Press "Enter" to skip to content

Riepilogo seduta mattutina del Consiglio regionale – La Proposta di Legge 83/A – Provvidenze per lo sviluppo del turismo golfistico.

La seduta del Consiglio regionale si è aperta questa mattina sotto la presidenza della Presidente Lombardo che, dopo le formalità di rito, ha dato inizio alla discussione generale.

Matteo Sanna (Udc-Fli) ha sottolineato in apertura che quella in esame "è la prima proposta di legge innovativa, pur con i suoi limiti, che arriva in aula; la prima riforma importante che affronta questo consiglio. E' un momento molto difficile per il turismo regionale con un calo di presenze che in alcune realtà supera il 40%, a fronte di una media del 30-33%. Questi dati ci devono stimolare a mettere in campo strumenti concreti per fronteggiare l'emergenza. Il turismo legato al golf - ha proseguito Sanna - è prevalentemente di tipo internazionale e rappresenta il 35% del turismo italiano, con 700.000 posti di lavoro. La Sardegna non ha strutture adeguate ad intercettare questa domanda, soprattutto per la mancanza di una normativa di settore che garantisca lo sviluppo di iniziative in grado di superare la classica stagione turistica limitata ad una parte dei mesi estivi. Uno dei punti qualificanti della legge, dunque, è quella di realizzare nuovi impianti e collocarli in un contesto articolato e dotato di strutture ricettive finalizzate ad allargare il soggiorno oltre la pratica sportiva (i giocatori di golf lasciano circa 96 euro a testa/giorno, contro il 58 del turista medio) e rivolto all'ambiente, la cultura, la natura dell'Isola".

Dopo aver ricordato che la quarta commissione (a sue spese) le strutture golfistiche dell'Andalusia dove ci sono cose poco belle, ma anche molte eccellenze, Sanna ha affermato che, con la nuova legge, "la Sardegna potrebbe finalmente competere del mercato turistico internazionale come Spagna, Portogallo e Nord Africa, con una offerta in grado di assicurare un forte sostegno al sistema economico regionale. Il tutto a costo zero: senza contributi ai privati, ma solo investimenti per campagne promozionali. E' un'occasione storica che il consiglio regionale non può lasciarsi sfuggire".

Il capogruppo del Pd, Mario Bruno, intervenendo sull'ordine dei lavori, ha chiesto di poter sospendere la discussione della legge per attendere l'arrivo dell'Assessore del Turismo. La Presidente Lombardo, sul punto, ha chiarito che l'esecutivo è rappresentato dall'Assessore Rassu e che, pertanto, non ci sono ostacoli alla prosecuzione del dibattito.

Renato Soru (Pd) ha premesso che, in un momento così difficile, occorre guardare a tutto con attenzione ricordando, in proposito, sia il recente documento unitario Confindustria-sindacati che il convinto contributo dell'opposizione in consiglio regionale al documento unitario sui trasporti, al quale si è arrivati pur partendo da posizioni molto diverse. Entrando nel merito del contenuto della legge, Soru ha definito la discussione "ingarbugliata e sorprendente, col presidente di commissione che ha glissato sui problemi del governo del territorio. Invece se ne deve parlare, eccome. Non sono convinto che il 30% del turismo si muova per il golf. Se è così come mai albergatori non hanno fatto campi da golf ed hanno fatto speculazioni edilizie? Sono statistiche predisposte ad uso di chi le deve utilizzare". La realtà è un’altra, secondo Soru: "In Sardegna si sono fatte seconde case ed alberghi che vanno avanti con sabbia, spiaggia e sole. Il turismo unica prospettiva? Non credo, se è se è crollato del 30%. Può essere un pezzo del nostro futuro ma non possiamo parlare solo di Pil facendo una gerarchia fra quello dei pastori e quello del turismo. Dobbiamo considerare anche i problemi sociali che stanno attorno ai settori. Se vogliamo far crescere il turismo - ha detto ancora Soru - non dobbiamo commettere errori e, soprattutto, dobbiamo puntare su altre soluzioni: ciclismo, trekking, cross country, gastronomia, cultura, natura, religione. Questi non ci chiedono nulla e forse sono più funzionali al nostro territorio. Il golf ci chiede tanto, anche Meloni ha detto che qualche prezzo lo dobbiamo pagare. Noi la pensiamo diversamente; se prezzo deve essere pagato lo dobbiamo pagare noi e non trasferirlo alle prossime generazioni, non abbiamo più questa moneta da spendere. Se dobbiamo investire nel golf facciamo in modo di non pagarlo col metro cubo, aggirando con disinvoltura il piano paesaggistico regionale. Meglio contributi con i soldi ora che con l'ambiente di domani. Anche perché il nostro ambiente incontaminato, soprattutto nelle coste, attrae molto più di un campo da golf".

