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Berlusconi: sono nel mirino di Gheddafi

"Sono in pericolo di vita e purtroppo non solo io ma anche i miei figli. L'ho saputo da mie fonti certe che Gheddafi ha dato disposizioni di farmi fuori". Il Corriere della Sera riporta i timori di Silvio Berlusconi che afferma di sentirsi "nel mirino" del colonnello libico,  "perché così Gheddafi ha deciso. Lui me l'ha giurata", aggiunge. Sarà! Ma vista la fonte certamente gli italiani penseranno che non sia vero. Ed è strano che l'allarme sia venuto dai 'servizi segreti personali del premier' e non da quelli legali dello stato italiano. E pare ancora strano che anche il Copasir non ne sia stato informato. E quindi l'esternazione raccolta dal quotidiano di via Solferino di Milano, lasciano alquanto perplessi. Potrebbe trattarsi ancora una volta un modo per cercare la solidarietà della nazione (persa ormai definitivamente) e potrebbe essere anche una via per cercare di raddrizzare (impietosendo) la sua discesa verso il gradimento zero degli italiani che non si fidano più in assoluto del premier. Troppe ne ha dette e troppe ne ha fatto, lasciando poi la nazione in 'brage di tela'. E come al solito cerca di attirare l'attenzione esclusiva sulla sua persona e non sui mali dell'Italia che per colpa del sua e del suo governo sta vivendo una inesorabile agonia.

Ma secondo il cavaliere tra i motivi che alimenterebbero il rancore del colonnello ci sarebbe la partecipazione dell'Italia alla guerra in Libia. "A Tripoli c'erano manifesti giganti che mi ritraevano con Gheddafi - prosegue il premier - mentre ci stringevamo la mano. E lui ha preso il nostro intervento militare come un tradimento". 

Berlusconi ricorda la sua contrarietà iniziale a partecipare al conflitto. "A suo tempo avevo messo in guardia i nostri partner internazionali - sottolinea - e anche in patria avevo spiegato che l'operazione non sarebbe stata facile e che ci avrebbe potuto danneggiare". 

"Poi, davanti alle pressioni degli Stati Uniti, alla presa di posizione di Napolitano e al voto del nostro Parlamento - aggiunge - che potevo fare? Non sono io a decidere. Ma vai a spiegarlo a chi è abituato a comandare come Gheddafi. Le regole della democrazia non le capisce".