ricostruire quanto accaduto a bordo nella tragica traversata. La magistratura è in attesa della nullaosta che la Procura di Agrigento ha richiesto al ministro della Giustizia Nitto Palma. E' un passaggio necessario per proseguire le indagini su un reato che ha iniziato a consumarsi in acque internazionali, e dunque fuori dal territorio italiano.
E nel frattempo è attraccata al porto di Cala Pisana di Lampedusa la nave traghetto 'Moby Fantasy' che trasferirà oggi 19 delle 25 bare dei profughi. Le altre sei bare verranno seppellite nel cimitero di Lampedusa tra oggi e domani.