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Industria: Cherchi, l’Impiando delle ALSI è buono, ma restiamo aperti al dialogo

L’assessore regionale dell'Industria, Oscar Cherchi, non condivide le critiche che arrivano da Confindustria e Comune di Sassari che giudicano negativamente il disegno di legge approvato dalla Giunta e che ha come intento quello di riformare i consorzi industriali giudicati, cosi come strutturati attualmente, ormai obsoleti e incapaci di fornire risposte alle esigenze delle imprese moderne.

“Passa il tempo – afferma Cherchi - ma la musica è sempre la stessa: da una parte si chiedono le riforme e dall’altra si fa di tutto per impedire che queste vengano realizzate. Si chiede di modernizzare, ma appena si tenta di farlo c’è subito chi vede messe in pericolo le proprie rendite di posizione. Il fallimento del vecchio modello di Consorzio Industriale è davanti agli occhi di tutti ma nonostante questo c’è chi non arretra di un passo pur di mantenere il proprio controllo su un istituto che ormai, così com’è, è destinato a creare solo il deserto nelle cosiddette aree industriali. La riforma che abbiamo proposto alla Giunta, e che contrariamente a quanto affermato è organizzata mutuandone la struttura di base dalle imprese, servirà a dare alle stesse la possibilità di tornare ad essere competitive, perché potranno usufruire di nuovi servizi al passo coi tempi. Contrariamente  quanto avviene ora, con i Consorzi che interpretano il ruolo di agenzie immobiliari senza neppure averne la competenza. Dove sono i suggerimenti della Confindustria e del Comune di Sassari per venire incontro alle mutate esigenze delle imprese del territorio? E’ solo un tentativo di demolire il lavoro degli altri con la politica del ‘tanto peggio, tanto meglio”.

L’Assessore Cherchi difende anche la delibera che amplia la disponibilità delle aree industriali da destinare alle energie alternative: “La Regione – prosegue l’esponente dell’Esecutivo – ha deciso di dare ascolto alle legittime richieste dei sardi che non vogliono vedere compromesse le zone di maggiore bellezza del proprio territorio. E’ per questo che per ottemperare all’obbligo di individuare delle zone su cui fare sorgere parchi eolici, abbiamo deciso di destinare a questo scopo, che peraltro cerchiamo di contenere al minimo indispensabile, le zone già compromesse a livello ambientale e paesaggistico come alcune zone industriali. Ma sono comunque pronto ad ascoltare qualunque suggerimento costruttivo che venga fatto nell’interesse di tutti i cittadini sardi”. Red