Press "Enter" to skip to content

“Facciamo un’alleanza per riprenderci le aree occupate dall’Eni”

L’ipotesi di una alleanza tra il Comune di Venezia e quello di Porto Torres per avere indietro da Eni le aree occupate, da bonificare e destinare al territorio. Quindi ancora, un’apertura da parte del Comune di Porto Torres alla Confraternita della Beata Vergine della Difesa per sbarcare all’Asinara con il simulacro della Madonna e celebrare la santa messa sull’isola “madre”, così come avvenne nel 1999.

 

È quanto emerso durante il convegno dibattito “Essere sindaco oggi, dal macrocosmo di Venezia al microcosmo di Stintino” che si è svolto sabato sera nella sala consiliare del Comune di Stintino.

 

Un incontro voluto dall’amministrazione comunale stintinese per mettere a confronto tra loro le realtà di Venezia, con quelle di Stintino e Porto Torres. A sedere al tavolo dei relatori, moderati dal docente di diritto amministrativo all’Università di Pisa Alberto Azzera, il sindaco della città lagunare, Giorgio Orsoni, del centro turistico Antonio Diana e della città turritana Beniamino Scarpa.

 

In evidenza da subito la similitudine tra Venezia e Stintino per la vocazione turistica dei territori. La prima con grande flusso spalmato nell’arco dell’anno che porta a pensare a una riorganizzazione anche dei trasporti. A Stintino invece l’afflusso dei turisti si concentra più nel periodo estivo e porta a ragionare, oltre che sul trasporto, anche sul recupero della spiaggia gioiello della Sardegna, la Pelosa. Il sindaco di Stintino Antonio Diana ha voluto ricordare come il paese nel periodo estivo viva un aumento esponenziale della popolazione che passa dai 1500 abitanti del periodo invernale ai 40mila. Una situazione che crea notevole difficoltà anche all’attività amministrativa del Comune, perché la pianta organica dei dipendenti risulta essere sottodimensionata. «Una situazione che viviamo con difficoltà – ha detto il primo cittadino – anche perché la legge ci vieta di aumentare il numero di dipendenti».

Il sindaco ha quindi illustrato i progetti dell’amministrazione e le azioni adottate, compreso il Puc che si avvia alle battute finali e sta per essere trasmesso in Regione per l’approvazione definitiva.

 

«Dobbiamo farci restituire dall’Eni le aree che tiene bloccate a Marghera – ha affermato Giorgio Orsoni nel suo intervento –. Nel nostro piano regolatore abbiamo deciso di tagliare le cubature, di individuare un’area di sviluppo vicino all’aeroporto e recuperare le zone vicino Marghera per destinarle all’insediamento del terziario. Dobbiamo dare un segnale forte. Eni ha già avuto, a questo punto è diritto della città di riappropriarsene. Ho già minacciato l’esproprio».

«E vista la similitudine con Porto Torres – ha concluso – dobbiamo fare un’alleanza per riprenderci le aree».

 

Una proposta che ha trovato d’accordo il sindaco Beniamino Scarpa che poco prima nel suo intervento aveva parlato dei problemi del porto, dell’area industriale e delle bonifiche.

 

A catalizzare l’attenzione infine l’apertura del sindaco Scarpa nei riguardi della Confraternita della Beata Vergine della Difesa. A domanda del presidente dell’associazione religiosa, Giuseppe Bennati, di potersi recare all’Asinara in processione per celebrare messa nella chiesa di Cala d’Oliva e poi rendere omaggio ai defunti nel cimitero, il primo cittadino turritano ha dimostrato massima apertura e «massima disponibilità per approfondire l’argomento e capire come muoversi». Red-com

More from ARCHIVIOMore posts in ARCHIVIO »