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Già in carcere per gli stessi reati denunciate due donne nomadi italiane per truffa e furto in abitazione.

 Al termine di una attività d'indagine avviata dagli agenti della  Squadra Mobile della Questura di Oristano, a seguito di numerosi furti e truffe commesse nell'hinterland oristanese ai danni di anziani, sono state deferite all'A.G. due donne, entrambe di 60 anni, poiché ritenute responsabili di truffa e furto in abitazione.

Le presunte ladre, originarie della penisola ma da tempo stanziate in Sardegna, sono ritenute estranee tra di loro benché agivano con un modus-operandi similare. E' stato appurato che queste, infatti, approfittando della buona fede dei pensionati, entravano all'interno delle loro abitazioni spacciandosi per funzionari dell'INPS o per improbabili sensitive in grado di togliere malocchi e dolori e poi consegnando immaginette religiose in cambio di pochi spiccioli, riuscendo nel frattempo ad appropriarsi di monili in oro e danaro contante, talvolta consegnati spontaneamente dalle stesse parti lese.

Una delle due denunciate, appartenente ad un clan di famiglie nomadi italiane girano per l'isola con una carovana di camper, si trova attualmente ristretta presso un istituto carcerario dell'isola a seguito di un recente arresto per un furto commesso con le medesime modalità.

Si evidenzia come in alcuni dei casi trattati, i soggetti anziani raggirati, per vergogna e per l'imbarazzo di spiegare l'accaduto ai propri congiunti, non avevano ritenuto opportuno denunciare all'Autorità i fatti nei quali erano rimasti coinvolti.

A tale riguardo, la polizia invita le persone vittima di reati commessi con le medesime modalità, a presentarsi in questi Uffici per denunciare i fatti e procedere all'eventuale riconoscimento delle autrici dei medesimi.