All'unanimità i sindaci della conferenza socio sanitaria approvano il bilancio consuntivo 2010 della Asl di Olbia, che registra rispetto all'anno precedente una riduzione delle perdite del 44%. Il presidente Sanciu e i sindaci galluresi hanno firmato una mozione a favore del San Raffaele per richiede un'incontro col nuovo Cda e ottenere certezze sul San Raffaele di Olbia.
Questa mattina nella sede tempiese della provincia di Olbia-Tempio si è riunita la Conferenza provinciale sanitaria e socio-sanitaria per l'esame del bilancio d'esercizio del 2010 della Asl di Olbia, previsto dall'art. 15 della legge Regionale 28/07/2006, 10. Diciotto le amministrazioni comunali del territorio presenti oggi a Tempio Pausania e che, alla presenza del presidente della provincia Fedele Sanciu e del direttore generale della Asl di Olbia, Giovanni Antonio Fadda, del direttore amministrativo, Giorgio Tidore, e del direttore sanitario, Maria Serena Fenu, hanno approvato il bilancio consuntivo dell'Azienda Sanitaria della Gallura.
"Nella nostra Azienda sanitaria si assiste da una parte – ha spiegato il direttore amministrativo della Asl di Olbia, Giorgio Tidore, - ad un maggior incremento dei trasferimento da parte della Regione Sardegna e ad un contestuale contrazione della perdita d'esercizio, passata dai 26 milioni dello scorso anno, ai circa 14 milioni e mezzo di quest'anno, cifra che, messi da parte gli ammortamenti (6.122.911 €) e le imposte d'esercizio (5.970.482 €), scenderebbe al netto a 1.715.428 euro. Nell'arco della gestione 2010 si è assistito ad una riduzione dei ricoveri ospedalieri (-1,48%), ad un incremento delle prestazioni ambulatoriali (26% distretto di Olbia e 4,34 quello di Tempio Pausania) e all'incremento del valore economico delle prestazioni, questo stà a significare che abbiamo investito e aumentato la qualità delle prestazioni erogate".
Il bilancio 2010 della Asl di Olbia si chiude con un segno negativo, risultato principalmente legato all'incremento dell'offerta sanitaria erogata, del costante aumento degli assistiti (si parla sia di residenti che di domiciliati nel territorio) e dell'attività di costruzione e ristrutturazione degli immobili di proprietà dell'Azienda.
A fronte di una perdita superiore ai 26milioni di euro nel 2005, fermatasi ai 13milioni del 2006 e 2007, passata poi ai circa 20milioni di euro nel 2008 e 26.200.000 nel 2009, il bilancio consuntivo della Asl di Olbia si chiude nel 2010 con una passivo di 14.541.516 euro. La Gallura sta crescendo e con essa anche l'attività dell'Azienda: al 31 agosto 2009 la popolazione residente era di 155mila 535 persone, passate a 157mila 251 al 31 agosto 2010 con un incremento del 1,1%: la Asl di Olbia, a parte Sassari con una crescita dello 0,16% e Cagliari del 0,3%, è l'unica Azienda Sanitaria che in Sardegna registra una costante crescita che si aggira intorno all'1%.
"Quest'anno - hanno spiegato il Dg Fadda e il Da Tidore - si è assistito ad un incremento delle assegnazioni, passate dai 188.542.390 euro del 2009, ai 208.501.719 del 2010, cifra che fa incrementare la cifra pro capite assegnata alla Asl di Olbia, passate dai 1.212,22 euro, agli attuali 1.325,92 euro, cifra ben lontana dalla media regionale delle assegnazioni, pari a 1.470 euro, ma siamo sulla buona strada".
In tarda mattinata gli amministratori della Conferenza provinciale sanitaria e socio -
sanitaria della Gallura, in seguito a numerosi interventi di elogio del lavoro svolto dai
manager della Asl di Olbia, hanno approvato all'unanimità il bilancio d'esercizio della
Asl di Olbia del 2010. Il presidente della Provincia Fedele Sanciu alla fine della Conferenza socio-sanitaria ha proposto ai sindaci galluresi una mozione, poi approvata, per "chiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Sanità, al presidente della Regione sardegna e all'assessore alla Sanità" garanzie sul "progetto di costruzione e di messa in funzione del San Raffaele di Olbia". "Solleciteremo un incontro col nuovo Cda per capire le reali intenzione del nuovo vertice", ha detto il presidente Sanciu .
"A oggi – ha detto il manager Giovanni Antonio Fadda – il nostro è un mezzo ospedale; siamo costretti ad acquistare da altre Aziende numerose prestazioni per specialità da noi non presenti, per questo posso dire che senza l'apertura dell'ospedale privato previsto in questo territorio non si potrà assistere a quel tanto sospirato salto di qualità. Neurochirurgia, Chirurgia vascolare e toracica, urologia, Oculistica, Neurologia con Stroke Unit, pneumologia e oncologia: senza queste specialità il nostro ospedale rimarrà un ospedaletto, per questo da "gallurese" chiedo a voi politici di prendere una ferma posizione al fine di sbloccare questa situazione, che preoccupa non poco i vertici regionali", ha concluso Fadda.
"L'apertura del San Raffaele – ha aggiunto il Da Tidore – costerebbe alla Asl (si parla di prestazione erogate in regime di convenzione) circa 30/40 milioni di euro, investimento che però consentirebbe di ridurre notevolmente il valore speso attualmente in mobilità passiva, cioè quelle prestazioni erogate da altre Aziende per completare la nostra offerta sanitaria, attualmente carente. Cifra che consentirebbe inoltre di incrementare ulteriormente quella cifra di assegnazioni pro capite (si parlerebbe di una somma pro capite superiore ai 1.500 euro a residente)". Com.