Approvato il disegno di legge 71/A su norme in materia di organizzazione e personale
Sotto la presidenza della presidente Lombardo il Consiglio regionale si è riunito nel pomeriggio per proseguire la discussione del dl 71/A con il voto degli emendamenti sostitutivi parziali all’articolo 11.
La presidente ha messo al voto l’emendamento di sintesi 157 (firmato da Sel, Psd’az e Pdl) sul quale il capogruppo del Pd ha chiesto una sospensione per valutare l’emendamento presentato da Pittalis (Pdl). La presidente ha concesso la sospensione.
Alla ripresa, Salis (Idv) ha detto: Questo emendamento da solo è nei fatti una legge e per questo io chiedo che ci possiamo esprimere su ogni singolo comma. La presidente ha deciso di procedere al voto per parti.
Per Gianvalerio Sanna (Pd) “il voto sulla prima parte non può essere che contrario perché siamo contro le scorciatoie e queste strane convergenze. Auguri a chi prefigura così gli scenari futuri delle alleanze. Noi siamo per mettere la parola fine a questo strazio della precarietà. Salis (Idv) ha detto: Il nostro gruppo era orientato a votare a favore ma di fronte a questo emendamento, che è il cuore della legge, ci troviamo davanti a una sintesi raggiunta da forze politiche assolutamente opposte. Non possiamo far parte di una convergenza anomala, siamo addolorati davanti a questo dato politico che speriamo non segni i rapporti dentro il centrosinistra.
Il voto contrario è stato annunciato anche da Chicco Porcu (Pd): Questo emendamento rischia di creare aspettative che non potranno essere mantenute. Questa operazione demagogica è impresentabile. Stesso giudizio da parte di Gianpaolo Diana (Pd), secondo cui l’emendamento rischia di compromettere importanti relazioni politiche. Vogliamo porre fine all’assunzione con i contratti atipici e so che non è semplice per gli enti locali ma riteniamo che il nostro emendamento, di stabilizzazioni e di regole, sia la posizione più corretta.
Per De Francisci (Pdl) il voto è favorevole perché mi basta sapere che questa norma salverà 1900 famiglie sarde. Contraria Barracciu (Pd) e Ben Amara (Federazione della sinistra), che ha chiesto il ritiro della sua firma dall’emendamento. Per Marco Meloni (Pd) questo emendamento nasconde un grandissimo inganno perché voi giocate sulla difficoltà delle persone con un inganno che la Corte costituzionale che vi ha già detto essere illegittimo. State prendendo in giro la gente. Per Giulio Steri (Udc), che ha risposto a Meloni, non sussiste il problema di legittimità costituzionale sul primo comma e dunque il voto è favorevole.
Per Mario Floris “è necessario usare i termini giusti. Non si supera così il precariato, che si supera vietando ogni forma di assunzione. Dobbiamo introdurre sanzioni per i dirigenti che utilizzano in maniera irregolare il lavoro flessibile. Per Sechi (Sel) l’augurio è che la norma sia approvata in quest’Aula. Noi rispettiamo da sempre le leggi, anche quando non ci piacciono. Ci preoccupiamo dei precari, a loro diamo il soccorso rosso e sarà sempre così verso i più deboli.
E intervenuto anche Sanjust (Pdl), che ha parlato di speculazione e demagogia da parte di alcuni colleghi dell’opposizione. L’oratore ha proposto un emendamento orale per modificare il titolo del comma primo.
Per Uras (Sel) non sussistono problemi di illegittimità costituzionale e la Regione ha l’obbligo di procedere alle assunzioni per superare le forme di lavoro precario. La Corte costituzionale ha già dichiarato infondato il ricorso del Governo su questo comma. Ecco perché voterò a favore di questo comma”. Per Franco Sabatini (Pd) il tema è davvero serio e stiamo perdendo di vista l’orizzonte del problema. Questo Consiglio è già infangato da chi vuole trovare spazio nell’opinione pubblica utilizzando questi temi. Perché tutte le forze politiche non si sforzano per una soluzione seria? Sulla stessa linea il capogruppo del Pd, Mario Bruno: “Non dobbiamo utilizzare scorciatoie, alcuni gruppi politici hanno trovato un accordo. Ma nel merito noi vogliamo occuparci di tutti i sardi, mettendo regole come quelle indicate nell’emendamento 129. C’era tutta la possibilità di trovare convergenze su questo testo, che prevede la stabilizzazione con trenta mesi anche non continuativi negli ultimi cinque anni. E dobbiamo impegnarci a ribadire che nella pubblica amministrazione si assume mediante concorso. Per questo diciamo no”. Contrario anche Agus (Pd): Giochiamo con il fioretto e con i massi su questo tema. Chi non è d’accordo per superare il precariato? Sono fortemente a disagio, vi stiamo proponendo di discutere il nostro emendamento.