"Con questa norma - ha concluso Soru - stiamo dicendo che si può costruire non solo nelle zone F ma anche in quelle agricole. Per questo, contro questa legge faremo una battaglia campale".

Il capogruppo dei Riformatori Sardi - Liberaldemocratici, Pierpaolo Vargiu, ha ricordato che, benché la genesi della proposta di legge sia loro, "è del tutto evidente che si tratta di un progetto della maggioranza" ed è forse la prima che si sottrae all'emergenza quotidiana che spesso ha portato a dare "risposte bancomat" ai settori della società che protestavano. Vargiu ha difeso l'idea di favorire l'infrastrutturazione e lo sviluppo economico per cercare di intercettare un flusso turistico esistente, che punta ad aumentare del 6% le presenze di fascia medio alta nei periodi nei quali gli alberghi non sono mai pieni. L'esponente dei Riformatori ha ricordato che, per stimolare l'investimento privato in un momento di carenza di risorse pubbliche, occorre dare qualcosa in cambio, ma sempre nei limiti di un "utilizzo equilibrato del territorio che abbiamo a disposizione". In ogni caso, in risposta a Soru, ha detto non avere nulla in contrario a che siano introdotti incentivi economici al posto delle cubature "previste, tra l'altro, in fasce non pregiate".

Infine, Vargiu, chiedendo di non chiedere lo scrutinio segreto al voto sul passaggio agli articoli, si è rivolto al centrosinistra auspicando di aprire il dialogo su un terreno di cose condivise che vadano oltre la legislatura e sollecitando proposte di sviluppo alternative, ma diverse da quelle del presidente Soru, bocciate dagli elettori due anni e mezzo fa.

Gian Vittorio Campus (Pdl) ha difeso l'argomento in esame escludendo che si tratti di una "legge frivola" a differenza di "leggi brutte che vanno bocciate" come il piano casa 2 o 3 (se verrà portata in Aula). Chiedendo agli avversari di non essere ipocriti, ha precisato che non si può pensare di far entrare la Sardegna nel circuito internazionale del turismo golfistico senza pagare qualcosa. Non essendo in condizioni di investire tante risorse pubbliche (un solo campo costa 18 milioni di euro), l'esponente del Popolo della Libertà ha detto che "dobbiamo stabilire quanto siamo disposti a spendere in consumo di territorio" con annessa contestuale modifica del Piano paesaggistico.. Campus ha citato le politiche di incentivazione adottate nel 2008 dalla regione spagnola dell'Andalusia e ha ricordato che gli impianti da golf da soli non possono reggere economicamente se non sono accompagnati da tutto il resto: alberghi e condomini che siano di qualità tale da rendere l'Isola altamente competitiva. L'intenzione deve essere quella di non ripetere gli errori urbanistici del passato, ma "il mondo che ci sta intorno ha dimostrato che l’investimento rende".

Campus ha ricordato una sua esperienza diretta: da sindaco di Sassari cercò di agevolare la trasformazione di un'azienda agricola della Nurra in difficoltà in un centro golfistico, ma i tempi della burocrazia fecero scappare gli investitori con la conseguenza che oggi quei territori sono improduttivi perché l'azienda ha chiuso.

Per il consigliere del Pd Cesare Moriconi è stato un errore il mancato accoglimento della richiesta di sospensiva sulla proposta di legge in esame. Sia per gli effetti sulle priorità dell’agenda del Consiglio regionale, sia per la mancata possibilità di approfondire la norma. "La maggioranza - ha dichiarato - sacrifica l'opportunità di un confronto. Certamente, questa difesa ad oltranza non migliorerà l'efficacia della vostra proposta".

