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Master and back, percorsi di rientro finanziano gli assegni di ricerca, mai finanziati i dottorati in Sardegna

Il dottorato di ricerca svolto in Sardegna non è stato mai finanziato da Master and Back come percorso di rientro, in quanto non si tratta di un contratto di lavoro ma di un percorso di alta formazione post lauream (il dottorato costituisce infatti un titolo accademico), che infatti viene finanziato dal Master and Back come tale, per coloro che decidono di svolgerlo fuori dalla Sardegna. Il bando Percorsi di rientro 2011, così come i precedenti, ha l'obiettivo di incentivare l'inserimento lavorativo dei giovani che hanno già svolto dei percorsi formativi fuori dal territorio regionale, non di fornire una borsa di studio a chi sta ancora studiando e non riesce ad averla in altro modo. Non è pertanto chiaro per quale motivo il bando Percorsi di rientro dovrebbe finanziare dottorati di ricerca svolti in Sardegna.

Lo chiarisce l’Assessorato regionale per il Lavoro in merito all’interpellanza di alcuni consiglieri regionali del Pd. Il "tavolo tecnico" con le istituzioni universitarie di Cagliari e Sassari di cui parla il Pd esiste già. L'Agenzia per il lavoro è infatti in continuo contatto con le due università, così come con diversi altri enti e istituzioni, con i quali ci si è confrontati al momento della stesura del bando e dopo la sua pubblicazione. In nessuna delle discussioni affrontate, anche recentemente, con i referenti dei due atenei sardi a proposito dei finanziamenti Back è mai emersa la necessità di cui il Pd oggi si fa portavoce.

Il bando Percorsi di rientro 2011, gestito dall’Agenzia regionale per il lavoro, finanzia (all'interno della categoria "ricerca") esclusivamente la tipologia dell'assegno di ricerca, e non altri tipi di contratti molto meno identificabili, perché l'assegno, come previsto dalla legge Gelmini, è il primo passo per intraprendere un percorso professionale serio all'interno del mondo della ricerca. Altre tipologie contrattuali non hanno lo stesso sbocco professionale e riteniamo sia inutile e dannoso creare un esercito di aspiranti sedicenti "ricercatori" che in realtà non hanno né i titoli, né le capacità per proseguire in quel percorso e si troverebbero, alla scadenza del finanziamento "Back", due anni più vecchi e senza nessuna prospettiva in quel campo.

Inoltre, i requisiti per l'assegnazione degli assegni di ricerca sono regolati sia dalla normativa nazionale che dai regolamenti dei singoli enti di ricerca e delle università. Se tali requisiti sono ritenuti dai firmatari troppo "stringenti", questo non ha niente a che fare col programma Master and Back. È infatti esclusiva prerogativa degli enti che attivano gli assegni decidere, nell'ambito della normativa nazionale, di inserire restrizioni per l'accesso (come ad esempio il possesso del titolo di dottore di ricerca o curriculum scientifico equivalente) per selezionare in modo più severo i futuri ricercatori. Il bando Percorsi di rientro 2011 si limita a finanziare gli assegni di ricerca una volta che la selezione è stata perfezionata. I "giovani dottorandi" a cui fa riferimento l’interpellanza presumibilmente avranno i requisiti per l'accesso agli assegni una volta concluso il percorso di dottorato: potranno quindi tranquillamente terminare il proprio percorso di studi e partecipare al bando Percorsi di rientro dell'anno prossimo, sempre che abbiano i requisiti previsti. Red-com