Press "Enter" to skip to content

La difesa di Bersani: “Il Pd ha un codice etico”

"Una legge sui bilanci dei partiti". Con questo titolo il titolo il Corriere della sera pubblica oggi una lettera di Pierluigi Bersani sul caso Penati: "Ci si chiede se i recenti fatti giudiziari mettano in discussione qualcosa della natura del Partito democratico. Voglio rispondere con chiarezza. Noi non rivendichiamo una diversità genetica. Noi vogliamo dimostrare una diversità politica".

"In primo luogo, a proposito dell'inchiesta di Monza così come in ogni altra occasione, noi diciamo: la magistratura faccia serenamente e fino in fondo il suo mestiere. Abbiamo fiducia nella magistratura. Confidiamo che Penati possa vedere presto riconosciuta l`innocenza che rivendica con forza. Intanto, Penati ha fatto con correttezza e responsabilità un passo indietro. Questo è infatti il nostro secondo criterio: in caso di inchieste le istituzioni e il partito, in attesa che le cose si chiariscano, non devono essere messi in imbarazzo e devono poter agire in piena serenità. I nostri principi sono dunque: fiducia nella magistratura, rispetto assoluto delle istituzioni, presunzione di innocenza secondo il principio costituzionale".

"Teniamo altresì fermo ii principio secondo il quale, verificata l`assenza di 'fumus persecutionis' un parlamentare è un cittadino come gli altri. Se le leggi vanno cambiate, si cambiano. Finché ci sono esse valgono per tutti, per un immigrato come per un deputato o un senatore. Così ci siamo comportati sia nel caso Papa sia in quello Tedesco, per il quale abbiamo indicato l`opportunità di un passo indietro. Chiediamo una legge sui partiti che garantisca bilanci certificati, meccanismi di partecipazione e codici etici, pena l`inammissibilità a provvidenze pubbliche o alla presentazione di liste elettorali. A differenza di altri, noi abbiamo già fatto molto per predisporci autonomamente a quella prospettiva. Abbiamo in vigore un codice etico più restrittivo rispetto alle garanzie del percorso giudiziario".

"Abbiamo applicato per i candidati alle recenti elezioni il codice suggerito dalla commissione Antimafia. Unico fra tutti i partiti italiani, fin dalla sua nascita il Partito democratico sottopone il proprio bilancio ad una primaria società indipendente di certificazione. Il Partito democratico (e non solo perché nella vicenda principale non esisteva ancora!) è totalmente estraneo ai fatti oggetto di indagine a Monza e altrove. Ci tuteliamo e ci tuteleremo in sede legale contro chiunque affermi o insinui il contrario. Infine, abbiamo predisposto nel nostro programma un elenco di norme da cancellare e di riforme da fare per dare limpidezza alla gestione pubblica, per evitare gli eccessi di intermediazione amministrativa, per abolire procedure speciali e opache oggi in vigore per la gestione della spesa pubblica. Bisogna approvare la legge anti corruzione, da troppo tempo insabbiata dal governo in Parlamento".

"Molti di noi lavorano tutto il giorno per temi fondamentali al bene del Paese, mentre altri si fanno regalare macchine e orologi", afferma il senatore del Pd, Ignazio Marino, in un'intervista al Fatto Quotidiano in cui esprime la necessità di rinnovare la classe dirigente, dopo le vicende giudiziarie che hanno coinvolto parlamentari della maggioranza e dell'opposizione.

Secondo Marino, esiste una questione morale non solo nel Pd ma nell'intero Paese, "negli ospedali, nelle aziende pubbliche, nella Rai, nelle università - aggiunge - . Vanno ridefinite le modalita' di selezione della classe dirigente, di chi ricopre delle responsabilità". E il metodo deve essere quello del "merito e della trasparenza, ponendo obiettivi da verificare", precisa Marino.

"Con la legge elettorale a liste bloccate - prosegue il senatore - si è interrotto il rapporto tra il Parlamento e il territorio. In questo modo io rispondo di piu' alla mia segretaria che ali miei elettori". Il presidente della Commissione parlamentare sull'efficienza del Servizio Sanitario Nazionale, infine, chiede al segretario del Pd, Pier Luigi Bersani di affermare con forza, nella prossima assemblea nazionale del partito, di rispettare lo statuto del Pd e non firmare alcuna delega ai parlamentari che dopo 3 legislature dovranno lasciare la poltrona.