La Gallura scende in prima linea per combattere il cancro: la parola d’ordine è “prevenzione” attraverso Screening alla Mammella, alla Cervice uterina e al Colon-Retto. Tre anni di attività, quasi 110.000 le lettere di invito spedite a domicilio e quasi 50.000 le persone coinvolte direttamente in una vasta campagna di sensibilizzazione e di screening volta a individuare il carcinoma e diagnosticarlo precocemente.
“Solo con una diagnosi precoce e le cure appropriate è possibile sconfiggere e tenere sotto controllo il cancro”, ha spiegato Maria Piga, responsabile del Centro Screening della Asl di Olbia. Al momento sono 30.000 le donne convocate per lo screening alla Mammella, oltre 40.000 quelle contattate per lo screening alla Cervice uterina, e oltre 36.000 saranno gli uomini e le donne che verranno convocati da questo autunno ad eseguire lo screening al colon retto.
L’era degli screening nel territorio della Asl di Olbia è iniziata nel giugno del 2008, con la Mammella, poi ripreso nel dicembre 2010: nel triennio 2008/2011 sono state convocate per eseguire lo Screening oltre 30.000 “donne target”, di età compresa tra i 50 e 69 anni (14.750 nel 2008/2009, 15.750 nel 2010/2011). Quasi il 5% di queste donne è stata invitata ad eseguire ulteriori accertamenti: nel 2008/2009 in 52 donne è stata verificata la presenza di un tumore, queste donne sono state indirizzate verso un percorso diagnostico e terapeutico appropriato; ad oggi, nelle convocazione 2010/2011 sono 33 le positività riscontrate. Lo screening alla mammella proseguirà sino al mese di dicembre. Per quanto riguarda la cervice uterina , nel territorio dell’Azienda sanitaria olbiese dal mese di novembre 2009 sino a dicembre 2010 sono state chiamate 18.266 donne di età compresa fra 25 e 41 anni, e 817 donne di 64 anni. Dal mese di novembre 2010 e sino a novembre 2011 sono state convocate 16.694 donne di età compresa tra i 42 e i 57 anni, mentre il prossimo anno, 6.036 donne di età compresa tra i 58 e i 64 anni. Al momento circa il 32% delle donne si è sottoposta allo screening, mentre il 6% è stata richiamata per eseguire ulteriori accertamenti. Nel territorio gallurese dal prossimo autunno prenderà il via anche il terzo degli screening, quello al Colon Retto: saranno invitati a partecipare all’indagine 18.503 gli uomini e 18.943 le donne, di età compresa tra i 50 e 69 anni.
La Asl olbiese, a seconda dello Screening, invia al domicilio delle “persone target” una lettera, invitandole a presentarsi in uno dei tre presidi ospedalieri della Asl di Olbia; la seduta è rinviabile e riprogrammabile semplicemente contattando lo Staff dello Screening dell’Azienda gallurese. Il prelievo viene poi inviato all’Anatomia patologica e refertato entro 15 giorni. Se il referto è negativo viene inviato direttamente per posta al domicilio della persona interessata, se invece dovesse essere “dubbio” o “positivo”, il cittadino viene riconvocato dallo staff del centro Screening per eseguire ulteriori accertamenti che verranno effettuati sempre nella Asl di Olbia. La direzione della Asl di Olbia, guidata dal direttore generale Giovanni Antonio Fadda, dal direttore amministrativo Giorgio Tidore e dal direttore sanitario Maria Serena Fenu, punta sulla prevenzione: “La prevenzione è uno strumento fondamentale per la salvaguardia della salute delle popolazione”, ha spiegato Maria Piga responsabile del Centro Screening gallurese.
In Italia ogni anno si stimano mediamente 250.000 nuove diagnosi di tumore, sono circa 120.000 le morti annuali registrate per malattie oncologiche. Il tumore in assoluto più frequente è quello del colon-retto, seguito dai tumori della mammella, della prostata e del polmone. “Nel nostro territorio dovremo registrare annualmente circa 800 nuovi casi di tumore, noi di questi ne seguiamo circa 500, che vanno ad aggiungersi ai circa 5.000 “fissi” che seguiamo come reparto”, ha sottolineato Salvatore Ortu, primario del reparto di Oncologia dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia - Gli screening sono un valido aiuto al nostro operato, in quanto ci permettono di intervenire precocemente, quando le lesioni sono ancora localizzate, ciò ci consente di intervenire con terapie loco-regionali (intervento chirurgico) e con la terapia adiuvante, allo scopo di distruggere eventuali cellule residue. Lo screening consente di individuare in fase iniziale il tumore in persone asintomatiche. Purtroppo spesso quando compaiono i primi sintomi il tumore a volte è molto esteso e questo rende più difficile il nostro obiettivo terapeutico, la guarigione: per questo la Asl di Olbia invita la popolazione a rispondere positivamente alle campagne di screening oncologici”. Com.