Paolo Maninchedda (Psd’Az) afferma in apertura che non ci sta rendendo conto del perché la gente accusa di ipocrisia la politica, con ragione perché facciamo di tutto per non discutere del merito delle questioni. Il primo comma, ha aggiunto, è esattamente uguale al primo comma dell’emendamento del Pd ed alla norma della finanziaria 2007. Non solo. Prima si parlava di una quota del 5% per i contratti a tempo determinato, ora è del 3% e si precisa che non costituisce titolo per l’ingresso nella pubblica amministrazione. Dispiace che questo non sia stato rilevato dall’Assessore. Queste sono le cose di cui dovremmo occuparci, e non delle lotte per l’esercizio di una egemonia politica.”
Al termine di quest’ultimo intervento, la Presidente mette in votazione il primo comma dell’emendamento 157 con il seguente esito: favorevoli 40, contrari 20, astenuti 2. Il consiglio approva.
Successivamente l’assemblea ha osservato un minuto di silenzio, in segno di lutto per la morte del caporal maggiore Roberto Marchini, del Genio guastatori della Folgore, rimasto ucciso martedì scorso in un attentato terroristico in Afghanistan.
Alla ripresa dei lavori, ha preso la parola Marco Meloni, del Pd, secondo il quale il comma in esame è il cuore dell’emendamento, ed è palesemente incostituzionale perché non si può fare un concorso riservato, come è stato detto con chiarezza dalla Corte Costituzionale nella sentenza 235 del 2010. Nei fatti, ha proseguito, si sta dicendo una cosa per farne un’altra e si sta reiterando il precariato. La posizione del Pd, invece, è chiara: fare concorsi pubblici per avere un lavoro stabile.
Chicco Porcu, anch’egli del Pd, avrebbe preferito un voto complessivo sull’emendamento, perché il gruppo dà al testo nell’insieme una valutazione negativa. E di stampo demagogico e populista, apre i cordoni della borsa delle assunzioni in modo indiscriminato ed è quindi pleonastico il richiamo contenuto nel comma 1, coperchio di una situazione che non regge. Dentro ci vengono infilate anche le collaborazioni coordinate e continuative
Gianvalerio Sanna, del Pd, respinge innanzitutto, rivolto a Maninchedda, che il Pd non è interessato a lotte di egemonia. Il comma 1 è diverso dall’emendamento del Pd, dove si sostiene che il precariato si supera solo attraverso i concorsi pubblici. Prevedendo invece la riserva ai precari del 40% dei posti nei concorsi, osserva, si apre “la strada che porta all’incostituzionalità. Sanna si sofferma poi sulla situazione fortemente critica della regione dal punto di vista finanziario, che a suo parere “non consente di certo nuove assunzioni
È stato giusto votare contro il comma 1, dichiara Giuseppe Cuccu del Pd, che in realtà era la classica foglia di fico, senza la quale ci troviamo davanti ad un testo incomprensibile che richiama alla rinfusa leggi, articoli e commi con lo scopo di fare il contrario di quello che dice. Ribadisce la fondatezza della tesi del Pd: prima fare una ricognizione del lavoro precario, poi procedere. Così sono solo promesse al vento, che sicuramente non potranno essere mantenute.
Adriano Salis, capogruppo dell’Idv, mette in luce la scarsa chiarezza del comma che nasconde le vere intenzioni di chi l’ha scritta. E fra le cose scritte ma non dette, c’è anche la possibilità di far partecipare ai concorsi i co.co.co dell’Esaf. Questa non è stabilizzazione del precariato, nota, ma di qualche favore e peraltro ci sarebbe anche da discutere sul come molte persone siano entrate nell’amministrazione regionale: non si può certo dire che queste persone abbiano subito ingiustizie
L’Assessore, Mario Floris, chiarisce che le norme impugnate riguardavano solo i concorsi contenenti una riserva del 40% a favore dei precari. La legge del 2009, ha aggiunto, non è una legge che supera il precariato. Se poi dovessimo commentare tutte le dichiarazioni con le quali Maninchedda si differenzia dalla maggioranza, dovremo restare qui in seduta permanente.