Moriconi ha precisato di essere favorevole a uno sviluppo turistico basato sul golf, nel rispetto del territorio, e ha rispedito al mittente l'"accusa gratuita" di un'intera opposizione "catalogata come appartenete al fronte del no". L'assenza di un approccio interdisciplinare, che unisca, negli atti di pianificazione generale, i criteri di sviluppo turistico e sostenibilità, è un aspetto critico su cui ha insistito il consigliere del Pd, rilevando che "non basta il piano di fattibilità con cui l'on. Meloni ieri ha voluto rassicurarci". Il rischio è che gli sforzi per "superare la marcatissima stagionalità del prodotto turistico sardo, che condivido, siano resi vani dalla mancanza di strategia del turismo regionale". C'è poi l'aspetto legato "all'umore politico dei Riformatori - ha aggiunto - che, condizionando l'ordine dei lavori del Consiglio", mostra "i limiti strategici della Giunta regionale, rispetto alla buona volontà che la proposta avrebbe potuto contenere". Senza un piano di sviluppo regionale per il turismo, di cui ha chiesto conto all'assessore Luigi Crisponi ("attende di essere approvata dal 2007"), sarebbe difficile avere un quadro preciso dell’impatto della realizzazione strutture e della gestione delle risorse idriche. Ma l'aspetto critico della norma è che "trascura" il patrimonio immobiliare esistente, da cui invece - ha precisato - non si può prescindere.

"Le strutture ricettive - ha detto - sono sovradimensionate rispetto al fabbisogno, per questo la destagionalizzazione è necessaria. E le nuove volumetrie, al di là delle considerazione paesaggistiche, avrebbero come conseguenza un ulteriore mancato utilizzo". Infine, ha sollecitato a non ignorare i giudizi negativi (per "l'inadeguatezza della proposta") di operatori privati e associazioni golfistiche del territorio. "Un buon progetto golfistico - ha concluso - può essere un vantaggio, ma la mia preoccupazione è che anche oggi stiamo vanificando questa opportunità".

Il consigliere del Psd'Az Efisio Planetta ha illustrato i dati del settore golfistico in Europa e le ricadute positive che un investimento in questa direzione avrebbe per il turismo regionale. Secondo il consigliere sardista, in Italia, un esempio da seguire è quello della Toscana che nel "2010 ha varato un piano strategico, con 13 nuovi campi da golf in Maremma oltre i 35 già esistenti, che poi diventeranno parchi naturali protetti". Ha quindi evidenziato, come punto di forza del turismo golfistico, la stagionalità "esattamente opposta a quella tradizionale", con un'alta stagione che va da ottobre ad aprile. Un settore in crescita in tutta Europa con un "incremento annuo dell’8%, e negli ultimi 15 anni del 108% rispetto agli altri comparti". "È un tipo di turismo e di sport - ha continuato - che attrae oltre 11 milioni di giocatori europei, con un giro di affari pari a 50 miliardi di euro. Un turista medio - ha precisato - spende 60 euro al giorno, mentre quello golfistico oltre 310". La nostra regione dispone di quattro campi da golf che "non possono rispondere in nessun caso alla domanda di mercato". La prospettiva è quindi di realizzarne "almeno 20, che possano ospitare 100 giocatori al giorno. L'incremento prospettico delle presenze sarebbe di 720 mila nuovi turisti, più del 6%, pari a 216 milioni di euro (di cui 112 milioni per il solo soggiorno)". Poiché poi - secondo Planetta - il giocatore predilige la struttura ricettiva annessa al campo da golf, le "volumetrie devono essere strettamente funzionali alla pratica golfistica, nel rispetto - ha precisato, rigettando l'accusa di cementificatori rivolta dall'opposizione alla maggioranza - dell'ambiente".

