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Interrogazione Idv sui gravi danni subiti dagli allevamenti a causa della peste suina: il caso della Tecno Pig di Bottidda

Il rischio che un’azienda modello della zootecnia sarda, la Tecno Pig di Bottidda, vada in crisi irreversibile è denunciato con una interrogazione urgente dal gruppo dell’Italia dei Valori in Consiglio regionale, primo firmatario Daniele Secondo Cocco. Dal 15 giugno è bloccata la commercializzazione dei maiali che l’azienda alleva per alcuni casi di peste suina riscontrati nel Goceano. Nonostante la Tecno Pig non sia interessata dal contagio alla luce di un costante controllo certificato, il proprietario non ha ancora ottenuto una deroga alle misure sanitarie disposte in quanto la procedura prevede, in ultima istanza, una valutazione dell’Unione europea e, in particolare, del Comitato di sanità animale.

Il fatto preoccupante, rileva l’Idv, è che la questione sarà affrontata nella prossima riunione convocata a settembre. Qualunque decisione rischia, quindi, di arrivare troppo tardi perché l’interruzione del ciclo produttivo ha già portato: all’ammassamento di oltre 7800 maiali, parte dei quali ha superato il limite di vendita dei 115 Kg.; all’aumento dei costi per l’alimentazione e per le cure veterinarie; al calo del profitto per la mancata macellazione settimanale di almeno 300 capi. Il perdurare del blocco costringerebbe la Tecno Pig a mandare all’inceneritore delle bestie sane, a licenziare dipendenti, e, più in generale, a far aumentare l’importazione in Sardegna di carni che potrebbero non essere state rigorosamente controllate.

L’Italia dei Valori chiede agli assessori regionali della Sanità e dell’Agricoltura, Antonello Liori e Mariano Contu, un intervento affinchè il problema venga risolto ed evitare che si possa riproporre in futuro.Red

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