Il relatore del provvedimento Giulio Steri (Udc-Fli) ha rilevato che ci si attarda su giudizi di valore. Nel merito, si stanno riscrivendo norme del 2009 e del 2011 per evitare confusione fra precari e interinali. Siamo d’accordo che non si possono assumere solo i precari, infatti si faranno anche i concorsi, ma c’è il problema dell’ente foreste in cui non sarebbe possibile mettere a concorso un solo posto. E una questione da affrontare.
Franco Sabatini, del Pd, si sofferma su una contraddizione: se le vecchie norme erano scritte male si potevano riscrivere. La verità è che la maggioranza ha confezionato, con questo comma, una specie di trappola per topi. Ribadisce che il Pd è favorevole al superamento del precariato, anche perché riconosce che questi lavoratori fanno bene il loro dovere e con ottimi risultati, però bisogna pensare anche a tutti quelli che sono rimasti fuori dopo aver fatto un concorso.
Sempre per il Pd Giampaolo Diana afferma di aver apprezzato gli interventi do Steri per puntualità e rigore, e non è da tutti perché spesso ci si adagia sulla forza dei numeri. Spero che Steri, ha proseguito, abbia ragione, ma c’è un giudice che dovrà pronunciarsi. La norma cerca di orientarsi fra le ragioni che hanno portato la corte costituzionale a cassare alcune leggi regionali ma forse la differenza non è solo questa.
Paolo Maninchedda, del Psd’Az, dice da subito di non “voler polemizzare con Floris”. Gianvalerio Sanna, ha ricordato, ha posto il problema della capacità finanziaria della regione sarda, che in effetti è limitatissima. E’ vero però che però che a partire dalle legge 3/2009 si è fatto un tentativo di blocco del precariato. Servono poi altre scelte forti ma serve un ceto politico capace di abbandonare la comodità delle posizioni di schieramento, perché il bipolarismo italiano è stata una disgrazia.”
Luigi Lotto (Pd) evidenzia che “i contenuti dell’emendamento e del comma in particolare avrebbero meritato molti approfondimenti, al pari di una vera e propria legge. Ci sono invece tentativi di aggirare ostacoli e di prendere scorciatoie, si allargano le maglie, lo ha ammesso anche l’on. Steri quando ha parlato di precari di ieri e di oggi”. La preoccupazione del Pd, al contrario, è una sola: creare le condizioni per il vero superamento del precariato, ma qui non c’è una norma che impedisca ai dirigenti regionali di assumere persone con contratti a tempo determinato.”
Non essendoci altri iscritti a parlare, la Presidente mette in votazione il secondo comma dell’emendamento 154, con il seguente esito: favorevoli 38, contrari 23, astenuti 1. Il consiglio approva.
Sul comma 3 dell’emendamento 157, è intervenuto il capogruppo dell’Idv on. Adriano Salis per contestarne l’inutilità: “Mi sembra che sia una scusa per tentare di dire che c’era un inghippo legislativo, ma l’inghippo non c’era” con riferimento al passaggio del personale dell’Aras alla agenzia Laore già sancito dalla legge 3 del 2009. L’on. Chicco Porcu (Pd) l’ha definito un comma manifesto come i precedenti “per dare l’idea non di fare, ma di promettere”. L’on. Giuseppe Cuccu (Pd) ha rilevato come la Giunta non abbia fatto quanto avrebbe dovuto e ha chiesto di correggere il testo rendendo obbligatoria l’azione in capo alla Giunta e a Laore. L’assessore al Personale Mario Floris ha precisato, per evitare contestazioni governative, la necessità di cristallizzare la pianta organica di Laore al 2008, così come aveva precedentemente sollecitato l’on. Pietro Pittalis (Pdl) con un emendamento orale accolto. Il capogruppo di Udc-Fli on. Giulio Steri ha detto che la mancata applicazione della legge del 2009 si è avuta perché “per colpa della maggioranza l’atto è rimasto fermo nei tavoli dell’Assessorato all’Agricoltura”. Ora si cerca di superare il blocco delle assunzioni. L’on. Pietro Pittalis (Pdl) ha aggiunto che il comma permette di ovviare a tutte le questioni di natura interpretativa che solerti funzionari sollevano a torto o a ragione: “Una volta per tutte togliamo l’alibi di poter frapporre un problema”. Luigi Lotto (Pd) si è augurato che il Consiglio non debba più affrontare la questione e che, davanti ad una volontà dichiarata, non è accettabile che sia costretto a ridiscuterla per portare per mano l’esecutivo e i dirigenti affinché le cose si facciano. Giampaolo Diana (Pd) ha accolto la proposta del collega Cuccu di stabilire un obbligo per Laore e non una autorizzazione. Nello Cappai (Udc-Fli) ha apprezzato la correzione proposta da Pittalis perché il riferimento precedente (2007) avrebbe consentito di inquadrare solo 200 unità, perché allora quelli erano i posti disponibili. Il capogruppo di Sel-Comunisti-Indipendentistas on. Luciano Uras ha rivendicato il merito degli estensori dell’emendamento scritto, anche se subito dopo l’on. Gian Valerio Sanna (Pd) ha dichiarato di non essere convinto che si metterà la parola fine alla vicenda: tutto resterà nelle mani dell’autonomia di Laore fino a quando non saranno individuate le responsabilità amministrative di chi non ha attuato la legge del 2009. Secondo l’on. Francesca Barracciu (Pd) il comma è inutile all’interno di un emendamento “ipocrita e mistificatore della realtà” in un Consiglio dove “si devono fare leggi e non perpetuare atteggiamenti demagogici”.