Per Renato Lai, Pdl, la proposta di legge rappresenta "un impegno organico per agganciare la nostra isola al sistema golfistico mondiale, che non è più solo un circuito elitario ma una vetrina di marketing internazionale permanente". "L'intento della legge - ha ricordato Lai - è la crescita turistica destagionalizzata che coglie nel segno dell’aspetto critico del sistema turistico che è quello della brevità della stagione". Lai ha respinto le accuse secondo le quali la proposta di legge aprirebbe la strada alla speculazione edilizia: "Una legge di questo tipo prevede certamente uno sviluppo di cubature, ma sarà un percorso severo e di attenzione, senza inserire elementi che non compromettano la fruibilità del territorio". Un altro elemento introdotto da Lai come peculiare riguardo alla proposta di legge in esame è quello dell'offerta di posti di lavoro che nascerebbero dalla creazione del sistema golfistico previsto nel testo, "nasceranno strutture che faranno sistema e genereranno reddito nuovo e pulito, ha precisato Lai. Il consigliere del Pdl, nel sottolineare la particolare importanza della proposta di legge "che concretizza uno dei punti programmatici fondamentali del centrodestra che è la destagionalizzazione del turismo e lo sviluppo delle zone interne", ha rivolto ai colleghi della maggioranza un appello all'unità: "Troviamoci uniti nella coalizione su uno dei punti fondamentali della campagna elettorale".

Di tutt'altro avviso il consigliere di Sel-Comunisti-Indipendentistas, Radhouan Ben Amara, che ha voluto ricordare come nello stesso momento in cui la Sardegna è attraversata da problemi e crisi rilevanti come quello della tirrenia, la vertenza entrate, l'occupazione "i Riformatori hanno pensato bene di presentare una tale proposta di legge". Ben amara ha richiamato alcuni punti cardine della legge: "Ventinove impianti sulle coste, volumetrie in deroga, finanziamento di 15 milioni a fondo. E' questo il master plan per la Sardegna?", si è chiesto il consigliere. Per ben Amara la proposta di legge "è fuori dallo spazio-temporale, i campi aumenteranno il contrasto tra la Sardegna turistica e quella reale". Ben Amara ha voluto richiamare gli aspetti ambientali legati alla costruzione dei campi da golf per i quali si rischian l'inquinamento dei terreni e delle falde acquifere oltre che comportare uno spreco d'acqua enorme. "La Sardegna ha bisogno di altre ricette per uscire dalla crisi - ha concluso Ben Amara - la proposta è infeconda e priva di ogni luce morale ed è pura produzione borghese che può diventare speculazione, truffa e illusionismo".

Angelo Stochino (Pdl) ha sostenuto all'inizio del suo intervento che la legge sul turismo golfistico "può costituire un passaggio qualificante della legislatura. La relazione di Meloni ha esortato la maggioranza a ritrovare le ragioni dello stare insieme: questo appello va accolto, anche portando avanti leggi che possono qualificare non solo la maggioranza ma l'intero consiglio regionale. Questa può diventare la legge di tutti". Entrando nel dettaglio, Stochino ha dichiarato che "ci sta rivolgendo ad una platea di oltre 60 milioni di persone. Sono ingenerose le polemiche di chi ha definito la legge come quella delle seconde case". Su questo punto, peraltro, Stochino ha precisato che "viene ribadito con chiarezza, all'art. 8/bis, che gli imprenditori devono rispettare prescrizioni molto rigorose. In particolare, perdono ogni beneficio se non rispettano le regole. Vogliamo una legge che funzioni".

"In Sardegna - ha continuato l'esponente del Pdl - le strutture golfistiche sono poche; in Spagna su estensioni molto più ridotte sono numerosissimi, ma non vogliamo copiare il modello spagnolo in termini numerici, quanto piuttosto definire un quadro di regole nuove in grado di attrarre nuovi investimenti. Alcune cose, tuttavia, devono essere cambiate in riferimento alle zone interne e sotto questo profilo la legge andrebbe completata con la predisposizione di contesti adatti ad accogliere le strutture. Su questo punto siamo aperti alle proposte migliorative dell’opposizione".

Roberto Capelli (Misto) ha evidenziato che all'interno del provvedimento in esame "si intrecciano valutazioni turistiche, finanziarie, di programmazione, e non pochi elementi di confronto politico". Prendendo spunto dall'intervento di Stochino, Capelli ha ricordato che il centro destra "ha vinto le elezioni sulla riforma del ppr, gli eccessi del suo contenuto (anche se non è tutto da buttar via) la sanità, la mancanza di trasparenza, il ripristino della legalità ed il rinnovamento, la dipendenza romana, l'autonomia dell'informazione, il conflitto di interessi, l'ingerenza politica su pubblica amministrazione. Su questo è arrivato il consenso ma si è vinto più contro che per. Non ho condiviso la gestione Soru; sono stato anche querelato più volte, ma bisogna riconoscere che nei primi due anni e mezzo quell'amministrazione ha segnato la legislatura: ppr, abolizione delle comunità montane, tasse sul lusso. C'era un progetto. Ora tutti stiamo cercando di dare spessore alla legislatura con la legge sul golf o meglio di una leggina. Non si può fare".

