C’è anche una produzione sarda tra le migliori proposte contemporanee che rielaborano temi e testi della cultura della Magna Grecia selezionate da Giorgio Albertazzi per comporre il cartellone del Magna Graecia Teatro Festival 2011, rassegna che si svolge dal 2 agosto al 2 settembre in tredici siti archeologici della Calabria. Di tratta di “Il secchio d’abete”, racconto danzato tratto da “La Signora delle vigne” di Ghiannis Ritsos prodotto da Tersicorea con il sostegno dell'Assessorato della Cultura e Spettacolo della regione Sardegna e del Circuito regionale della Danza in Sardegna - associazione Enti Locali per lo spettacolo, costruito con la raffinata regia coreografica di Simonetta Pusceddu e interpretato dalla compagnia Danzalabor.
Nato originariamente per i siti archeologici della Chiesa di Sant’Eulalia a Cagliari e per “Su Nuraxi” di Barumini, “Il secchio d’abete” sarà presentato, nell’ambito della quarta edizione della rassegna Archeodanza, nel nuovo allestimento in anteprima nazionale a Cagliari venerdì 29 luglio alle ore 21.00 presso il Parco Villa Pollini, sede della Direzione dei Beni Culturali e Archeologici della Sardegna (prenotazione obbligatoria al numero: 328 9208242) e debutterà poi in Calabria con quattro date, dal 4 agosto al 7 agosto, alla Villa Romana di Contrada Palazzi di Casignana, al Tempio dell'antica Città greca di Kaulon di Monasterace, al Castello Normanno di Vibo e all’Abbazia S. Maria di S. Eufemia di Lamezia.
Lo spettacolo nasce da una ispirazione alla poetica dell'autore greco Ghiannis Ritsos il quale nei suoi poemetti, attraverso metafore, analogie, similitudini, s'ispira a leggende e tradizioni popolari in cui la donna è personaggio atemporale, madre, sposa, vedova senza tempo. L'evocazione avviene attraverso i personaggi femminili di Calipso, Circe, Nausicaa e Penelope, protagoniste della poetica dell'Odissea di Omero. Personaggi contemporanei dal sapore antico, non umili comparse della storia, non strumenti della volontà degli dei, ma personaggi ora sfumati e dissimulati dietro immagini e simboli, ora intravisti dietro veli e nebbie, ora immersi nella loro smascherata quotidianità che ottengono dal "Poeta" il privilegio di prendere la parola per diventare protagonisti delle vicende del mito.
A completare il percorso coreografico, coerente al programma di ricerca "Mitologia luoghi e contemporaneità", il contributo poetico dell'attrice Benedetta Buccellato, voce narrante del prologo dal Il minotauro di F. Durrenmatt, e la "Littera de sa muzere de s'emigradu" dell'autore Francesco Masala. Sulla scena, i danzatori: Evelina Ambu, , Aldo Canessa, Nicole Cefis, Paola De Felice, Erika Di Crescenzo, Elisa Melis, Annalisa Rocca, Jorge Sese, Viola Tarozzi, Miguel Angel Serrano Tomas e l’attrice Cristina Maccioni. Com