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Breivik rischia 30 anni, l’avvocato: “E’ un folle”

Fiori, bandiere e candele continuano ad accumularsi nel centro di Oslo, nei pressi della piazza del Duomo. Anche questa mattina la gente porta senza sosta un omaggio simbolico alle vittime del duplice attentato organizzato da Anders Behring Breivik venerdì, nel centro della città e sull'isola di Utoya.

Lo stragista norvegese Anders Breivik insiste: la sua azione è supportata da due cellule solo in Norvegia e da diverse altre all'estero. Lo riferisce il suo avvocato, per il quale "tutta la vicenda indica che lui sia folle", sebbene sia presto per affermarlo con certezza.

Durante il fine settimana, la polizia ha dovuto erigere un sistema di barricate per controllare l'accesso al centro cittadino, a causa dell'elevatissimo numero di persone che continuano a lasciare fiori e di giornalisti provenienti da tutto il mondo che si sono accampati in tende e furgoni con antenne paraboliche.

L'accusa potrebbe incriminare l'autore delle stragi di Oslo e Utoya per crimini contro l'umanità, che comporterebbero una pena massima di 30 anni anziché i 21 che rischierebbe per terrorismo. Lo ha riferito il procuratore Christian Hatlo in un'intervista all'Aftenposten in cui ha spiegato che per ora si tratta solo di "una
possibilità" legata alla legge approvata nel 2008.

Il diritto penale norvegese non prevede l'ergastolo, ma molti considerano troppo mite un'eventuale condanna di Anders Behring Breivik a 21 anni di carcere, la pena massima anche per una strage legata al terrorismo.