Roberto Capelli (Misto) ha sollecitato l’applicazione dei procedimenti disciplinari se ci dovesse essere ancora ostruzionismo nell’applicazione della legge: già dall’approvazione del 2009 aveva subìto la contrarietà di qualche assessore, come quello all’Agricoltura Prato. Il comma 3 è stata approvato con 42 sì, 19 no e un’astensione.
Ritirato il comma 4, è stato messo in votazione il comma 5 sulla collocazione nell’amministrazione regionale del personale dipendente dei consorzi agrari della Sardegna posti in mobilità collettiva. Gian Vittorio Campus (Pdl) ha chiesto che si sani un’ingiustizia che riguarda una decina di persone così come già si fece nel 2008 con la Giunta a guida Soru. Il comma 5 è stato approvato con 35 voti favorevoli, 18 contrari e 4 astenuti.
Gianvalerio Sanna (Pd) annuncia il suo voto contrario, perché dopo aver parlato dei limiti delle piante organiche poi consente all’amministrazione di modificare i livelli funzionali, andando al di là delle vere necessità dell’amministrazione. Ci si trova in presenza di una logica non condivisibile.
L’assemblea procede quindi alla votazione del comma n° 6, che viene approvato e, a seguire, vengono votati con esito favorevole anche i commi n° 7, 8 e 9.
Viene poi chiamato in votazione l’emendamento n° 145.
L’on. Gianvalerio Sanna, del Pd, ha definito il testo “una scorribanda, si riconoscono indennità in violazione della legge ed entrando in materie attribuite alla contrattazione fra le parti”.
L’on. Maninchedda (Psd’Az) ha ricordato che l’aula ha già discusso dell’argomento, “c’è un contenzioso fra regione ed alcuni dipendenti che risale a più di dieci anni fa; se lo si vuole bloccare bisogna obbligarli a ritirare il ricorso e non solo offrire una somma a titolo transattivo”. Chiede approfondimento.
Il capogruppo del Pdl on. Mario Diana, con un emendamento orale, ritiene si possa specificare il passaggio della “rinuncia alla prosecuzione della causa; è un problema che ci trasciniamo dalla legislatura ’99-2004 e bisogna fare in fretta perché la sentenza è prevista per la fine di settembre”.
Non essendoci altri interventi, la Presidente mette in votazione l’emendamento, che viene approvato. A seguire l’aula approva anche l’emendamento 145 con 35 voti favorevoli, 22 contrari e 2 astenuti.
Viene poi chiamato in discussione l’emendamento n° 156.
Giacomo Sanna, capogruppo del Psd’Az, è dell’avviso che occorra interpretare correttamente alcuni passaggi del testo, in relazione alle presenza di determinati requisiti necessari per il trattamento pensionistico.
Gianvalerio Sanna (Pd) ha rilevato che il testo “tenderebbe ad agevolare l’esodo del personale, ma con il comma 5 si attua un provvedimento contrario, determinando un maggior costo per l’amministrazione regionale”.
Chicco Porcu, anch’egli del Pd, ha affermato che il provvedimento in esame “non finisce di stupire, e diventa sempre più difficile capire l’impatto e i costi che prevede”. Se passa questa legge, aggiunge, “poi non ci si sarà più spazio per fare nulla, men che meno per migliorare l’efficienza della regione ed aprirla a forze fresche. E’una operazione a fisarmonica, prima si dimagrisce e poi si ingrassa, non c’è niente di riformista.
