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Biotestamento: c’è il sì della Camera

L'Aula della Camera ha approvato, con scrutinio segreto, il disegno di legge sul testamento biologico. Il ddl torna in Senato per la terza lettura. 

I voti a favore sono stati 278, 205 i contrari, 7 gli astenuti. Il provvedimento ora torna al Senato.

Il Ddl è stato approvato nel giro di una settimana. Nel corso delle sedute in Aula di Montecitorio il testo ha subito alcune modifiche strutturali, come la definizione più dettagliata della platea di pazienti per cui le dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat) assumono rilievo (casi di incapacità permanente di comprendere le informazioni circa il trattamento sanitario e le sue conseguenze "per accertata assenza di attività cerebrale integrativa cortico-sottocorticale"), l'eliminazione dell'intervento di un collegio di medici in caso di contrasto tra il fiduciario e il medico curante sul rispetto degli orientamenti espressi dal paziente nelle Dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat), e la soppressione dell'articolo che prevedeva il ricorso all'autorizzazione giudiziaria.

"Sarebbe stato meglio non farla questa legge, ma se si fa e' una responsabilita' che tocca al Pd che ha promosso nella passata legislatura un testo, al partito radicale che ha promosso una campagna eutanasica", ha detto Rocco Buttiglione. "Capiamo che questa legge non piaccia a chi sostiene l'eutanasia o voleva usare il testamento biologico come cavallo di Troia per introdurla", ha aggiunto. "Di quale libertà stiamo parlando? L'autodeterminazione è una cosa diversa dall'eutanasia. Il suicidio è un atto di autodeterminazione, non esiste nessuno che sia investito del problema salvo me steso. L'eutanasia è una cosa diversa: ordino a un medico di uccidermi e magari la sua coscienza gli dice che deve dirmi di no. La Dat serve per far sapere cosa desideri, non per dare ordini e sarà tanto più vincolante quanto più corrisponderà ai principi di ragionevolezza".

"Esprimiamo con amarezza e preoccupazione il no a questa legge", ha detto Livia Turco, "c'è stato un totale diniego a ogni forma di confronto. Il vostro arroccamento e' segno di arroganza e anche di debolezza, avete chiarito che non vi interessano le Dat ma solo impedire in ogni caso la nutrizione delle persone in stato vegetativo tranne che siano terminali" Come Pd, ha insistito l'ex ministro, "siamo contrari a un impianto culturale, al pessimismo che lo pervade, come se l'Italia fosse in preda a una deriva eutanasica".

Questa legge, ha sottolineato, "potrebbe essere definita la legge dei divieti e vi assumete la responsabilita' di continuare a lacerare il Paese, mettete in difficolta' i medici che allontanate dalla sofferenza di tante persone. Faremo di tutto per fermarla".

 "Un Parlamento senza dignita' ha legiferato un provvedimento che impone per legge di morire senza dignita'", ha detto nel suo intervento Antonio Palagiano, "è un testo crudele, liberticida e palesemente incostituzionale". 

Grande preoccupazione ha espresso anche Benedetto Della Vedova, di Fli. "E' una legge sbagliata che contestiamo alla radice", ha spiegato, "competeva al parlamento dare strumenti per decidere in liberta'".