Si è aperta alle 16.00, sotto la presidenza di Claudia Lombardo, la seduta pomeridiana del Consiglio regionale.
Prima di passare ai punti all'ordine del giorno il capogruppo dei Riformatori Sardi-Liberaldemocratici, Pierpaolo Vargiu, ha annunciato all'Aula che i sei consiglieri che fanno parte del gruppo non parteciperanno alla seduta per motivi politici.
Il Consiglio regionale è poi passato all'esame della mozione 133 del centrosinistra sulla vertenza entrate, sulla "necessità inderogabile di dare attuazione al regime finanziario regionale nel rispetto dell'autonomia e della specialità della Regione e sull'attivazione immediata del conflitto di attribuzioni con lo Stato". Il capogruppo Bruno, nel presentare la mozione, ha stigmatizzato ancora una volta l'assenza del presidente della Regione, Ugo Cappellacci, dall'Aula: "Chiediamo che il presidente riferisca urgentemente all'Aula lo stato della trattativa con il governo e sulle ripercussioni della Manovra del ministro Tremonti". Ribadendo la censura politica e morale nei confronti del ministro alle Finanze, Bruno ha chiesto alla giunta di attivare immediatamente il conflitto di attribuzioni con lo Stato. "La vertenza entrate è e resta ancora oggi la principale partita con lo Stato", ha affermato Bruno chiedendo all'Aula di arrivare a un ordine del giorno unitario.
Si è dunque passati all'interpellanza 242/A, "contro la politica di tagli prevista dalla recente manovra Tremonti per le politiche sociali, per reclamare al Governo nazionale misure economiche e finanziarie in tal senso e sulla necessità inderogabile di dare attuazione al regime finanziario regionale e sull'attivazione immediata del conflitto di attribuzioni con lo Stato anche per promuovere adeguatamente il welfare in Sardegna".
La presidente Lombardo ha poi sospeso la seduta per mezzora dopo aver verificato l'assenza del numero legale su richiesta del capogruppo del Pd, Mario Bruno. Red.