Luciano Uras (Sel-Comunisti-Indipendentistas) ha colto “la volontà di non consentire la somma zero fra uscite incentivate e nuovi ingressi. Andrebbe inserito un comma per specificare che il numero di personale deve essere progressivamente ridotto”.
Roberto capelli (Misto) propone due votazioni separate dell’emendamento, una generale e l’altra riferita soltanto ai commi 5 e 8. Motivando il suo voto, spiega che la ratio è favorire l’esodo al 50% della retribuzione, mentre l’altro 50% viene utilizzando per i versamenti pensionistici, “così oltretutto resta bloccata la pianta organica.”
L’Assessore Mario Floris ha osservato che “con l’anzianità contributiva di 35 anni si potrebbe anche ridurre di molto la possibile platea dei destinatari, meglio indicare “requisiti anagrafici per pensione anzianità”. L’aula non accoglie la proposta.
Non essendoci altri interventi, la Presidente mette in votazione l’emendamento 156, tranne i commi n° 5 e 8, con il seguente esito: favorevoli 37, contrari nessuno, astenuti 22. Il consiglio approva.
L’assemblea procede quindi alla seconda votazione dell’emendamento, relativa ai commi n° 5 e 8, con il seguente esito: favorevoli nessuno, contrari 57, astenuti 1. Il consiglio non approva.
E’ stato messo in votazione l’emendamento 146 (Diana G e più) sull’inserimento degli operatori socio-sanitari, risultati idonei ai concorsi e che abbiano instaurato un rapporto a tempo determinato, all’interno del Piano sul precariato predisposto per le Asl. Giampaolo Diana (Pd) ha chiesto di dare a queste persone una prospettiva di stabilizzazione. Sono intervenuti l’assessore all’Ambiente Giorgio Oppi, il capogruppo dell’Idv on. Adriano Salis, l’on. Paolo Maninchedda (Ps d’Az), l’on. Pietro Pittalis (Pdl), Chicco Porcu (Pd), Marco Meloni (Pd), Claudia Zuncheddu (Sel-Comunisti-Indipendentistas). Alla luce dei diversi pareri contrari l’emendamento è stato ritirato.
L’emendamento 139 (Agus) è stato respinto mentre l’emendamento 85 (Diana e più) è stato approvato. Stessa sorte per l’emendamento 88 (Diana e più), sul quale Porcu (Pd) ha chiesto “un ripensamento perché calpesta la meritocrazia con una promozione di massa nel Corpo forestale”. L’on. Steri (Udc) ha difeso la norma, rispondendo all’on. Porcu, “affermando che si tratta soltanto di dare una disciplina autonomo al Corpo forestale”.
L’emendamento 120 (Uras) è stato ritirato e il presentatore ha detto: “Questo è un caso che fu trattato nella scorsa legislatura, tre persone delle coop di facchinaggio che hanno fatto un concorso, sono risultate idonee dopo essere state impiegate nella guardiania e al protocollo. Questo personale avrebbe vinto la causa, se l’avesse intentata. E per questo fu consentito l’espletamento del concorso ma si dimenticarono tre donne. La Giunta prese un impegno a sanare questa situazione ma non è stato mantenuto”.
L’emendamento 122 (Uras) riguarda il personale dell’ex Manifattura tabacchi è stato approvato. Sull’emendamento 124, l’on. Uras si è detto disponibile al ritiro a condizione che “ci sia un preciso impegno a favore della stabilizzazione dei lavoratori precari del settore privato”. L’emendamento è stato comunque votato e bocciato.
L’emendamento 126 riguarda i lavoratori precari del laboratorio di analisi dell’ospedale Microcitemico di Cagliari. Il presentatore, on. Uras, ha chiesto la stabilizzazione “almeno nella riforma sanitaria”.Nanni Campus (Pdl) ha concordato affermando l’impegno dell’assessorato alla Sanità. Favorevole anche Espa (Pd), che ha chiesto alla maggioranza di precisare l’impegno: “Uno di questi lavoratori è in servizio precariamente da 21 anni, un tempo immemorabile. Serve un impegno forte”. Anche l’on. Franco Meloni (Riformatori) ha sollecitato alla Giunta una soluzione al problema e così l’on. Giampaolo Diana (Pd): “Questi lavoratori svolgono un’attività indispensabile sul campo della prevenzione. Oltre all’assessore Campus vogliamo sentire una parola dalla Giunta”. L’assessore Oppi si è impegnato a nome della Giunta. L’on. Giorgio Locci (Pdl) ha sollecitato un ordine del giorno bipartisan che “rappresenti un impegno formale e sostanziale per la Giunta”.