Quanto al turismo golfistico, secondo Capelli, "è solo un tassello, una proposta in quadro senza cornice e senza colore. E' vero che questa legge non dà denari, a differenza di quella dell'Emilia Romagna ma non sono d'accordo a vendere i gioielli di famiglia perché non ho soldi; tutto però si deve fare con senso delle proporzioni". Capelli ha poi indicato quelle che a suo giudizio possono essere proposte migliorative: "inserire l'obbligo di realizzare prima i campi da golf e dopo investimenti immobiliari, cancellare la campagna pubblicitaria, seguire l'esempio della legge della Sicilia che in soli due articoli ha tracciato la via maestra dell'accelerazione burocratica, e della stessa legge nazionale che introduce una serie di requisiti ambientali e di risparmio energetico. Se così corretta può essere approvata ma diamogli il giusto rilievo. In fondo resta una leggina".

Gian Valerio Sanna (Pd) ha detto che non voterà mai, perché è immorale, leggi ad personam o inquinate da commistioni esterne. E' il caso del turismo golfistico alla luce di pagine pubblicitarie di potenziali investitori che ringraziano l'operato della Commissione per aver rapidamente licenziato il provvedimento auspicando che il Consiglio faccia altrettanto in fretta: "Ieri abbiamo approvato un ordine del giorno unitario per combattere un cartello contro gli interessi dei sardi e oggi dovrei votare una legge sponsorizzata da un altro cartello?". Sanna ha contestato i dati dei presentatori sulle prospettive dell'investimento in quanto non aggiornati. Quelli del 2010, invece, mostrano, in campo internazionale, un calo dei fatturati per più della metà dei circoli con conseguenti forti tagli nelle spese di manutenzione e nel numero degli addetti. L'esponente del Partito Democratico ha spiegato che a chi vuole questa legge non servono i soldi, ma le norme che permettano di derogare alle salvaguardia del paesaggio. In realtà, ha aggiunto, non si può derogare a queste per esigenze particolari: "Vi risolverete il problema politico, ma non andrete da nessuna parte". Dopo aver sottolineato l'impatto immobiliare, Sanna ha accusato i presentatori di essere fuori dalla storia perché il golf non è più un affare: l'ha dimostrato la Regione Sicilia che, dopo aver commissionato uno studio specifico, ha fatto marcia indietro.

Paolo Maninchedda (Psd'Az) ha incentrato il suo intervento sulla impellente necessità che le forze del Consiglio regionale smettano di far finta di nulla sulla crisi politica che si vive in Italia e in Sardegna. Il crollo del prestigio lo si vede dal fatto che è la piazza a dettare le scelte e non sempre la piazza ha ragione. "A livello nazionale - ha detto l'esponente sardista - c'è uno scontro brutale di potere perché c'è un ceto, proveniente dal mondo finanziario, che vuole guidare il Paese. Davanti ad uno Stato che danneggia l'isola (citati il diritto alla mobilità, la rivendicazione dei fondi Fas, i tagli dei fondi alle Università e al sistema scolastico) Maninchedda ha spiegato che "per essere credibili dobbiamo fare sacrifici enormi", ridurre i costi correnti, decidere gli obiettivi strategici, essere efficienti nella spesa, semplificare la vita delle imprese bloccando le "tirannidi burocratiche". Ma invece di fare scelte strutturali, si parla d'altro". Sulla legge in esame ha ricordato che l'obiettivo è di aumentare il Prodotto interno lordo regionale: a patto che la si consideri un tassello di un generale progetto di sviluppo. Infine ha chiesto che si ragioni con chi dissente nel merito: ad esempio il Psd'Az ritiene che gli investimenti non debbano toccare la fascia dei 3 chilometri dalla costa.

I lavori del Consiglio riprenderanno alle ore 16.30. Red.