Alle ore 03.30 circa di questa mattina, a Villacidro, nel corso di un servizio preventivo di controllo del territorio, i militari dell’aliquota radiomobile della Compagnia del capoluogo del medio campidano, hanno proceduto all’arresto per maltrattamenti in famiglia di Okundaye Jerry, di 27 anni, nato in Nigeria ma domiciliato a Villacidro, profugo in attesa di permesso di soggiorno per asilo politico.
Lo straniero, poco prima, all’interno di un’abitazione del centro storico, per futili motivi ed in evidente stato di ubriachezza ha percosso la moglie, una 19enne in stato di gravidanza, anche lei in attesa di permesso di soggiorno per asilo politico, senza però riuscire a causarle lesioni perché la giovane donna è riuscita a fuggire scalza e con indossata una sola maglietta presso l’abitazione di alcuni vicini, che avevano nel frattempo allertato il 112.
Giunti sul posto, i militari hanno trovato il giovane seduto sull’uscio di casa, il quale ha risposto loro che in casa sua non era successo nulla. Ma nel frattempo era stata rintracciata la moglie che ha spiegato quanto accaduto poco prima e quindi, dopo la formale denuncia della ragazza, il nigeriano è stato dichiarato in arresto e poi trattenuto nella camera di sicurezza della Compagnia cc del paese in attesa della convalida dell’arresto.
L’arrestato, portato davanti al giudice unico presso il Tribunale di Cagliari questa mattina, durante l'udienza è andato in escandescenza, costringendo i militari ad ammanettarlo e a portarlo poi nel carcere cittadino di “Buoncammino”, su ordine diretto del Giudice, che ne ha disposto la custodia cautelare in attesa di interrogarlo nella giornata di venerdì.
In Tribunale si è presentata anche la moglie che ha confermato al giudice le violenze subite e di aver paura di quanto accaduto, a causa dei possibili malefici che la potrebbero colpire per ritorsione, a causa di un rito "vodoo" che le ha fatto il marito.
I due giovani fanno parte di un gruppo di circa 15 nigeriani, ospitati da qualche mese in alcune strutture di Villacidro grazie all’aiuto di alcune società cooperative, incaricate dalla Provincia del Medio Campidano di curare le pratiche per ottenere il permesso di soggiorno per asilo politico.
L’Okundaye, però il 29 maggio scorso, era stato oggetto di intervento da parte dei carabinieri della stessa compagnia, sempre per aver picchiato la moglie con una cinta (causandole lesioni guaribili in 20 giorni) ma nella circostanza era stato solo deferito in stato di libertà in quanto la donna, verosimilmente per paura di ritorsioni, non aveva voluto sporgere denuncia.
Con l’arresto di oggi è possibile che l’Autorità di PS neghi definitivamente al giovane il rilascio del permesso di soggiorno.