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F1 – Gran premio di Ungheria

Solo sei piloti a pieni giri, tutti gli altri doppiati e 88 pit stop: la gara più complicata (e incomprensibile per il pubblico che segue senza prendere appunti senza cronometri) è stata vinta alla fine da Button che ha tenuto a bada Vettel e che ha relegato al terzo posto una Ferrari molto competitiva, quella di Alonso ovviamente.

Chi oggi però mastica amaro è Lewis Hamilton, solo quarto davanti alla Red Bull di Mark Webber ed alla Ferrari di Felipe Massa (settima la Force India di Paul Di Resta che ha preceduto la Toro Rosso di Sebastien Buemi e la Mercedes di Nico Rosberg. Chiude in zona punti l'altra Toro Rosso di Jaime Alguersuari). Motivo? Non solo perché ha dominato la gara, ma perché gli errori fatti sulla strategia di gara lo hanno costretto a 5  (cinque!) pit stop, che i giudici di gara hanno deciso di non essere abbastanza, costringendolo poi a passare di nuovo davanti ai box a velocità ridotta per una pericolosa manovra dopo un testa coda.

In ogni caso, chi pensa che Vettel, partito dalla pole e poi battuto, si stia dannando sbaglia di grosso: il tedesco alla fine nella classifica piloti (quella che conta davvero) incrementa il suo vantaggio: ora ha 85 punti in più (una vera enormità) rispetto a Webber, 88 su Hamilton e 89 su Alonso. Insomma, il mondiale è ancora in tasca. E Vettel si appresta a godersi nel migliore dei modi la pausa estiva: tre settimane di sosta prima della ripresa, sul circuito belga di Spa. Con questo vantaggio il tedesco potrebbe prolungare la sua vacanza di qualche mese e tornare ancora da leader del mondiale...