Il presentatore ha ritirato l’emendamento.
Salis, per protesta contro la decisione della presidenza che ha considerato decaduto il suo emendamento 127, ha abbandonato l’Aula.
L’emendamento 128 (Rodin) sulla nuova disciplina del Fondo trattamento quiescenza dei dipendenti regionali è stato approvato e cos’ il 132.
La presidente Lombardo ha messo dunque in votazione il testo finale della legge. Su questo ha preso la parola Gianvalerio Sanna (Pd), che ha detto: “Questa legge sarà certamente impugnata e inapplicabile. L’elefante della Regione invece di dimagrire sta ingrassando e gli arti si stanno paralizzando. Il nostro voto è contrario e sono convinto che non avrete il denaro, alla prossima Finanziaria, per mantenere gli impegni che state assumendo con questa legge. Noi faremo con responsabilità il nostro lavoro. Con quello che è avvenuto in quest’Aula cade il mito secondo cui certe forze politiche possono ancora essere considerate moderate”.
Il capogruppo del Pdl, on. Mario Diana, ha annunciato il voto favorevole. Contrario invece il capogruppo del Pd, Mario Bruno: “Questo disegno di legge fu presentato nel 2009 dall’assessore Corona e ora viene incoronato dall’assessore Floris. Avete fatto molta demagogia e clientela, forse avete creato nuove forze politiche ma nella pubblica amministrazione si entra sempre mediante concorso, come prevede la Costituzione. Insomma, una legge inutile. Questo modo di legiferare, che ha trovato anche una divergenza tra la Giunta e il Consiglio e anche dentro il centrosinistra, sia molto sbagliato. Abbiamo perso un’occasione, non sarà un grande vantaggio per i sardi questa legge”.
Per Sabatini (Pd) “questa legge Corona è un pasticcio che non risolve il problema del precariato e il tempo lo confermerà. Per questo, voto contrario”.
Favorevole Franco Meloni (Riformatori) “anche se non la riteniamo una grande legge. Si risolvono alcuni problemi ma non il problema del precariato in toto. Non ho capito, però, che cosa vorrebbe il Pd: come pensa che il Pil di questa Regione possa crescere se non facciamo iniziative che portano sviluppo”.
Uras (Sel) ha detto: “Questo provvedimento è stato costruito in Aula e ha molti limiti. L’assestamento di bilancio è assolutamente indispensabile. Non possiamo votare a favore di questo provvedimento ma riconosciamo che ci sono alcuni punti favorevoli perché trattano della migliore condizione di vita di duemila sardi”.
L’assessore Mario Floris ha assicurato, rispondendo al Pdl che lo aveva sollecitato, che “la Giunta si occuperà in tempi rapidi della partita delle progressioni di carriera”.Pittalis (Pdl) ha voluto ringraziare “Steri, relatore della legge, per il lavoro svolto” e ha sollecitato analogo impegno dell’Aula a breve per la revisione della legge 31 sul personale. Questo che stiamo votando non è un provvedimento di riorganizzazione della Regione ma un riordino di alcune situazioni critiche nel campo del lavoro. Ora attendiamo il disegno di legge della Giunta sulla legge 31”.
Favorevole il voto del Psd’Az, annunciato dall’on. Maninchedda. Che ha detto. “Lo Stato è in estrema difficoltà nel trasferimento delle risorse e credo che avrà enormi difficoltà a trasferirci le stesse somme e la Regione ha due grandi problemi finanziari: Abbanoa e il debito crescente della sanità. Per questo il quadro politico, davanti a una situazione gravissima, è insufficiente. Deve essere chiaro a tutti che la nostra preoccupazione è grande, sono le situazioni in cui i parlamenti non devono aspettare i partiti esattamente come i sardi non aspettano noi”.
Per Diana (Pd) il voto è contrario. Rispondendo all’oratore che lo ha preceduto ha detto: “Cosa vogliono fare la maggioranza e la Giunta per recuperare risorse? Si deve aprire una fase nuova nella politica sarda, la maggioranza ha fallito sotto tutti gli aspetti e non è in grado di affrontare una crisi come questa”.
La presidente Lombardo ha messo in votazione la legge, che è stata approvata con 35 voti favorevoli, 20 contrari e 3 astenuti. Red